Home TecnologiaCultura Digitale Amazon deposita in Italia la sua prima denuncia penale, a livello europeo, contro le recensioni false. Netflix dice stop alla condivisione delle password e l’Italia dice addio al Ministero dell’Innovazione mentre l’industria del fast fashion non è più disposta ai resi gratuiti

Amazon deposita in Italia la sua prima denuncia penale, a livello europeo, contro le recensioni false. Netflix dice stop alla condivisione delle password e l’Italia dice addio al Ministero dell’Innovazione mentre l’industria del fast fashion non è più disposta ai resi gratuiti

by Giuseppe Noschese

Cultura Digitale, vediamo cosa cambia questa settimana!

Jeff Bezos si è stufato e dichiara guerra alle recensioni false. Dal reverse commerce di Decathlon ai resi a pagamento, lo shopping si fa più sostenibile. 

Mentre Google testa la sua prima cabina videochat per video 3D, Meta è costretta a “restituire” Giphy. Intanto in Italia non viene confermato il Ministero dell’Innovazione e l’iPhone14 Plus fa un buco nell’acqua. 

Dai social network giunge notizia che TikTok innalza l’età minima richiesta (da 16 a 18 anni) per la trasmissione di live-streaming e Pinteret lancia la musica negli Idea Pins. Il contenuto più apprezzato dalla GenZ? Scoprilo nell’articolo. 

Recensioni false: Amazon deposita la sua prima denuncia penale.

Arriva anche in Italia la denuncia penale di Amazon contro operatori che gestiscono siti web e gruppi social che alimentano il mercato delle recensioni false. La denuncia depositata prende di mira uno dei principali broker che vende recensioni false. L’accusa è di aver creato una rete di persone disposte a comprare prodotti su Amazon e a pubblicare recensioni a 5 stelle in cambio di un rimborso completo dei loro acquisti.

Il procedimento si aggiunge a 10 nuove azioni legali negli Stati Uniti e al procedimento presentato in Spagna, dove è in corso una causa civile contro un broker di recensioni false, Agencia Reviews. 

L’operatore prendeva di mira venditori e clienti, comunicando tramite il servizio di messaggistica istantanea Telegram per non essere rintracciato. Secondo le indagini di Amazon, il sospetto truffatore rimborsava completamente i clienti una volta che questi pubblicavano una falsa recensione a 5 stelle. 

“Amazon continuerà a dedicare risorse significative alla lotta contro le recensioni false e a garantire ai clienti un’esperienza di acquisto affidabile”, afferma il vice presidente Dharmesh Mehta. “Continuiamo a migliorare i nostri controlli proattivi, a inventare nuove tecnologie e a utilizzare il machine learning per individuare i malintenzionati e trovare nuovi modi per assicurarli alla giustizia”, continua Mehta.

Fonte tgcom24.mediaset.it

I resi online potrebbero non essere più gratuiti.

Una questione di sostenibilità affermano i grandi brand del settore fast fashion, uno di quei settori che, durante la pandemia e in particolare negli ultimi mesi, ha visto aumentare esponenzialmente le vendite online e, di conseguenza, anche il ricorso ai resi. 

La non-sostenibilità ambientale dei resti gratuiti è un concetto su cui analisti e ricercatori mettono in guardia da tempo: nel 2019 in USA il trasporto aveva superato le centrali di energia nell’emissione di gas serra, la maggior parte dei quali imputabile alle consegne last-mile, ovvero ai furgoni che portano la merce nelle case. 

C’è da considerare anche la questione packaging. Riuscite a immaginare la mole di rifiuti generata dall’enorme quantità di scatole di cartone e involucri di plastica che vengono generati nel processo di restituzione?

I resi, poi, oltre a non essere sostenibili per il pianeta, sono anche onerosi per le tasche dei player e-commerce e per il sistema logistico, a fronte di una supply chain globale inceppata e in difficoltà. 

Ecco perché il settore del fast fashion sta dicendo stop ai resi gratuiti. 

Quali brand lo stanno applicando

Mentre Asos e Zalando avevano stabilito, già diversi anni fa, un ordine minimo per poter beneficiare di opzioni free. Il primo colosso a modificare la policy dei resi qualche mese fa è stato Zara che, ha deciso di addebitare una commissione di 1,95 sterline (poco più di due euro) ai consumatori del Regno Unito che vogliano rendere un prodotto acquistato online attraverso punti di consegna che non appartengono al marchio, ma che sono gestiti da terze parti, come, ad esempio, gli uffici postali.  

A seguire Zara ora c’è anche H&M che ha deciso di addebitare delle commissioni sugli online returns. 

Niente panico però: la misura è in fase di test ed è stata introdotta solo in alcuni Paesi, come Norvegia e Regno Unito. Inoltre, si applica solo ai resi online: i prodotti acquistati potranno sempre essere restituiti gratuitamente nei negozi fisici. 

Cosa cambia in Italia? 

Il sito di H&M è molto chiaro sulle regole: ritiro gratuiti in negozio e per i clienti iscritti ai programmi fedeltà. Chi non ha una tessera o un account, invece, e ha effettuato un acquisto come “ospite” sul sito potrà restituire i beni, ma dal totale sarà detratto un importo di 2,99 euro.

A quanto pare questo trend sembra essere il riflesso dei maggiori costi che le aziende devono sostenere in fase di approvvigionamento, produzione e spedizione delle loro collezioni.

Giusto o sbagliato? Che ne pensi?

Fonti pambianconews.com | fanpage.it

“Nohltaced” l’iniziativa reuse di Decathlon

Ha fatto il giro delle piattaforme social e di tutte le testate di settore. Stiamo parlando di “Nohltaced”, l’iniziativa di Decathlon Belgio. Per chi non lo sapesse già o non lo avesse già notato, “Nohltaced” non è altro che Decathlon scritto al contrario. 

Questo termine, oltre ad aver sostituito l’insegna di alcuni store belga(Namur, Gent ed Everre), è apparso sul sito web e sui social media di Decathlon Belgio. 

Ma perché scrivere il proprio marchio al contrario? L’iniziativa è nata per sensibilizzare i cittadini belga sul concetto di “reverse shopping”, e consente ai clienti di rivendere a Decathlon articoli sportivi vecchi o non utilizzati in modo che possano essere riparati e rivenduti in garanzia.

Decathlon ha voluto effettuare alcuni test nei punti vendita più vicini al mercato francese, con l’obiettivo di valutare nuovi modi per evolvere il suo modello di business. Il più grande retailer sportivo sta, infatti, raccogliendo articoli sportivi, anche quelli non acquistati nelle catene, in cambio di buoni con validità di due anni. 

Il retailer ha affermato di aver già raccolto 26.000 articoli in Belgio quest’anno durante la fase di test in cambio di un valore totale dei buoni di € 593.220.

Influenzato dall’elevata inflazione che ha reso la vita più cara negli ultimi mesi, Nolhtaced ha osservato il crescente interesse per gli oggetti di seconda mano. Degli oltre 40.000 articoli sportivi (26.000 riacquistati, 15.000 provenienti da resi, modelli di prova o di esposizione) che la catena propone di seconda mano nei suoi negozi dall’inizio di quest’anno, circa l’80% sono stati venduti.

I primi tre prodotti di seconda mano più popolari sono le biciclette per bambini, le mountain bike e le attrezzature per il fitness, ma Nolhtaced ha notato anche un crescente interesse per abbigliamento e scarpe.

L’offerta dell’usato non solo garantisce la massima durata dell’attrezzatura sportiva, ma offre anche ai consumatori che hanno meno potere d’acquisto di acquistare attrezzature sportive di alta qualità a un prezzo inferiore.

Altro obiettivo dell’iniziativa è senz’altro rendere il processo d’acquisto più sostenibile per il pianeta e per una fascia di utenza dal potere d’acquisto più basso. 

In un comunicato dell’azienda Belga, infatti, si legge: “L’obiettivo è riutilizzare quante più apparecchiature possibili per ridurre l’impatto sul nostro ambiente ed evitare sprechi. La gamma di prodotti di seconda mano di Decathlon consentirà inoltre ai consumatori meno fortunati di acquistare attrezzature sportive di qualità a un prezzo inferiore“. E aggiunge: “I consumatori stanno anche iniziando a guardare le cose in modo diverso rispetto a prima. Riguarda meno il possesso e più l’utilizzo. Questo cambiamento è pienamente in linea con la nostra strategia circolare, che mira a incoraggiare il più possibile il riutilizzo dei prodotti e a rimanere responsabili durante il loro intero ciclo di vita.”

Fonte ninjamarketing.it

Meta rivederà Giphy

Dopo aver ricevuto l’ordine definitivo dalla CMA (Competition and Markets Authority)  del Regno Unito, Meta ha confermato che venderà Giphy rispettando la decisione dell’autorità.

L’acquisizione da 400 milioni di dollari era avvenuta nel 2020, ma subito finì al vaglio di un’indagine antitrust per verificare se l’operazione poteva ostacolare la concorrenza e limitare la competizione nel mercato della pubblicità digitale. 

L’autorità antitrust ha confermato quanto scoperto durante l’indagine, aggiungendo ulteriore prove di terze parti (consegnate a Meta e Giphy). L’acquisizione potrebbe incrementare il potere di mercato di Meta attraverso la limitazione dell’accesso alle GIF di Giphy da parte della concorrenza o la modifica dei termini di accesso (ad esempio obbligando i clienti di Giphy a fornire più dati degli utenti). 

L’acquisizione potrebbe inoltre avere un impatto negativo sul mercato del display advertising (Giphy aveva pianificato il lancio di un servizio concorrente a quello di Meta). La CMA ha pertanto ordinato a Meta di vendere Giphy. L’azienda di Menlo Park ha confermato che rispetterà la decisione dell’autorità antitrust.

Fonte punto-informatico.it

Google testa Project Starline,la sua cabina di video chat 3D con altre aziende. 

Se la scorsa settimana abbiamo scoperto che a breve potremmo fare riunioni di lavoro nel metaverso,  notizia di questa settimana è lo stratosferico progetto che sta testando Google per rendere le riunioni virtuali quanto più simili a quelle in prima persona. 

Ricordate Clark Kent che entrava in una cabina telefonica e ne usciva da supereroe? Presto potremmo farlo anche noi e uscire sotto forma di ologramma. Google sta testando la sua cabina di video chat 3D con altre aziende. 

Il progetto, in partnership con Salesforce, T-Mobile e WeWork si chiama Project Starline ed è un tentativo di creare un sistema di telepresenza naturale. Ogni partecipante siede in una cabina con una serie di telecamere e proiettori a infrarossi che creano una rappresentazione 3D realistica, con l’acquisizione dell’audio spaziale che fa sembrare che la voce provenga dalla bocca della persona riprodotta digitale. 

In combinazione con il rilevamento della testa e un display da 65 pollici, il sistema fa sembrare che l’altra persona sia seduta di fronte a te. 

Questo teoricamente porta a riunioni più semplici di quelle fruite fissando il monitor di un computer con una webcam.

Purtroppo al momento Google Project Starline con la sua cabina zeppa di sensori e mega schermo è una tecnologia costosa e una installazione che richiede molto spazio.

Fonti macitynet.it | datamanager.it

Apple vorrebbe trasformare l’iPad in un display intelligente

Mark Gurman di Bloomberg afferma che Apple sta lavorando su un dock per iPad che permetterà di trasformare il tablet in smart display e speaker.

L’Ipad diventerebbe, così, un dispositivo simile ad Amazon Echo Show e sarebbe disponibile già dal prossimo anno.

Al contrario dei pioneristici prodotti che l’hanno resa famosa, con questo Apple si affaccerebbe a un mercato già esplorato. 

Per i tablet Fire, infatti, Amazon già consente di collocare il dispositivo in un dock di ricarica e fungere come smart display. 

Anche Google ha recentemente annunciato un dock di ricarica magnetica che permette di trasformare il tablet in dock per la Smart Home: collocato nel dock, il dispositivo si trasforma in una sorta di Nest Hub Max, e potrà essere sfruttato per fare domande a Google Assistant e controllare la domotica con l’app Home.

La docking station per iPad potrebbe funzionare come quella dei dock di Amazon e Google, permettendo – in aggiunta – di effettuare chiamate con FaceTime e controllare gli accessori per la smart home dal tablet collocato su una base, automatizzando i vari accessori.

Il lancio della docking station è previsto per l’anno prossimo mentre nel giro di qualche giorno, secondo Gurman, dovrebbero arrivare i nuovi iPad da 11″ e 12,9″ con integrato il nuovo chip M2. 

Apple avrebbe in cantiere anche nuovi Mac ma questi dovrebbero arrivare successivamente ai nuovi iPad.

Fonti macitynet.it | melablog.it

Netflix dichiara guerra alla condivisione delle password

Le varie attività per contrastare la condivisione delle password inizieranno a partire dal 2023. 

Come affermato dall’azienda nella lettera inviata agli azionisti l’iniziativa ha l’obiettivo di monetizzare la condivisione degli account e contestualmente reprimere la condivisione delle password. 

Netflix ha individuato due modalità per “bonificare” account non titolari:

  • La funzione trasferisci profilo dedicata a coloro che accedono alla piattaforma sfruttando l’account di un’altra persona: gli utenti hanno la possibilità di trasferire il profilo verso un nuovo account senza perdere nulla (cronologia, preferiti, impostazioni, giochi).
  • La creazione di sub-account, tramite cui il proprietario dell’account può attivare uno o più account secondari per un amico o familiare gestendo direttamente il pagamento (tutte le altre funzioni sono sotto il controllo dell’account secondario).

Un’altra importante novità è l’introduzione di un piano con pubblicità. Il piano Base costerà in Italia 5,49 euro al mese. La società dice che come il piano base senza pubblicità la qualità video sarà limitata all’HD 720p. Non sarà possibile scaricare alcun contenuto per la visualizzazione offline.

Netflix dichiara che ci saranno circa 4-5 minuti di pubblicità in media per ogni ora di contenuti guardati. Ogni spot avrà una durata tra i 15 e i 30 secondi e saranno visualizzati prima e durante i film o gli episodi di una serie. Il piano sarà attivo in Italia a partire dal 3 novembre alle ore 17:00. 

Lettera di Netflix agli azionisti

“Infine abbiamo adottato un approccio ponderato per monetizzare la condivisione degli account e inizieremo ad implementarlo in modo più diffuso a partire da inizio 2023. Dopo aver ascoltato il feedback dei consumatori, offriremo a coloro che accedono a Netflix senza essere proprietari dell’account la possibilità di trasferire il proprio profilo Netflix nel loro account personale, e a coloro che condividono il loro account di gestire i loro dispositivi in modo più semplice e di creare sub-account (extra membro) se desiderano pagare per familiari o amici. Nei Paesi con il nostro piano economico supportato da pubblicità prevediamo che l’opzione di trasferimento del profilo sarà particolarmente popolare.”

Fonte hdblog.it | hdblog.it

Giorgia Meloni chiude il Ministero dell’Innovazione

Una notizia che fa discutere; nonostante il 27% dei fondi stanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) vada al digitale, Giorgia Meloni ha chiuso il Ministero dell’Innovazione senza prevedere un dicastero ad hoc per il digitale. 

È facile aspettarsi che la maggior parte sarà assorbita dal ministero dello Sviluppo economico, ribattezzato delle imprese e del made in Italy, tuttavia questa scelta esprime la minore priorità che innovazione e digitale hanno per questo Governo. 

Eppure nell’indice di digitalizzazione del Paesi dell’Unione europea, l’Italia è ancora inchiodata a fondo classifica. Posto numero 18, fra Lettonia e Croazia.

Oltre al digitale, tra le priorità del Governo, un’altra tematica assente è la sicurezza informatica. Nonostante gli evidenti rischi per la sicurezza nazionale che la coalizione di destra si fregia di voler difendere. 

L’ormai ex ministero per la Transizione e l’innovazione digitale ha da gestire 18 miliardi di euro dal Pnrr oltre al cloud nazionale, il piano banda larga, la cittadinanza digitale, lo spazio. Infatti, il polo strategico nazionale (Psn) del cloud, dove dovranno confluire i dati delle pubbliche amministrazioni più importanti, deve entrare nella fase operativa da dicembre. 

Va, inoltre, conclusa l’integrazione del Sistema pubblico di identità digitale (Spid) e la Carta di identità elettronica (Cie) con 16.500 amministrazioni pubbliche entro quattro anni. Una bella patata bollente!

Fonti fanpage.it | wired-it

ASMR grande successo tra la Generazione Z

Ricordate lo spot di Vigorsol Easy di qualche anno fa dove c’era l’adolescente che faceva credere ai genitori di ascoltare musica havy metal, di indossare calze a rete e collane con spuntoni e appena fuori casa toglie la minigonna e indossa un leggins verde mela per andare a fare yoga?

Ecco, questa è la rappresentazione più fedele della Gen Z. I ragazzi di oggi, come direbbe Eros, devono fare i conti con un universo frenetico, schizzato, impazzito.

È la generazione che, già dall’età adolescenziale, acquisisce familiarità con l’ansia e presta maggiore attenzione alla propria salute mentale. L’approccio alla vita della Gen Z è sempre più slow living e se parliamo di intrattenimento, il divertimento non è musica ad alto volume.

Oggi gli adolescenti cercano uno spazio dove trovare la calma, placare lo stress e contrastare attacchi di panico, purtroppo, sempre più frequenti. A confermarlo è un sondaggio condotto da Ipsos in cui è emerso che l‘83% degli intervistati ha utilizzato la piattaforma di Youtube per fruire contenuti rilassanti come i video ASMR.

Cosa sono i video ASMR?

Il termine ASMR è stato coniato nel 2010 come acronimo di Autonomous Sensory Meridian Response. L’ASMR, dunque, è la risposta involontaria del corpo ad uno stimolo quale il sussurro, il sospiro e il crepitio. Questa particolare tipologia di suoni genera nell’ascoltatore una sensazione di benessere e di rilassamento, quasi sedativa, nota con il nome di “massaggio cerebrale”.

“Sostanzialmente è una sensazione simile a quei piacevoli brividi che si provano quando qualcuno ti sfiora la schiena con la punta delle dita” spiega Heather Feather, popolare “ASMEtist” con circa 40.000 iscritti su Youtube.

Gli ASMR riproducono suoni ovattati, discorsi sussurrati rumori associati alla cucina o alla cura di sé. La categoria youtube ASMR ha registrato nel 2021 più di 65 miliardi di visualizzazioni nel mondo, un dato non trascurabile per i marketer.

Tanto che alcuni brand, complice anche il trend del marketing uditivo, ci hanno montato sù vere e proprie campagne di comunicazione. L’Albert and Victoria Museum di Londra, ad esempio, ha creato una playlist dal titolo “ASMR at the museum”, nella quale vengono riprodotti suoni rilassanti con le opere della collezione, come il fruscio delle pagine sfogliate. 

Fonte ninjamarketing.it

I phone 14 plus un flop?

Sembrerebbe che l’iPhone 14 Plus non starebbe riscontrando il successo sperato, al punto da costringere Apple a chiedere ai suoi assemblatori di interromperne la produzione.

Quando immette sul mercato iPhone 14 Plus, Apple era cariche di aspettative. Purtroppo, però, il mercato non ha reagito bene all’opportunità di avere un iPhone che, nella versione plus, ad un prezzo leggermente maggiorato dalla versione base, offrisse solo uno schermo più grande. 

Infatti, una delle due cause principali del flop è proprio questa: per gli utenti Apple lo schermo più grande non vale la differenza di prezzo con il modello base. 

iPhone 14 Plus si troverebbe “tra l’incudine e il martello” visto che si colloca perfettamente a metà fra il modello base – in questo caso lo schermo più grande non giustificherebbe l’esborso di ulteriori 100 dollari – e il modello Pro – in questo caso per soli 100 dollari in più rispetto al Plus si ha un hardware migliore.

A questa, si aggiunge anche l’arrivo ritardato sul mercato: anche se le prenotazioni di iPhone 14 Plus si sono aperte nello stesso momento in cui si sono aperte quelle degli altri modelli, le consegne sono partite solo da pochi giorni. Con l’iPhone 14 disponibile dalla metà di settembre, è facile capire perché gli utenti si siano riversati in massa sul modello base.

Tuttavia, Apple non sembra voler modificare la sua politica di lancio e, secondo indiscrezioni, anche iPhone 15 verrà lanciato sul mercato nelle sue versioni base, Plus e i due modelli Pro.

Fonte dday.it

Netflix si espande nel cloud gaming. 

Netflix ha recentemente mosso i primi passi nel settore dei videogiochi, aprendo la divisione Netflix Games e inserendo nel catalogo diversi titoli per mobile. Negli ultimi mesi ha introdotto giochi di spessore come Into the Breach, Oxenfree e ora il colosso sta pensando ad un’ulteriore espansione in campo videoludico con un investimento sul cloud gaming.

Ai microfoni di TechCrunch Disrupt, il dirigente ha infatti reso noto di aver avviato un’importante riflessione in tal senso. “Stiamo seriamente prendendo in considerazione la possibilità di esplorare un’offerta legata al cloud gaming. – ha dichiarato Verdu – L’ampliamento nel Cloud ci consentirebbe di raggiungere gli altri device sui quali le persone utilizzano Netflix“.

Fonte everyeye.it

Pinterest collabora con le etichette discografiche per portare la musica negli Idea Pins.

E se potresti “Pinnare” la tua musica preferita? 

Pinterest ha annunciato che la sua funzione “Idea Pins”, incentrata sui video, darà la possibilità di aggiungere brani popolari dei migliori artisti. 

Grazie agli accordi di licenza con Warner Music Group, Warner Chappell Music, Merlin e BMG si aggiungerà alla musica già fornita dalla libreria musicale royalty-free di 7Digital un nuovo palinsesto musicale. 

Che cos’è la funzione Idea pins? 

Lanciate l’anno scorso, le Idea Pins sono l’originale interpretazione di Pinterest dell’ormai onnipresente formato video breve di TikTok, che ha fatto la sua comparsa in numerose applicazioni tra cui Snapchat, Instagram, Facebook, YouTube, Spotify, Netflix e, più recentemente, Twitter. 

Invece di copiare direttamente TikTok, come hanno fatto altri, gli Idea Pins da 60 secondi consentono ai creatori di raccontare le loro storie utilizzando una combinazione di video, immagini, musica e altri strumenti di editing, ma in un modo in cui i Pins stessi possono essere toccati, in modo simile alle Storie. Il feed degli Idea Pins, invece, si scorre in verticale, come su TikTok.

Come utilizzare gli Idea Pins

Per utilizzare questa funzione, i creatori dovranno innanzitutto aprire gli Idea Pin, fare clic sull’icona della musica, cercare e aggiungere il brano desiderato. A questo punto potranno registrare il loro Idea Pin e pubblicarlo.

Fonte geekymag.it

Meta rende disponibili i tag dei contenuti brandizzati a tutti i creator di Reels su Facebook. 

I Creator potranno usare l’etichetta “Partnership pubblicizzate con” per i contenuti brandizzati su Facebook Reels. Utilizzando il tag Branded Content, i partner commerciali riceveranno una notifica del post e alcune metriche sulle sue prestazioni.

Come aggiungere il tag per i contenuti brandizzati ai reel di Facebook

Se condividi contenuti brandizzati su Facebook Reels, devi usare lo strumento per i contenuti brandizzati di Facebook per taggare l’azienda associata al brand o al prodotto. Una volta taggato, il tuo partner commerciale riceverà una notifica e alcune metriche sul tuo post.

Su Android e iOS:

  1. Crea un reel di Facebook seguendo le linee guida sul brand del partner.
  2. Nella schermata Nuovo reel, tocca Tagga un partner commerciale.
    1. Quando pubblichi per la prima volta contenuti brandizzati nei reel di Facebook, attiva l’opzione Allow Brand Partners to Promote (Consenti la promozione ai partner commerciali) in modo che possano mettere in evidenza il tuo post.
  3. Trova il tuo partner commerciale nella barra di ricerca e taggalo.
  4. Tocca Condividi reel.
  5. Invia il link al team dell’account pubblicitario del tuo partner.

Fonte facebook.com

TikTok: dirette streaming solo per profili dai 18 anni in sù
Il social ha annunciato l’innalzamento dell’età minima richiesta (da 16 a 18 anni) per la trasmissione di live-streaming nell’app e l’aggiunta di una nuova categoria di live-stream “per soli adulti”, con l’aggiunta di un filtraggio delle parole chiave per i commenti in diretta.

TikTok dichiara che le live-stream “per soli adulti” potranno essere utilizzate quando i creator voglio discutere di esperienze di vita che preferirebbero non far guardare ai bambini o per condividere alcuni tipi di comicità più adatti a un pubblico di età superiore ai 18 anni.

Ma le novità non finiscono qui, per gli streamer è stata implementata pure la funzione denominata Multi-Guest che è pensata per proporre live con più ospiti. È disponibile da subito e consente di avere sino a cinque utenti collegati in simultanea come ospiti a una trasmissione in diretta.

Fonte punto-informatico.it

Su Google Trends aumentano le ricerche per “Web3” 

La community crypto sta lentamente spostando il proprio interesse da Bitcoin al Web3, secondo quanto svelato dai dati di Google Search, registrando il valore più alto del 2022.  Al tempo stesso anche le ricerche per il termine “Bitcoin dead” hanno raggiunto il massimo storico: la prolungata staticità di BTC sta infatti accrescendo la paura fra gli investitori, che per rimanere informati si affidano al web.

Samsung e TikTok per il talento creativo

Samsung e TikTok,  sono in procinto di lanciare StemDrop, un nuovo format internazionale di music discovery che promette di rivoluzionare le collaborazioni musicali globali. infatti, offrirà a tutti i creator musicali l’opportunità senza precedenti di collaborare con i migliori autori e produttori musicali a livello mondiale. 

A cominciare da Max Martin, vincitore di 5 Grammy Award, e dal suo team artefice di numerose hit di successo, formato da Savan Kotecha e Ali Payami, che pubblicheranno, in esclusiva su TikTok, 60 secondi di un nuovo singolo originale in modo che possa essere usato come base dai creator di tutto il mondo.

La tecnologia di Samsung sostiene da sempre il talento creativo e, in qualità di leader mondiale nel settore degli smartphone, l’azienda ha una profonda conoscenza del modo in cui le persone si esprimono mediante i propri dispositivi. 

Attraverso la creatività e l’innovazione di Samsung Galaxy Z Flip4, dagli artisti emergenti a quelli più affermati, tutti potranno registrare e condividere la propria straordinaria interpretazione di un brano. 

Conclusa la registrazione del proprio video, basterà collegare comodamente Galaxy Buds2 Pro al proprio Z Flip4 e riascoltarlo con un audio di qualità Hi-Fi per vivere un’esperienza da studio di registrazione, a casa o in movimento. 

Non appena il brano sarà disponibile, sulla pagina TikTok Sounds e la pagina dedicata in app, la community di TikTok avrà accesso agli “stems”, i singoli componenti del brano come batteria, basso e voce. 

Il Mixer musicale StemDrop, il filtro prodotto da Samsung ma accessibile a tutti, offre ai creator la possibilità di produrre la propria versione unica del brano. 

Fonte focusecommerce.it

YouTube espande la pubblicità audio e podcast per i brand. 

A inizio settimana la società ha dichiarato di voler ampliare le modalità con cui gli inserzionisti potranno raggiungere ascoltatori e spettatori di musica e podcast sui dispositivi connessi. La dichiarazione giunge in un momento particolare per l’industria: l’inflazione da record e le continue interruzioni della catena di approvvigionamento stanno costringendo i brand a ridurre il budget riservato al marketing. 

YouTube ha, quindi, deciso di rimodulare l’offerta puntando a promuovere spazi più redditizi. Sebbene YouTube sia meglio conosciuto per la visione di video, la piattaforma è il secondo servizio più popolare per l’ascolto di podcast, ha affermato la società, citando un rapporto di Edison Research.

Il nuovo pacchetto di posizionamenti pubblicitari si chiama “Moment Blast” e consente ai brand di avere un posizionamento privilegiato su alcuni dei contenuti più popolari su YouTube quando gli utenti guardano video su TV connesse a Internet o altri dispositivi. I marchi possono acquistare il pacchetto per posizionarsi durante momenti importanti come eventi sportivi o lanci di prodotti. 

Fonti reuters.com

Amazon lancia “Amazon Music Live”. 

Prime Video sta introducendo una nuova serie di concerti settimanali in live streaming. Il primo in assoluto a salire sul palco sarà Lil Baby. Grazie a questa mossa il colosso dell’eCommerce ha quasi messo all’angolo Apple nel campo della musica in streaming. 

“Amazon Music Live” sarà trasmesso in streaming su Prime Video dopo ” Thursday Night Football “. Sarà inoltre disponibile on demand per un periodo di tempo limitato. Probabilmente Amazon spera che gli appassionati di calcio e gli ascoltatori di musica guardino la nuova serie. Il “Thursday Night Football” di Amazon è popolare tra gli abbonati, con milioni di spettatori che lo guardano ogni settimana.

Bravo jeff!

Fonte techcrunch.com

Tool da conoscere

Entrare nei propri ricordi. Wist è un’app VR che consente di entrare nei video dello smartphone trasformando le clip 2D in video 3D, navigabili con un visore di realtà virtuale. In fase di test alfa, questo tool è un ottimo esempio di dove potrebbe portarci questa tecnologia in un futuro non troppo lontano.

Strumento http://wistlabs.com/