Home Cultura Bob Dylan: dopo otto anni, il nuovo singolo

Bob Dylan: dopo otto anni, il nuovo singolo

by Alessandra Montefusco

Bob Dylan ha sorpreso i fan pochi giorni fa con l’uscita di un brano inedito: Murder Most Foul. Si tratta di una canzone sull’assassinio del Presidente John F. Kennedy, avvenuta il 22 Novembre del 1963. In un breve post sul suo sito web, Dylan presenta il pezzo fornendo poche informazioni sulla sua origine e lanciando un augurio ai suoi fan:

Questa è una canzone inedita che abbiamo registrato qualche tempo fa e che potresti trovare interessante. Stai al sicuro, stai attento, e che Dio sia con te.

Nello stesso post campeggia poi un ritratto ufficiale del Presidente Kennedy. Murder Most Foul procede lentamente su un delicato supporto strumentale di violino, pianoforte e leggere percussioni. La voce di Dylan è ricca ed espressiva mentre oscilla tra la descrizione dell’assassinio, lo sviluppo della controcultura e diverse citazioni a musicisti, noti film e altri riferimenti legati alla cultura pop.

Con i sui 17 minuti, Murder Most Foul conquista il primato di canzone più lunga del repertorio dylaniano. La canzone inizia sulla scena letterale e figurativa del crimine. Le sue linee di apertura comunicano esattamente dove Dylan crede che “l’anima del paese sia stata strappata via”.

Non è stato a causa di un incidente che JFK è morto, portando con sé qualcosa di essenziale dello spirito americano nel suo ultimo respiro. Secondo Dylan, era un’esecuzione pianificata da un “loro” senza nome. Il pronome plurale chiarisce che Dylan respinge la teoria del “sicario solitario” dell’assassinio di Dallas.

Su chi siano questi “loro” a cui Dylan si riferisce, c’è ancora un certo mistero. Alcune fonti vicine al cantautore pensano possa trattarsi della CIA che, pare, all’epoca prese di mira Kennedy per le sue idee sulla Guerra Fredda in atto.

Nonostante il testo presenti dei punti giocosi e vivaci, che si sviluppano soprattutto negli ultimi minuti della canzone, il Dylan che ritroviamo in Murder Most Foul è tagliente e incisivo:

What’s new pussycat? What’d I say? / I said the soul of a nation been torn away / And it’s beginning to go into a slow decay / And that it’s 36 hours past Judgment Day.

I riferimenti alla musica dominano la seconda metà di Murder Most Foul. Dylan fa una lunga carrellata di nomi appartenenti al mondo pop, country, blues, jazz e rock and roll e spera di poter ascoltare i loro canti in un apparente atto di lutto per ciò che è andato perso: i morti fisici e quelli spirituali.

Questo è il primo nuovo lavoro di Dylan dopo ben otto anni e cioè dalla pubblicazione di Tempest, l’album del 2012. Con l’uscita di  Murder Most Foul in un momento di estremo dolore e necessità americani – ma anche mondiali – Dylan ha abbracciato la sua autorità culturale e artistica per presentare un quadro del declino statunitense, puntando una lente d’ingrandimento musicale sulla disgregazione della promessa di gloria americana e il “lento decadimento”, per usare le sue stesse parole, dell’anima degli USA.