Home Musica Caos all’Eurovision 2019: l’Ucraina si ritira

Caos all’Eurovision 2019: l’Ucraina si ritira

by Andrea Picariello

L’edizione 2019 dell’Eurovision Song Contest si sta avvicinando, e mentre i paesi in gara stanno annunciando i propri rappresentanti, sia attraverso selezioni interne che selezioni nazionali, c’è una nazione che, entrata nell’occhio del ciclone negli scorsi giorni, ha optato per il ritiro dalla competizione: l’Ucraina. Andiamo a scoprire cosa è successo.

Maruv era la rappresentante selezionata

Solo cinque giorni fa, sabato 23 febbraio, si è tenuta Vidibir 2019, la selezione nazionale ucraina per determinare il proprio rappresentante alla popolare kermesse canora europea. La favorita della vigilia era Maruv, artista di successo entrata nella selezione per puro caso, prendendo il posto di una concorrente ritirata. Il suo brano, Siren song, ha conquistato il televoto, ma durante la serata ha ricevuto pesanti critiche dalla giuria, composta da tre elementi, tra cui la vincitrice dell’Eurovision 2016 Jamala.

Maruv ha conquistato per un solo punto sulle Freedom Jazz il biglietto per Tel Aviv, ma sono subito iniziate le polemiche: la sua colpa è stata quella di fissare un tour in Russia, paese nemico dell’Ucraina, con cui si contende la Crimea. La cantante è stata infatti interrogata sui suoi rapporti con il paese e durante la finale le è stato espressamente chiesto in diretta nazionale di esporsi sulla spinosa questione. Maruv ha cercato in tutti i modi di mettere al centro la musica, ma ciò non è servito e il caso è diventato immediatamente politico.

È infatti sceso immediatamente in campo il Vice Primo Ministro dell’Ucraina Vyacheslav Kyrylenko, che si è esposto in maniera molto dura sulla faccenda:

Posso solo ancora una volta ripetere l’opinione di molti: il rappresentante dell’Ucraina non può essere un artista che è stato in tour nello stato aggressore, che pianifica di farlo in futuro e non vede nulla di riprovevole in questo. Inoltre, la selezione del partecipante all’Eurovision per l’Ucraina è lontana dall’essere completa.

Maruv, l’artista vincitrice della selezione ucraina per l’Eurovision 2019

Ucraina senza più un rappresentante

La partecipazione della cantante è stata dunque messa in discussione. I vertici della tv di stato e il team di Maruv si sono incontrati per cercare un accordo, ma il contratto propostole era decisamente restrittivo, come ha raccontato l’artista stessa sui suoi social, facendole così prendere la decisione di non rappresentare l’Ucraina all’Eurovision 2019. Queste le clausole del contratto che ha deciso di rifiutare:

  1. Proibizione di fare qualsiasi improvvisazione sul palco senza l’approvazione della NTU (una spaccata non concordata, per esempio, potrebbe costare una multa di 2 milioni di grivnie – poco più di 65.000 euro, N.d.R.)
  2. Immediato trasferimento del copyright della canzone alla casa discografica internazionale Warner Music (tale questione di diritti era nota già prima dell’inizio del concorso)
  3. Attenersi completamente a tutte le richieste e le istruzioni della NTU (in teoria, potrebbero forzarmi a ballare ad una festa di compleanno con qualche vice ministro e, in caso di rifiuto, potrebbero squalificarmi e costringermi nuovamente a pagare una multa di 2 milioni di grivnie. In più, dovrei compensare la NTU per le perdite!)
  4. Il divieto di comunicare con i giornalisti senza il consenso della NTU (il che viola del tutto la libertà di parola e i diritti umani)

La cantante di Siren song ha annunciato la decisione finale sui suoi social:

Mi è stato chiesto di partecipare alla selezione nazionale per l’Eurovision 2019: ho accettato e ho vinto, e con grande orgoglio ero pronta a rappresentare il mio paese, l’Ucraina, all’Eurovision. La cancellazione dei concerti in Russia per me e il mio team non era un problema. Le principali discussioni sono state causate da altre clausole del contratto che, se avessi deciso di firmare, mi avrebbe reso una schiava. Sono una cittadina ucraina, pago le tasse e amo realmente l’Ucraina, ma non sono pronta a inventare slogan, trasformando la mia partecipazione al concorso in azioni promozionali per i nostri politici.

Sono state interpellate le seconde classificate, Freedom Jazz, e il gruppo terzo classificato, KAZKA, che però hanno dato un secco “no” a una loro possibile partecipazione all’Eurovision. Nel mentre era stata lanciata sul web anche una petizione affinché l’EBU, che organizza il concorso, di intervenire e permettere a Maruv di partecipare al contest, ma non è servito. Nella giornata di ieri la rete pubblica ucraina ha annunciato il suo ritiro dall’Eurovision Song Contest 2019.

Il caso ha creato molto scalpore sui media internazionali, ma con ogni probabilità non ci saranno passi indietro, e quindi sarà possibile rivedere il paese due volte vincitore, forse, all’Eurovision 2020.

Dichiarazioni e traduzioni da Eurofestival News