Home Podcast Socrate al Caffè – Fornero: “Autonomia differenziata? Se realizzata male, può dividere l’Italia”

Socrate al Caffè – Fornero: “Autonomia differenziata? Se realizzata male, può dividere l’Italia”

by Giovanna Di Giorgio

“Il governatore De Luca è quasi altrettanto muscolare come il ministro Salvini, immagino che possa venire fuori una confrontation non piccola”: così la professoressa Elsa Fornero stamani a Socrate al Caffè, su RCS75, a proposito della questione dell’autonomia differenziata e della sfida lanciata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Si tratta di  una materia molto importante – continua Fornero – sensibile dal punto di vista della vita dei cittadini e del futuro del Paese. Penso che sia stata trattata con una certa leggerezza”. L’ex ministro precisa: “Penso che il discorso delle autonomie possa avere un suo fondamento, però se realizzato male può anche dividere l’Italia e noi non abbiamo bisogno di ulteriori divisioni ma di politiche che portino il Paese a essere più unito”. Dubbi anche sull’annuncio che la riforma non costerà nulla: “Credo che queste siano pie illusioni, perché ogni cambiamento disarticola qualcosa che c’è, quindi qualche costo lo comporta. E qualcuno sostiene questi costi. Qualche volta questo qualcuno non è neanche presente, come per le politiche fatte a debito per cui a pagare saranno i cittadini di domani; qualche volta si tratta di contemporanei, per cui qualcuno paga per l’autonomia di altri”. E chiosa: “Penso che la sussidiarietà sia importante”.

Elsa Fornero si sofferma anche sul tema delle conseguenze che l’autonomia potrebbe avere sulla scuola: “Condivido la preoccupazione di De Luca, perché una delle cose che hanno fatto una mai veramente saldatasi unità d’Italia è proprio il fatto che la scuola fosse comune a tutti. La scuola è il più potente strumento per dare una chance a tutti nella vita, e se accentuiamo le diseguaglianze a partire dalla scuola, allora sì che diventa difficile combattere la povertà”.

Tanti altri gli argomenti affrontati, tra i quali quello relativo alla protesta dei pastori sardi. “Anche una vicenda come questa smonta la troppo facile e ripetuta frase slogan dei nostri due vicepremier ‘non vediamo l’ora di essere al governo per risolvere i problemi degli italiani’. E la smonta perché  il problema dei pastori sardi, che è reale, è esattamente contrapposto al problema dell’industria casearia che produce il pecorino”. Per l’economista, il punto è che “non si risolvono entrambi i problemi” perché “un equilibrio non può accontentare solo una parte e dimostra che non c’è un bisogno uniforme che si distribuisce equamente in tutta la popolazione”. E conclude: “Far contenti tutti sempre in politica non è possibile. Credo che i pastori abbiamo una buona parte di ragione, ma l’unico modo per risolvere questo problema è mettere insieme le parti e discutere con le parti”.

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