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Coronavirus, Molinari: “È come una guerra e va affrontata con strumenti eccezionali”

by Giovanna Di Giorgio

A Socrate al Caffè, il giornalista Gianni Molinari, responsabile della redazione Politica de Il Mattino, ha fatto il punto sulle possibili conseguenze politiche ed economiche della pandemia. “È come una guerra e va affrontata con strumenti eccezionali, poi quando sarà il tempo della pace si vedrà come sistemare i conti, perché vanno sistemati”, afferma a proposito della sospensione del patto di stabilità. “Quindi – aggiunge – gli Stati avranno più flessibilità per indebitarsi, per raccogliere denaro per finanziare quello che servirà sia in questa fase di emergenza sia, soprattutto, nel periodo abbastanza lungo e complesso che seguirà alla fase di emergenza sanitaria, cioè la ricostruzione economica. Perché – sottolinea Molinari – un mondo non si ferma e riparte uguale”. E ancora: “Chi è stato più diligente finora ripartirà più facilmente nel post emergenza, chi lo è stato di meno, e mi riferisco ai conti pubblici, avrà più difficoltà. Chi ha più bisogno della flessibilità siamo noi”.

Situazioni simili all’attuale emergenza? Molinari non ne ricorda: “C’è solo una cosa che può essere richiamata, ma non è uguale, è il terremoto del 1980. Perché sì, ci congelò, ma congelò solo una piccola parte del Paese. Questa è una roba tanto più grande”. Infine, una interessante riflessione sulle potenziali conseguenze della pandemia, a iniziare da un possibile “passo indietro della globalizzazione”. E l’invito a sostenere l’iniziativa di raccolta fondi promossa da Il Mattino a sostegno dell’ospedale Cotugno.

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