Home Sociale Una manifestazione per Chicca: la violenza sugli animali e i suoi rischi

Una manifestazione per Chicca: la violenza sugli animali e i suoi rischi

by Benedetta Gambale

Chicca, una cagnolina di sei mesi, trovata in un lago di sangue nella frazione di Pastena la mattina del 15 febbraio, pestata e maltrattata dal suo stesso padrone. Ci sarebbero state anche precedenti scene di violenza, come dichiara la compagna dell’uomo. “Già in passato aveva picchiato il cane perché diceva che faceva pipì in casa. Quando poi sono venuti i vigli a casa ha detto di non essere stato lui ad uccidere Chicca. Ha detto che il cane è morto da solo. Quando gli ho chiesto cosa ha fatto lui cambiava discorso. Ora mi allontanerò da lui, ho paura“. Un vicino di casa e alcuni video girati da minorenni confermano, infatti, l’atto violento.

Le reazioni degli animalisti

Gli animalisti si sono già mobilitati per “vendicare” la morte della cagnolina. Fiori e palloncini, lasciati sul luogo della violenza, ricordano Chicca. “Vogliamo una legge che punisca questi individui, una legge che possa difendere queste vittime innocenti!“, hanno scritto alcuni volontari della Lega del Cane. Un’altra manifestazione è stata concessa dal Questore di Salerno Errico per domenica 26. Un corteo per sensibilizzare alla cultura del rispetto, un’arma non violenta per vincere questi orrori. Gli animalisti del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali potranno liberamente manifestare a Pastena ma non potranno avvicinarsi all’abitazione dell’uomo colpevole dell’animalicidio. Le forze dell’ordine presiederanno la zona per garantire l’ordine pubblico, come durante la manifestazione precedente in cui l’uomo è stato addirittura allontanato.

Il Sindaco di Salerno ha cercato di placare i cittadini invitandoli alla non violenza. “Manteniamo alto il valore della legalità. Amiamo gli animali e al contempo non rispondiamo alla violenza con altra violenza. Siamo una comunità pacifica che condanna fermamente questo esecrabile gesto, ma che lascia agli organi competenti la paternità di ogni decisione in merito“.

Violenza sui social network

I social network sono stati affollati di video, foto della cagnolina e dello stesso colpevole per denunciarne l’atto, rischiando, però, di accendere ancora di più l’ira nelle persone, di indurle ad un’ulteriore violenza. Il web nasconde, a volte, dell’incoscienza, pericoli che derivano dall’uso sconsiderato di questo mezzo andando a provocare non pochi danni nel reale. E’ importante la denuncia, ma bisogna non fomentare gli animi all’odio eccessivo.

I messaggi su Facebook, analizzati dagli inquirenti, sono preoccupanti, si teme addirittura che qualcuno possa aggredire l’uomo. Tra i post che hanno fatto più parlare, c’è quello del vice direttore del Giffoni Film Festival Manlio Castagna. “Il mio sogno è una punizione esemplare: linciaggio. Scegliete voi come: con pietre, con pugni, con calci, con machete”. Per il suo ruolo pubblico e il suo contatto con i giovani sarebbe stato opportuno un comportamento più moderato, infatti sono arrivate subito le sue scuse che fanno comprendere la pericolosità di questi post carichi di rabbia e odio. “I social sono un mezzo pericoloso perché non ci permettono di essere “tridimensionali” e quindi può uscir fuori un’immagine sbagliata di noi. Speriamo solo che la giustizia faccia il suo corso. Quella della magistratura e non quella, sempre sbagliata e oscena, del far west privato”.