Home AttualitàSocial Gli italiani controllano lo smartphone in media ogni 6 minuti

Gli italiani controllano lo smartphone in media ogni 6 minuti

by Mario Marrazzo

In continua crescita la quantità di tempo che gli italiani trascorrono su Facebook, Twitter, Instagram, TikTok e via elencando. Un uso quotidiano che spesso diventa abuso (non percepito) e a volte sconfina in conclamata patologia. Le cifre sono illuminanti e autenticate da una impressionante pluralità di fonti.

‘Digital 2021’, il report annuale che analizza lo scenario social e digital a livello locale e globale, realizzato da We Are Social in collaborazione con Hootsuite, comunica che in Italia ogni giorno il 68% degli italiani è attivo sui canali social (+6%). In pratica 7 italiani su 10 si collegano alle piattaforme preferite a scopo di intrattenimento, informazione, condivisione o conversazione. Il tempo trascorso in rete per motivi non professionali varia naturalmente da persona a persona. A marzo 2021 gli utenti internet hanno navigato per 66 ore, il che significa quasi 2 ore e mezza al giorno. Un dato che si impenna vistosamente nelle nuove generazioni. Secondo un uno studio del centro Kleiner Perkins Caufield & Byers’s, guardiamo i nostri smartphone circa 150 volte al giorno. Se si escludono le otto ore di sonno, questo significa una volta ogni sei minuti. Una ricerca della non profit Movimento etico digitale su un campione di 2.000 ragazzi tra gli 11 e i 18 anni intervistati nella prima fase della pandemia, stabilisce il consumo quotidiano social in più di 4 ore che, tradotto su base annuale, significa 2 mesi su 12 trascorsi incollati al telefonino e magari con le cuffiette in testa: numeri che l’osservazione empirica di qualsiasi nucleo familiare può agevolmente convalidare.

In Italia la quota di utenti unici web è di 44 milioni (dati Agcom relativi a marzo 2021), in flessione (di un milione) rispetto a marzo 2020. Secondo una rielaborazione Ansa di ’Digital 2021’, le persone consumano soprattutto video (93%), ma anche l’audio (86% dei navigatori) vive un momento speciale con il 61% che ascolta musica in streaming e il 25% che fruisce di podcast. YouTube si conferma la piattaforma più utilizzata, seguita da WhatsApp e Facebook.

La cavalcata italiana dei social, pur tra qualche flessione e fisiologici adattamenti, restituisce l’immagine di un Paese divorato dall’attivismo in rete e che, pur con numeri meno invasivi che all’estero, necessita di una seria riflessione sull’impatto complessivo che questi nuovi agenti mediali hanno sulla società. Impensabile combattere guerre di retroguardia, auspicabile attivare meccanismi di educazione e conoscenza. “Bisogna usare smartphone e social in modo corretto e consapevole”, dichiara Davide Dal Maso, coach media manager fondatore del Movimento etico digitale per portare l’educazione civica digitale nelle scuole.