Home TecnologiaCultura Digitale Blink Last Mile: la startup delle consegne veloci e sostenibili. Glass Kitchen: il food delivery si evolve. Gorillas alla conquista dell’Europa. Novità Apple, Whatsapp, YouTube e PayPal. L’app Prime Video ora su macOS

Blink Last Mile: la startup delle consegne veloci e sostenibili. Glass Kitchen: il food delivery si evolve. Gorillas alla conquista dell’Europa. Novità Apple, Whatsapp, YouTube e PayPal. L’app Prime Video ora su macOS

by Giuseppe Noschese

Consegne veloce e sostenibili: è davvero possibile? Jacopo Berlusconi, co-founder di Blink Last Mile, la startup che promette agli e-commerce consegne entro 2h dall’acquisto, spiega come è possibile realizzare tutto ciò nel rispetto della sostenibilità. All’interno della galassia Moovenda nasce la startup Glass Kitchen: un nuovo concept che rivoluziona il mondo del food delivery. “La spesa a casa tua in 10 minuti” ormai significa solo una cosa: Gorillas! Apple lancia il proprio servizio di Self Service Repair: sarà attivo negli Stati Uniti a partire dal prossimo anno. Novità per tutti gli utenti di Whatsapp: ora è disponibile l’opzione per decidere a quali contatti mostrare (o meglio non mostrare) il proprio ultimo accesso. YouTube decide di rendere il numero dei “dislike” visibile soltanto per i creatori del video. PayPal cavalca l’onda dei pagamenti dilazionati e propone il “Paga in 3 rate”. Amazon: l’app Prime Video è ora disponibile per macOS.

Blink Last Mile: velocità e sostenibilità

Blink Last Mile, la startup che si immerge nell’imprescindibile contesto delle consegne veloci, non permette soltanto a chi vende online una consegna dei propri prodotti entro 2h dall’ordine senza richiedere alcuna integrazione software né logistica, bensì promette che le modalità di queste consegne siano esclusivamente sostenibili. Ma in che modo è possibile ciò? Quali sono i vantaggi di cui potranno beneficiare gli eCommerce che si rivolgono a Blink Last Mile?

Jacopo Berlusconi, co-founder di Blink Last Mile offre importanti delucidazioni in merito all’interessante soluzione pensata per gli e-commerce che vogliono aumentare le proprie vendite senza rinunciare alla sostenibilità.

Cloud Food: la startup GlassKitchen rivoluziona il food delivery

È tempo di nuovi concept di ristorazione ottimizzati per la consegna a domicilio: sta infatti prendendo piede un modello di business davvero utile che va a colmare il vuoto in quelle zone senza mensa o cucina proponendo un menù con consegna rapida.  Moovenda, la società creata per essere una classica piattaforma di delivery, ma che nel tempo è riuscita a trasformarsi in una ambiziosa holding con l’obiettivo di promuovere nuove imprese nel settore foodtech, sta iniziando a proporre proprio questa evoluzione del food delivery attraverso la startup GlassKitchen.

Non si tratta di un modello di Dark Kitchen, ossia della “cucina chiusa” pensata esclusivamente per consegnare e quindi senza consumazione sul posto, ma è un concept che si evolve avvicinandosi sempre di più al cliente finale che desidera un pasto personalizzato.

Dunque, se Glass Kitchen, startup che è stata fondata solo qualche mese fa con l’obiettivo di far nascere una catena di Dark Kitchen proprietarie, si è in realtà ora proiettata verso un modello di business diverso. La risultante di questa trasformazione è un franchisor di ristoranti “virtuali” che si riflette anche nel cambio della denominazione in Cloud Food.

 «Creiamo dei concept di ristorazione ottimizzati per la consegna a domicilio, sia per quanto riguarda il prodotto da offrire al cliente finale sia per le tecniche di preparazione, e li offriamo in franchising», così ha spiegato il CEO Pier Antonio Siragusa  al Sole 24 Ore e aggiunge  «Contiamo di guadagnare in futuro sulle economie di scala, lavorando sull’ottimizzazione del food cost e delle condizioni in essere con le piattaforme di delivery», affermando che attualmente i clienti serviti settimanalmente sono qualche centinaio, ma è questo un numero che prevede di crescere molto rapidamente nel corso dei prossimi mesi.

Glass Kitchen si presenta dunque come la prima cloud kitchen italiana che propone un’offerta sia B2B che B2C, riduce infatti i tempi di attesa per il cliente, ma elabora e sviluppa ricette pensate esclusivamente per la consegna, in tal modo permette ai brand non solo di espandersi con il delivery a livello territoriale, ma anche di concentrarsi sui clienti all’interno del ristorante

Fonti: ilsole24ore.com

Gorillas: il modello “dark store” conquista l’Europa

 “La spesa a casa tua in 10 minuti”: è ciò che promette Gorillas, la startup  tedesca (anzi Scaleup) appena arrivata in Italia, che ormai sta conquistando tutta l’Europa. Dopo avere sottoscritto un accordo di partnership con Tesco, ora si è alleata con il gruppo francese Casino, secondo protagonista dell’e-commerce grocery in Francia.

In che modo funziona la nuova realtà proposta da Gorillas? In modo semplice ed intuitivo: attraverso il proprio smartphone o dispositivo mobile, ogni utente iscritto all’app ha la possibilità di visionare e di conseguenza scegliere di acquistare più di un migliaio di prodotti essenziali ritrovando gli stessi prezzi del supermercato, ciò che bisogna considerare è soltanto la tariffa fissa di 1,80 euro. Ciò che sorprende di Gorillas è però che, in un mondo ormai governato dal digitale, all’interno dei pacchi consegnati, i clienti ritrovano biglietti di ringraziamento scritti a mano o ancora gadget, prodotti regalati, che rendono l’esperienza utente davvero unica.

Gorillas non è una società di delivery, ma di vendita a domicilio, non usa infatti alcun supermercato, bensì possiede magazzini e merce utilizzando il modello “dark store”. Gli hub danno la possibilità di creare una logistica molto agile e ben distribuita nella città, in cui tutte le consegne avvengono in un raggio di pochi km e dunque a pochi minuti di transito. Tutti i biker che si occupano delle consegne sono esclusivamente impiegati da Gorillas che ha assunto più di 11.000 dipendenti in tutto il mondo.

Fondata solo l’anno scorso, Gorillas ha dato vita ad un’attività globale: 140 magazzini aperti, consegne di oltre 4,5 milioni di ordini solo nell’arco di questi ultimi sei mesi. Ormai leader nel mercato europeo nella consegna veloce di generi alimentari, Gorillas ha riscosso quasi un miliardo di dollari attraverso un round di finanziamento di Serie C: è il più notevole finanziamento di un’azienda non quotata che il settore della consegna di generi alimentari in Europa abbia mai raccolto fino ad oggi.

Fonti: fruitbookmagazine.it / distribuzionemoderna.info

Apple lancia il proprio servizio di Self Service Repair

Negli Stati Uniti, a partire dal nuovo anno, sarà attivo il nuovo servizio fornito dalla Apple: Self Service Repair, una vera e propria svolta per i clienti Apple. Per riparare un iPhone infatti, fino a questo momento, bisognava o sollecitare l’assistenza Apple, o rivolgersi a contatti esterni, i quali avrebbero però utilizzato componenti compatibili. Ora invece la Apple darà ai suoi clienti la possibilità di riparare il proprio iPhone in maniera autonoma.

Tale servizio in questione si aggiunge agli oltre 5.000 Centri Assistenza Autorizzati Apple e alle 2.800 aziende che fanno parte del programma Independent Repair Providers, i quali hanno già accesso a componenti originali, attrezzi e manuali.


Inizialmente il Self Service Repair sarà disponibile per i modelli di iPhone 12 e iPhone 13, ma sarà ben presto attivo anche per i Mac con chip M1, sia negli Stati Uniti che successivamente negli altri Paesi (anche in Italia) durante il 2022.La fase iniziale del programma sarà per il momento focalizzata sui componenti più richiesti, ossia il display, la batteria e le fotocamere di iPhone. La possibilità di fare altre riparazioni sarà disponibile più avanti nel corso del prossimo anno.


Per eseguire una riparazione in maniera sicura ed efficace, è importante prima di tutto fare riferimento al manuale di riparazione. Dopodiché sarà necessario inoltrare la richiesta per le parti originali e gli strumenti Apple attraverso Apple Self Service Repair Online Store. Inoltre, una volta effettuata la riparazione, chi restituisce una parte usata per il riciclo riceverà un buono extra da spendere sul prossimo acquisto.


È importante precisare che il servizio Self Service Repair è pensato per persone dotate di conoscenze nel campo dell’assistenza tecnica con competenze ed esperienza nella riparazione di dispositivi elettronici.

Apple infatti sottolinea che «per la maggior parte della clientela, recarsi presso un fornitore di assistenza professionale con tecnici di assistenza certificati che usano parti originali Apple è il modo più sicuro e affidabile per ottenere una riparazione».

 Fonti: ilsole24ore.com / macitynet.it

Whatsapp: ora si può nascondere l’attività soltanto a contatti prestabiliti

Il tanto temuto ultimo accesso di Whatsapp: c’è chi ha deciso di nasconderlo e chi invece l’ha lasciato tranquillamente visibile a tutti, ma ora c’è una novità!

Il nuovo aggiornamento della famosa app di messaggistica dà agli utenti la preziosa possibilità di scegliere a chi mostrare (e soprattutto a chi non mostrare) il proprio stato di attività. Un modo molto importante per tutelare la propria privacy soprattutto per quanto riguarda i contatti molesti o indesiderati. Per il momento tale aggiornamento è disponibile solo per Android, ma si attende l’estensione della funzione anche per i clienti iOs.

Fonti: amp.giornaledibrescia.it

Novità Youtube: sarà privato il numero dei “non mi piace”

Un anno davvero particolare, questo, soprattutto per chi lavora nell’instabile mondo del web. Tante sono state infatti le novità che i content creator hanno dovuto affrontare e proprio oggi è arrivata l’ultima notizia da parte di YouTube.

YouTube sta lavorando ad un esperimento che sembra essere passato inosservato, ma che in realtà ha già riscontrato un discreto successo: il conteggio dei “non mi piace” sotto tutti i video non rimarrà più visibile sulla piattaforma, ma sarà soltanto privato. Il pulsante dei “dislike” continuerà infatti ad essere presente dando comunque la possibilità agli utenti di utilizzarlo per esprimere il proprio parere, ma il conteggio totale sarà reso noto soltanto da chi ha caricato il video e non al resto degli spettatori.

Una decisione molto apprezzata in particolar modo dai creatori di contenuti alle prime armi che spesso sono il bersaglio degli utenti che abusano con fin troppa leggerezza del tasto “non mi piace”, un odio gratuito, questo, che non merita di essere incentivato ed ecco perché questo test si è mostrato davvero utile per ridurre tali molestie. You Tube fa così un passo avanti verso il rispetto e l’inclusione, mostrandosi come una piattaforma in cui ogni videomaker può avere la possibilità di esprimersi liberamente senza ricevere cattiverie o scontrarsi con chi, attraverso le segnalazioni e i “non mi piace” tenta di far censurare o eliminare contenuti che mostrano opinioni diverse dalle loro. 

Fonti: ninjamarketing.it

PayPal: la nuova opzione “Paga in 3 rate” ora disponibile in Italia

Dopo il successo di Scalapay, ora anche PayPal dà la possibilità di svolgere i pagamenti a rate su acquisti idonei senza interessi o costi aggiuntivi. Questa opzione, dal nome “Paga in 3 rate” è ora disponibile anche in Italia, ma è importante sottolineare che questa possibilità riguarda soltanto gli acquisti con un budget tra i trenta e i duemila euro.

I vantaggi di questa opzione, portata al successo da Scalapay, vengono mostrati in una ricerca commissionata proprio da PayPal un mese fa. Tale studio globale ha riportato che il il 73% degli utenti “Buy Now, Pay Later” ritiene che sia una funzione che favorisce la gestione del loro budget, mentre il 68% degli utenti delle generazioni quali Millennial e Gen Z che scelgono di utilizzare questo tipo di pagamento concordano sul fatto che sia un ottimo aiuto per organizzare meglio le proprie spese.

Grazie a questa nuova opzione PayPal dà la possibilità agli oltre 8.7 milioni di utenti attivi sulla piattaforma di gestire facilmente i loro acquisti attraverso il proprio wallet PayPal, in cui potranno visionare, al momento del check-out, i piani di pagamento. Inoltre gli utenti riceveranno delle notifiche via e-mail di promemoria prima dei prelievi rateali, i quali verranno automaticamente addebitati sul metodo di pagamento scelto.

Fonte: startupitalia.eu/

Amazon: Prime Video per macOS

 Amazon Prime ha appena rilasciato l’app Prime Video per macOS: ora è disponibile il catalogo completo Prime Video oltre che la visione offline dei contenuti e la possibilità di effettuare acquisti in-app.

L’app Prime Video per MacOS necessita di macOS 11.4 o versioni successive, e si scarica gratis dal Mac App Store. Prime Video per macOS supporta inoltre la modalità picture-in-picture che consente agli utenti di guardare un video su una parte dello schermo mentre vengono utilizzate altre app o il browser, e AirPlay, per eseguire lo streaming dei contenuti del Mac su una TV HD. Amazon precisa che, se l’iscrizione a Prime Video viene effettuata attraverso l’account di iTunes, l’addebito avviene sullo stesso account dopo aver confermato l’acquisto e l’iscrizione si rinnova in maniera automatica ogni mese, a meno che ciò non venga disattivato nelle 24 ore precedenti della fine del periodo di piano in corso.

La propria iscrizione può essere modificata oppure disattivata in ogni momento all’interno del menu “Store” dell’App Store o tramite iTunes, sempre dalla voce “Visualizza il mio account”.

Fonti: macitynet.it