Lunedì 20 novembre, VII edizione di Cortodino – Festival internazionale del Cortometraggio Dino de Laurentiis. Una rassegna internazionale cinematografica che vuole dar voce ai giovani talenti, permettere loro di mettersi in gioco e di confrontarsi con i grandi del cinema e del teatro. Al Cineteatro Politeama di Torre Annunziata, si è tenuta la serata finale di premiazione delle prime opere classificate nelle quattro sezioni del premio: Internazionale, Europeo, Nazionale e Talento Campano.
Le voci di Cortodino
“L’idea è nata successivamente alla morte del nostro concittadino Dino de Laurentiis e ci è sembrato doveroso metter su un festival che potesse ricordarlo nel migliore del modi, cioè valorizzare i giovani”. Spiega ai microfoni di Radio Castelluccio Filippo Germano, presidente dell’associazione culturale Esseoesse e direttore del festival Cortodino.
Una serata ricca di cultura condotta da Gabriele Blair, affiancato dai due modelli e attori Edda Curcio e Domenico Venti. Grandi ringraziamenti sono andati al direttore artistico Lucio Ciotola, al sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione e all’attore Ernesto Mahieux, che hanno permesso nuovamente l’organizzazione dell’evento .
Tra più di 3600 cortometraggi sono stati scelti 101 e le prime opere classificate sono state premiate con targhe e attestati alla presenza di artisti di rilievo nazionale. Giovani artisti e Grandi Maestri hanno calcato il palco del Politeama. Giacomo Rizzo e Tommaso Bianco, con la loro simpatia, hanno divertito il pubblico narrando qualche aneddoto della loro lunga e importante carriera. Hanno anche espresso la loro fiducia nel cinema, nei giovani che devono studiare, impegnarsi e sperimentare per continuare a tenere in vita la Settima Arte.
Short Film
Sono stati affrontati argomenti rilevanti che hanno permesso al pubblico di riflettere. La violenza sulla donna con “Eppure… mi ama”, cortometraggio di apertura del giovane regista Luca Landi; “Il peso sull’anima” di Mena Solipano che ha concluso il proprio Master in cinema con questo lavoro sulla mafia. Il regista Adriano Morelli, invece, ha giocato molto sulla volontà dell’uomo di cambiare qualcosa di sé e contemporaneamente sulla difficoltà di andare contro la propria indole. Un grande Maurizio Casagrande è il protagonista di questo corto, “La condanna dell’essere”; lo shortfilm “Moby Dick”, di Nicola Sorcinelli, ha saputo lasciare un sapore amaro negli spettatori: la storia di due giovani donne che cercano la salvezza in mare. Premiato come Miglior Film Italiano e Migliore Colonna Sonora.
E come rappresentanti di questa nuova generazione, Pio Luigi Piscicelli, famoso per il suo ruolo in “Braccialetti rossi”, ed Erasmo Genzini, attore nella fiction “Sotto copertura”, hanno spiegato di come l’attore che è in loro è nato un po’ d’improvviso, ma sperano di non lasciarlo mai.
I consigli dei Grandi Maestri
“Sono preoccupato quando sento una persona che non sa che fare e dice voglio fare l’attore. Mio padre mi portò a sette anni a vedere Totò e da quel momento dissi – “voglio fare quello lì” – , non sapevo neanche il nome di Totò. E non c’erano scuole, la scuola era fare teatro. Chi sono gli insegnanti che fanno scuola?
Manfredi una volta mi disse, mentre giravamo Pane e Cioccolata: “Oggi chi sa fare fa, chi non sa fare insegna” – Giacomo Rizzo.
Tommaso Bianco, anziché dare consigli, preferisce “aggregarsi ai giovani, perché giovani siamo tutti quanti”. E ciò che bisogna sempre coltivare è l’amore per una passione.