Home Musica Mac Miller: l’eredità di un “giovane grande” dell’Hip hop

Mac Miller: l’eredità di un “giovane grande” dell’Hip hop

by Andrea Picariello

Il rapper Mac Miller è stato rinvenuto esanime nella sua casa a Los Angeles, California, a soli ventisei anni. Il suo talento era incomparabile alla sua fama artistica (noto principalmente per la sua relazione con Ariana Grande, iniziata nel 2016 e terminata quest’anno). In questo articolo vi porterò nel mondo di chi ha detto tanto e avrebbe potuto dire ancora di più al panorama musicale odierno.

Figlio di fotografa e architetto, nato a Pittsburgh, in Pennsylvania, Mac Miller (vero nome Malcolm James McCormick) si approcciò al mondo hip hop già a quindici anni, durante il liceo:

Un giorno ho compiuto quindici anni, ho iniziato a prenderlo molto seriamente e ciò ha cambiato completamente la mia vita. Praticavo tutti gli sport ed ero solito frequentare i parties del liceo, poi ho scoperto che l’hip hop è come un lavoro. Questo è tutto ciò che è successo.

Iniziò quindi a studiare da autodidatta anche vari strumenti, specializzandosi nell’apprendimento del pianoforte, della chitarra, della batteria e del basso. Con lo pseudonimo EZ Mac, nel 2007 (proprio a quindici anni) pubblicò il suo primo mixtape intitolato But My Mackin’ Ain’t Easy e contemporaneamente entrò nella formazione The Ill Spoken insieme al rapper concittadino Beedie. Da questa collaborazione nacque il mixtape How high.

All’inizio del 2010 Mac firmò un contratto con la Rostrum Records, ma per ottenere considerazione dovette sudare non poco: il presidente Benjy Grinberg gli donò dei consigli, ma non era realmente intenzionato a lavorare alla sua carriera fino a quando, con il mixtape K.I.D.S., riuscì a convincere Grinberg, che notò maturazione nel suo sound e nell’approccio alla musica.

Si può definire il 2010 come l’anno della vera nascita artistica di Mac Miller, che dopo il suddetto mixtape partì per il suo primo tour ufficiale, l’Incredibly Dope Tour, che toccò molte date, tutte sold out. Nello stesso anno conquistò anche due premi ai Pittsburgh Hip Hop Awards. In questo periodo strinse una forte amicizia, nonché collaborazione con il rinomato rapper Wiz Khalifa (anche lui di Pittsburgh), che non poco ha influito nel rapporto di Mac con la musica:

Wiz è stato come un fratello maggiore per me con questa “cosa della musica” fino ad ora. Il nostro rapporto va al di là della musica. È davvero un amico, che continui a fare musica o no.

 Se il 2010 fu l’anno della nascita, il 2011 fu quello dell’esplosione definitiva di Mac Miller: sul finire del 2010, con la pubblicazione del mixtape Best day ever, ottenne la sua prima, vera hit: Donald Trump, che ad oggi conta oltre centosettanta milioni di visualizzazioni su YouTube. Nel luglio 2011 annunciò la pubblicazione del primo album, intitolato Blue slide park, che vide poi la luce a novembre.

Blue slide park debuttò alla numero uno della prestigiosa Billboard 200 con oltre centoquarantaquattromila copie vendute solo nella prima settimana. Ciò distrusse il record (che resisteva dal 1995) del primo artista con distribuzione indipendente a ottenere la numero uno. Dall’album vennero estratti i singoli Frick park market, Party on fifth ave, Up all night e Missed calls, e negli Stati Uniti raggiunse la certificazione di Disco d’oro.

Nel 2012 pubblicò il suo settimo mixtape, Macadelic, e successivamente il singolo Onaroll. Proprio con questo brano iniziò una collaborazione con Pharrell Williams che diede vita all’EP Pink Slime, che venne rilasciato poi l’anno successivo. Dopo altre pubblicazioni e mixtape, a giugno 2013 venne venne pubblicato il suo secondo disco, Watching movies with the sound off. Debuttò in terza posizione nella Billboard 200 con oltre centomila copie vendute nella prima settimana.

Per questo progetto si avvalse della collaborazione di nomi di spicco come Schoolboy QAb-SoulEarl SweatshirtTyler the CreatorAction Bronson e Jay Electronica. Ottenne critiche positive dalla stampa specializzata: tra le recensioni più soddisfatte troviamo HipHopDX, The Source e XXL che valutarono il disco con quattro stelle su cinque, mentre Exclaim! gli regalò un voto di otto su dieci. Estratti da Watching movies with the sound off sono i brani S.D.S., Watching movies e Goosebumpz.

Nello stesso anno debuttò una miniserie composta da sei episodi su MTV2 dal titolo Mac Miller and the Most Dope Family, che gli donò ulteriore popolarità. Sempre nel 2013 creò la REMember Music, label dedicata a un amico scomparso. Iniziò poi un tour europeo insieme ai rappers Lil Wayne e 2 Chainz. A fine anno venne rilasciato il suo primo album dal vivo, Live from Space, registrato durante lo Space Migration Tour, e che al suo interno conteneva anche brani che non riuscirono a entrare nella tracklist di Watching movies with the sound off.

Nel gennaio 2014 arrivò il divorzio artistico con la Rostrum Records, e Mac Miller firmò un contratto con la Warner Bros che prevedeva la distribuzione della sua etichetta, la REMember Music. Venne lanciata anche la seconda stagione della fortunata serie, sempre su MTV2. L’anno successivo venne pubblicato il suo terzo album in studio, GO:OD AM, il primo con una major, che debuttò alla numero quattro della Billboard 200 e riuscì a conquistare anche stavolta la critica.

Oltre ai due singoli rilasciati, 100 Grandkids e Weekend (in collaborazione con Miguel), curioso fu il metodo adottato per la promozione dell’album: Mac rilasciò un’applicazione per cellulare che faceva da sveglia, ma a differenza del solito trillo, a suonare erano i brani del lavoro discografico. Inoltre venne rilasciato un pacchetto promozionale in edizione limitata intitolata Breakfast Special Edition, che conteneva il disco, una scatola di cereali, una ciotola di plastica più altre sorprese.

Nel 2016 fu poi la volta di The divine feminine il quarto album in studio di Mac Miller in qui presenziavano le importanti collaborazioni con Kendrick LamarAnderson PaakTy Dolla Sign e Ariana Grande. Il brano in cui ha duettato con la famosissima pop star è My favorite part, uno dei migliori del progetto nonché dell’intera discografia del rapper di Pittsburgh.

I due erano stati paparazzati già ai Billboard Music Awards e agli MTV VMA’s. In un’intervista promozionale del disco Mac si espose così parlando di My favorite part:

Ho scritto quella canzone d’amore prima di conoscerla. Siamo innanzitutto ottimi amici, abbiamo fatto quella canzone insieme ed abbiamo cominciato ad avvicinarci. Il risultato finale del brano è davvero fantastico.

Sembrava una coppia all’apparenza perfetta, ma purtroppo non è durata, e a maggio 2018 i due hanno deciso di porre fine a questa relazione. I fan non perdonarono mai la cantante di No tears left to cry, che in un lungo post si sfogò dicendo che questa fosse diventata una relazione tossica, e che lei ha cercato in tutti i modi di tenere sobrio Mac, non riuscendoci.

Mac Miller si rimboccò le maniche per dare alla luce Swimming, il suo ultimo album, lo scorso agosto. All’interno impossibile non notare come la storia con la Grande abbia ispirato il rapper, che nel progetto si tuffò alla scoperta per l’amore verso se stessi, nella crescita e maturazione personale. Il disco ottenne critiche estasiate da parte della stampa, che lo definì il suo album capolavoro.

“Swimming” è la prova evidente che Miller sa raccogliere i pezzi e continuare ad evolversi. La sua presa su un hip hop riflessivo e introspettivo si fa più forte in questo album. – AllMusic

È l’album più d’impatto della sua carriera. “Swimming” non raggiunge la grandezza, ci si connette. Riesci a sentire la sua sofferenza e perseveranza, anche se non riesce a dirlo a parole. – Rolling Stone

Mac Miller non ha mai mancato di ammettere l’uso di droghe nella sua vita. Ne ha sempre parlato, sia nella musica che nella miniserie a lui dedicata. Resta quindi il rammarico di non essere riusciti a vederlo trionfare anche su questi demoni. Di lui resterà ovviamente l’arte, che in circa undici anni di carriera è riuscito a regalare, però quanto è assordante il silenzio che solo la morte di un artista può lasciare.

“And I was just drowning, but now I’m swimming.”

Come back to earth, Mac Miller