Un docufilm di circa 30 minuti per ricostruire la storia, tappa dopo tappa, del “Muro della Speranza” di Rivello nato nel segno di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica in prima linea per la difesa della tutela dell’ambiente, della legalità e dell’integrazione ucciso in un attentato il 5 settembre 2010. Immagini e testimonianze, con la regia di Ariano De Lucia, per mostrare il lungo percorso che ha portato alla realizzazione del progetto, rientrante nell’ambito del programma “Basilicata for Hope”, che punta sul protagonismo delle giovani generazioni di lucani. E che assume, nella delicata fase di ripartenza per l’emergenza Covid-19, un significato ancora più forte. Realizzato dal Comune di Rivello con il sostegno della Regione Basilicata, la grande struttura che si sviluppa nell’area antistante il monastero di Sant’Antonio in Rivello è oggi di nuovo aperta alle visite di studenti e visitatori.
Il docufilm (montaggio Ariano De Lucia e Marco Deodati, operatore di riprese drone Daniele Camele), ripercorre i diversi step nella realizzazione del muro, dall’allestimento dei pannelli alle diverse fasi della sua decorazione da parte dei tre artisti coinvolti nel progetto, Milu Correch, Alice Pasquini e UNO. Nel filmato, anche le visite delle scolaresche e l’inaugurazione con il sindaco di Rivello, Franco Altieri, e il vescovo della diocesi Tursi-Lagonegro, Monsignor Vincenzo Orofino. Presenti anche le testimonianze del direttore artistico Rocco Cantisani e di Sofia D’Ambrosio, la giovane studentessa autrice della poesia “La strada del nostro cuore” vincitrice del concorso che ha ispirato parte dei murales realizzati. Il progetto, infatti, nasce come concorso per le scuole: 27 i Comuni dell’area sud occidentale della Basilicata coinvolti, 10 gli Istituti comprensivi chiamati in causa, per un totale di oltre 2500 alunni partecipanti. “Accoglienza e Integrazione” i temi per le tre sezioni di gara in cui il concorso si è snodato: poesia, narrativa, disegno.
Il Muro della Speranza è un messaggio di fiducia, lungo 100 metri, che viaggia attraverso la street art, per «veicolare l’idea di un’Europa diversa e di una Basilicata terra di valori autentici e di accoglienza», ancora più oggi nel post-lockdown. Sui pannelli (collocati su una struttura removibile in ferro) i tre artisti hanno illustrato, nei primi 50 metri, la storia della regione, dalle origini sino alla celebrazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e, nei successivi, i versi della poesia vincitrice nel concorso.
Il docufilm è ora anche sul web all’indirizzo www.murodellasperanza.eu.