Home Musica Billie Eilish oltre la realtà nella nuova “bury a friend”

Billie Eilish oltre la realtà nella nuova “bury a friend”

by Lucido Peduto

Billie Eilish non è la persona da cui ci si aspetta la versione d’oltreoceano di “Vivere A Colori”, questo è indubbio. Ci sono numerosi modi, tuttavia, di esplorare l’altra parte dell’allegria. Questa cantante ne sta gradualmente affrontando molti, mostrandosi come una vera novità nella distribuzione musicale mondiale.

Billie Eilish: il lato tenebroso della sofferenza

Escludendo qualsiasi tipo di giudizio sul comportamento di quanto esposto, la storia di Billie Eilish parte dal successo di “Ocean Eyes” e dalle graduali critiche positive raccolte a partire dal 2016. Niente male, per una ragazza nata nel 2001.
La spaventata e innocua sofferenza amorosa del principio, però, si è poi alterata in una differente volontà espressiva, declinata con suoni elettronici tanto essenziali quanto dark. “You Should See Me In A Crown”, pubblicata nel 2018, è una valida rappresentante della enigmatica deviazione intrapresa.
Già da principio il pezzo trasmette una sensazione di caduta nel vuoto tale da creare, al primo ascolto, una sorta di repellente avversione.

Per la cantante di Los Angeles ci sono state anche parentesi più affini al pop consueto. In “Lovely”, ad esempio, brano che vede la collaborazione di Khalid e presente nella colonna sonora della seconda stagione di “Tredici”. Anche qui, però, nonostante la speranza di uscire da una gabbia surreale (“I hope someday I’ll make it out of here”), ciò che si affronta davvero è una consapevolezza interiore che sembra immutabile (“Heart made of glass / My mind of stone”).  Anche in “hostage”, già trattata QUI, la volontà di sequestrare il proprio partner non sembra rientrare nella categoria “argomenti teen”. Esplicita sofferenza poi in “when the party’s over”, con tanto di copiose lacrime nere. Chi ha visto il video ne conosce già la provenienza.
Indicibile tormento, infine, pure in “idontwannabeyouanymore”, con la differenza che il conflitto è portato avanti contro se stessi. Il tutto è ben esplicato nel video che segue, in ulteriori sintesi di tutte le euforiche contraddizioni dell’artista.

 

“bury a friend”: Billie Eilish impersonifica il mostro sotto al letto

Che si tratti di ostaggi, ostilità o manifestazioni di autolesionismo interiore, il mondo di Billie Eilish è sicuramente un apostrofo nero tra le parole “m’odio”.
Anche nell’ultimo singolo, estratto dall’album in uscita a marzo, toni festosi, glitter e convenzionalità simili sono appannaggio delle ragazze frivole. “bury a friend”, difatti, tratta in modo inaspettatamente concreto il punto di vista che adotterebbe una visionaria entità posta proprio sotto al vostro giaciglio. Metafora della paura creata dalla componente più incontrollabile di ciascuno, Billie Eilish sceglie di essere ancora più esplicita, affermando che la creatura spaventosa descritta non rappresenta altro se non la personificata convinzione per cui ognuno è il peggior nemico di se stesso.

I più temerari non si reputano ancora saturi di cotanta tetra abnegazione? Il videoclip, grondante di elementi deliberatamente thriller, horror, se non proprio in ispirazione dei migliori incubi, saprà certamente essere il raggiungimento della appropriata soglia di soddisfazione.