“Bisogna combattere persona per persona, luogo per luogo, per contendere a Salvini l’Italia. Perché regalargliela?”: così Franco Arminio a Socrate al Caffè. Il poeta e paesologo, in diretta su RCS75, bolla come “incredibile” la crescita esponenziale della Lega. “Una cosa sconcertante – dice – che denota la confusione, l’amarezza profonda che sta vivendo il nostro Mezzogiorno”. E precisa: “Però non bisogna dare giudizi troppo severi sui meridionali. Evidentemente c’è un malessere così profondo che ci si affida a una persona che ha quantomeno un linguaggio comprensibile. Ma io – chiosa – non credo che siamo destinati a morire salviniani”.
Arminio invita all’azione. “La sinistra non c’è? Non dobbiamo lamentarci, facciamola noi!”. E su una sua possibile candidatura alle europee, rilancia: “Per candidarsi c’è bisogno di qualcuno che mi voglia far candidare. Io credo che nessuno me lo chiederà. Il clima è così peggiorato”, commenta amaro. E aggiunge: “Non credo di candidarmi, ma sono assolutamente convinto che bisogna fare politica, partecipare, intervenire. Non mi dimetto da un ruolo attivo e invoco più movimento e fervore. E ancora: “C’è un’Italia spezzata, c’è un problema dentro l’Italia: il Nord non ci guarda più o ci guarda con pregiudizio, con schemi vecchi. E noi, dal canto nostro, non dobbiamo guardare un sud non come a un Nord mancato”.
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