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369 giorni per ritornare

by Andrea Picariello

È trascorso più di un anno dall’ultima vittoria degli azzurri in una gara ufficiale.

Correva il 9 di ottobre ,incontro valevole per le qualificazioni ai Mondiali in Russia. Quella gara fu l’ultima prima del doppio spareggio con la Svezia, del quale conosciamo bene l’esito. Oggi l’Italia di Roberto Mancini, seppur con molti aspetti sotto cui crescere, sembra aver trovato nuovi stimoli e motivazioni, oltre che la tanto attesa vittoria. E se il successo arrivi in zona Cesarini, poco importa: ieri sera, allo stadio Slaski di Chorzov, era fondamentale dare un segnale forte.

Ci ha pensato Cristiano Biraghi, alla sua seconda presenza, con un goal all’ultimo minuto seguito da un’emozionante dedica a Davide Astori. Quella di ieri è una vittoria meritata, non tragga in inganno il risultato che racconta di un successo di misura sui polacchi. Su un campo ostile l’Italia ha creato almeno cinque limpide occasioni da rete che, nel computo totale le conclusioni, hanno portato anche a due traverse, colpite rispettivamente con Jorginho, dopo meno di un minuto, e in seguito con Insigne.

L’incontro di Nations League, senza cadere in facili entusiasmi, rivela una squadra combattiva, agonisticamente rinvigorita e con dei margini di crescita. Evitata aritmeticamente la retrocessione, prevista dalla nuova competizione Uefa che ha suscitato non poco scalpore, la vera sfida per gli uomini del Mancio sarà confermare non solo il risultato, ma soprattutto trovare continuità sul piano del gioco promosso, un gioco offensivo, audace a tratti.

Tale euforia, tuttavia, sconta un grado di inesperienza relativamente diffuso all’interno della Nazionale, data la giovane età e le poche presenze in ambito internazionale di giocatori come Barella, Chiesa, Bernardeschi – tutti comunque prossimi alla sufficienza – e lo stesso Biraghi. Dalle ceneri di quella notte di San Siro, ancora vivida nel ricordo degli italiani, è stato difficile ripartire, ma forse il goal nel finale di ieri sera può aver dato il giusto slancio per ritornare ad essere protagonisti, mostrando – o meglio, segnando – una cesura con il passato e i fantasmi che vi aleggiano.

Di Renato De Luca