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LE CANZONI DEL MESE: OTTOBRE 2018

by Lucido Peduto

Al mondo non esiste una introduzione che consoli a dovere chi poco apprezza la venuta del freddo invernale o che dia concretamente ancora più gioia a chi, nel tepore autunnale, ci sguazza allegramente. La musica però, come il migliore dei luoghi comuni insegna, unisce i popoli, quindi è arrivato il momento di un nuovo episodio de Le canzoni del mese.

Ottobre vi darà delle grosse soddisfazioni.

 

Chiusezza – Giorgiamaura feat. Zio Rocco

L’ouverture è così epica da potere potenzialmente provocare un minimo di tredici anni di analisi alla Dark Polo Gang. Dovremmo valutare più spesso l’idea di vivere in un periodo storico che per alcuni versi è bellissimo.

 

 

 

La Municipàl – Mercurio Cromo

La Municipàl, ovvero il duo composto da Carmine e Isabella Tundo, invoca intemperie varie sulla base di ammirevoli melodie nel nuovo brano “Mercurio Cromo”. Piogge di immagini e metafore di rito, necessarie a rendere l’idea dell’estate ormai conclusa, apportano la giusta dose d’incanto.
Che poi, l’applauso non scatterebbe in automatico a chi canta: “Ti prego piovi sui duemila, che io mi sento vecchio già da un po’?”.

 

 

Nel caso non foste ancora del tutto convinti di dover ascoltare tale perla, che vi funga da esortazione il ragguardevole sesto posto raggiunto da questa coppia d’arte all’avvincente Italian Music Festival 15 con “Le Ferie Di Metà Settembre”.
Come se usare una forma al congiuntivo di fungere non fosse già abbastanza d’incoraggiamento.

 

 

L’invito a recuperare la loro discografia intera è un consiglio costantemente valido.

 

 

Måneskin – Torna a casa

Per chi se lo stesse ancora chiedendo, Marlena è stata invitata a tornare a casa. Se, come descritto nella precedente “Morirò da re”, abbia poi mostrato la bellezza a questo popolo non è più dato saperlo.
Nel nuovo brano la voce del bon Damiano dei Måneskin, complice probabile delle temperature in picchiata, abbassa i toni e si distacca da una potenziale compromissione precoce delle corde vocali. Ambiziosi versi (”Col sangue sulle mani scalerò tutte le vette // Voglio arrivare dove l’occhio umano si interrompe”) prendono per mano un climax interpretativo non indifferente il quale alla fine porta ad un contenuto urlato che comunica a dovere una salvifica liberazione da catene splendenti e lucide.

 

 

La carriera dei Måneskin, più che di catene lucide, pare già brillare di una incontrovertibile credibilità.

 

 

Foja Ft. Pauline Croze – A qui tu appartiens

La collaborazione del mese, quella che non ti aspetti, è quella dei Foja con Pauline Croze. La canzone cardine del film “Gatta Cenerentola” diventa per l’occasione “A qui tu appartiens” e il testo, tradotto parzialmente in francese, rivela ancora una volta quanto il napoletano, mixato ad altri fonemi, sia di per sé naturalmente predisposto ad essere cantato insieme a ciò che è geograficamente distante.

Qualcuno potrebbe avere da ridire sulla parte iniziale, portata da Pauline al limite della sua estensione. De gustibus.

 

 

 

Alessia Cara – Trust My Lonely

Si narra di genti che ancora attendono, speranzose, il ritorno di Alessia Cara lungo i percorsi già esplorati di “Here”. Con “Trust My Lonely” ha praticamente confermato che tale attesa è destinata ancora a perpetrarsi nel tempo, ma si sa, ogni popstar necessita di attraversare e uscire indenne da un periodo un po’ Rebecca Black per sentirsi davvero a posto con il proprio lato artistico.

 

 

 

Billie Eilish – hostage

La più o meno controversa Billie Eilish espone in “hostage” un amore fuori dalle concezioni ordinarie, dove il partner è descritto come un alter-ego che la cantante desidera tenere per sé, in ostaggio. Avvisati sulla componente ambigua dell’artista, affine forse a quella di Marylin Manson, non nascondiamo che molti avrebbero voluto costringere alla stessa condizione di prigionia  descritta nel brano anche Andrea Arcangeli, che di Billie Elish ha addirittura coverizzato un brano.

 

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Ariana Grande – breathin’

C’era già stata una esaustiva -o almeno si spera- descrizione di “breathin'” nel giorno del suo rilascio radiofonico. Un nuovo riflettore puntato su questa canzone è tuttavia necessario visto che il relativo videoclip vive di un animalesco non-sense tale da far ipallidire Hollywood.

 

 

 

Sia – I’m Still There

Le Canzoni Del Mese procede con un gradito ritorno.Una certa mancanza dalla Sia di qualche tempo fa iniziava a farsi sempre più pressante. Un fertilizzante per la disperazione, una voce amica per i momenti in cui l’assenza di punti di riferimento è l’unica certezza, una carezza nel proprio inesorabile abbattimento. Tutto ciò, declinato nell’empatico cantato dell’artista, mancava. “I’m still there” è un grande recupero.

Non siamo ai livelli di “Dressed in Black”, ma le intenzioni e gli argomenti si ci avvicinano molto. Immenso gradimento.

 

 

 

Giorgia – Le tasche piene di sassi

Da una delicatezza maschile, forse più fragile, ad una femminile, è innegabile che “Le Tasche Piene Di Sassi” non sia uno di quei brani che, più che canzone, è un vero e proprio esempio di testo poetico.
La voce di Giorgia ne rimarca ogni bellezza. In attesa dell’album di cover che verrà a novembre, anche “Stay” merita un ascolto.

 

 

Pastis e Irene Grandi – I WOULD LIKE TO TAKE YOU ON A JOURNEY feat Samantha Cristoforetti

È folle, forse, che nessuno abbia mai pensato di collaborare musicalmente con Samantha Cristoforetti, o forse è folle pensare che un’astronauta abbia del potenziale canoro. Irene Grandi, con Pastis, però, è arrivata un passo oltre le ovvietà della concretezza.
In una canzone, si può trasmettere un’emozione anche parlando. Se il contesto testuale è spaziale davvero, non può che venire fuori una rara meraviglia, quasi un viaggio intergalattico.

 

 

 

Halsey – Without Me

In un videoclip dove la perdizione è la costante irrinunciabile del partner di Halsey, impegnato a dividersi tra una bottiglia e l’altra, è improbabile che vi sfugga la sensualità poco celata della cantante. Sì, anche la canzone non è male.

 

 

 

Marco Mengoni – Voglio e Buona Vita

Esausti di parlarne come se si stesse trattando del ritorno del Messia, Marco Mengoni ha comunque portato avanti il suo dignitoso tentativo di benedire nuovamente i nostri timpani con la sua nuova musica. Il risultato è indubbiamente ritmico –“Voglio”– ma anche un po’ flamencato, –“Buona Vita”-. Se anche voi siete intenzionati a provare la voglia dei primitivi, per quanto non sia già eventualità quotidiana, dovete necessariamente approfondire.

Il ribelle esploratore che abita in voi, però, sarà ben entusiasta di scoprirne anche le versioni spagnoleggianti.

 

 

 

 

Trova un modo – Alessandra Amoroso

Il percorso di Alessandra Amoroso, checché se ne dica, rimane non poco rilevante. Spesso il pubblico poco premia chi rimane “La Stessa”, stessa sorte spesso attende chi, pur evolvendosi, non incontra il favore del popolo. I fattori che influiscono su questo processo sono numerosi e, spesso, imprevedibili. Sandrina però se la canta come se nulla fosse e “Trova Un Modo”, che dal progetto “Vivere a colori” si discosta per una appena percepibile intenzione interpretativa in più, riesce comunque a convincere e a sostenere i repentini cambiamenti climatici del videoclip con un sorriso. Beata.

 

Di seguito l’alternative version:


 

Lady Gaga, Bradley Cooper – I’ll Never Love Again (A Star Is Born)

Per notificare che l’idea del mese potrebbe essere quella di travestirsi da “A Star Is Born” per Halloween.

 

 

Buon ascolto!