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Come Sophia Loren si avvicinò al cinema

by Benedetta Gambale

Sophia Loren, la regina del cinema italiano, è entrata a far parte del mondo del cinema per caso, non aveva mai pensato di voler fare l’attrice. Andava al cinema con la zia e per lei era una fuga dalla realtà. I film americani le facevano sognare una vita più serena. E nel cinema, poi, è stata proprio lei a lasciare un segno profondo: pizzaiola, amante, ragazzina ingenua, madre premurosa, pescivendola, mugnaia, prostituta, moglie fedele. Una caterva di ruoli interpretati che dimostrano la sua versatilità, naturalezza, eleganza, semplicità.

Sophia Loren: l’Italia che cammina

La Loren è diventata da subito l’icona della felicità partenopea, il simbolo dell’Italia che affronta le difficoltà della guerra, dell’Italia che si rialza, che si trasforma. La sua carriera è stata un continuo intrecciarsi con le trasformazioni della società, dei costumi, della moda e del cinema nella seconda metà del ‘900.

Lei è molto bella, molto italiana. Quando si muove, quando cammina, è l’Italia che cammina. Vedete muoversi la Sicilia, la Toscana, la Lombardia e poi Milano, Firenze, Napoli, la torre pendente di Pisa, il Colosseo, la pizza, gli spaghetti di Totò, De Sica. C’è tutto dentro di lei” – dichiara Roberto Benigni.

I primi film

Già negli anni ‘50 inizia ad apparire in fotoromanzi e a ricoprire piccole parti, per poi esordire nel 1954 nel ruolo della pizzaiola napoletana de “L’oro di Napoli” di Vittorio De Sica. La Loren aveva solo 19 anni ed è da qui che ha avuto inizio il suo successo divistico. Donna Sofia la pizzaiola, moglie infedele e donna bellissima, perde il suo anello a casa dell’amante. Una Donna Sofia che fa innamorare tutti gli uomini, così come accade nella realtà per la vera Sofia. A soli 26 anni, Sophia Loren vinse l’Oscar come Migliore Attrice Protagonista nel ruolo di Cesira de “La Ciociara” (1960), film drammatico di De Sica tratto dall’omonimo romanzo di Moravia. Un film neorealista che fa rivivere la drammaticità e il dolore della guerra, la povertà, i soprusi dei soldati sulle donne o ancor peggio sulle bambine. Una storia di guerra e di stupro. Si passa spesso dal totale al particolare, la storia di una sola persona che può essere universalizzata e la Loren sembra dimenticare se stessa e gettarsi completamente nell’animo straziato del suo personaggio. La Ciociara è il film che racconta la guerra vista con gli occhi delle donne.

Il trio affiatato

Vittorio De Sica, Sophia Loren e Marcello Mastroianni sul set di Matrimonio all’italiana

Tra le tante collaborazioni, il trio De Sica – Loren – Mastroianni è quello che porta a maggiori successi. Un legame fraterno si instaura tra i tre e permette la realizzazione di pellicole di alta qualità. Fu proprio Alessandro Blasetti a far nascere la coppia divistica Loren – Mastroianni nel film “Peccato che sia una Canaglia” del 1955. Lui tassista, lei figlia di un ladro, interpretato da De Sica. Incontri casuali porranno continuamente i due personaggi in contrasto, si alterneranno in loro conflitto e amore. In realtà Blasetti aveva già collaborato con i due e constatato le grandi potenzialità in “Tempi nostri – Zibaldone n. 2”, assegnando loro ruoli di protagonisti in episodi differenti: “Il Pupo” per Mastroianni e “La macchina fotografica” per la Loren. Spesso sono stati affiancati da Vittorio De Sica, un trio affiatato, complice e dalla grande professionalità.