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La guerra del XXI secolo

L'Indignata

by Lucia Odierna

La storia dovrebbe insegnare a non ripetere gli errori, perché proprio partendo da questi, si dovrebbe correggere il presente, pianificando il futuro.

Questa teoria è stata completamente disattesa con l’evento di guerra innescato dalla Russia. La crudeltà messa in campo da Putin contro i cittadini ucraini convalida il “corso e ricorso storico”.

Cittadini inermi sono diventati il ricatto per la realizzazione di progetti di espansionismo territoriale; è l’Olocausto del XXI secolo con forme diverse, sì, ma con la stessa ideologia.

L’Europa e il mondo intero, coinvolti in questa tragedia assumono un atteggiamento passivo, di chi osserva senza intervenire in modo massiccio, l’Europa, a mio avviso, anche se in misura diversa, ha una responsabilità concreta nell’evolversi di questo scempio.

La cronaca sui media è chiara, e di questa non fanno parte i progetti, gli accordi, le strategie di mercato economico presi nelle cosiddette stanze del potere. È palese l’indifferenza del mondo intero mosso da interessi globali, mentre il popolo ucraino muore sotto gli attacchi russi. Dall’altro lato anche i giovani militari russi perdono la vita in una guerra che non è la loro. Attoniti assistiamo a qualcosa che sa di aberrante, di surreale, dinanzi alla morte di bambini e al dolore indescrivibile delle mamme. Non è possibile accettare un evento del genere e di questa portata.

Gli aiuti di supporto a questo popolo avvengono soprattutto da cittadini limitrofi al confine dell’Ucraina, donando il supporto necessario per quanto possibile, perché anch’essi attanagliati da problemi di scarso benessere.

Dove sono gli aiuti umanitari? Come mai non entrano in campo con supporti forti? Resta anche questo un rebus da sciogliere. La Terza guerra mondiale non è un’utopia, anzi è diventata arma di ricatto da parte di Putin. Tutti gli Stati e i poteri del mondo non vogliono essere coinvolti in una probabile guerra globale, ed è questa cosa sensata, però, non possono e non devono essere flemmatici nel mettere in campo soluzioni diplomatiche.

Le risorse energetiche e alimentari dell’Ucraina sono contese, e questa nazione, finora sconosciuta ai tanti, diventa territorio di conquista. Dipendiamo, in Italia, in parte, dalle risorse russe e sembra che i nostri cosiddetti colletti bianchi, se ne accorgano solo adesso, senza aver messo mai in atto progetti di valorizzazione delle nostre risorse.

Tutto questo ricadrà inevitabilmente sulla cittadinanza italiana, gli effetti negativi sono già evidenti: il caro gas, gasolio, benzina, gli aumenti dei consumi di energia elettrica e addirittura dei prodotti alimentari. È inaccettabile che l’Italia non abbia mai ipotizzato tale scenario. È la politica del buon fare che è venuta completamente a mancare nel nostro paese. La realtà è che dipendiamo da altri Stati che, per la loro volontà, come in questo caso, attuano atteggiamenti di ostruzionismo per realizzare progetti rivolti unicamente ai loro interessi di espansionismo di interesse economico.

La Russia di Putin se realizzerà il proprio scopo, diverrà l’ago della bilancia per il prossimo futuro a 360°: deciderà il come e il quanto dare risorse ai paesi che ne chiederanno, inoltre, sarà ancora più colma di energie acquisite dall’Ucraina, finora paese fantasma nello scacchiere mondiale.

Il popolo ucraino merita libertà, rispetto e dignità che gli è stata negata nella maniera più crudele e vigliacca: si sta cancellando il futuro dei bambini che eroicamente, affrontano il pericolo della morte, ed è proprio nel rispetto e nel coraggio di questi ultimi che si incamminano sotto i bombardamenti per chilometri, con la speranza di giungere salvi ai confini, che bisogna agire immediatamente per la realizzazione della pace comune garantista dei diritti umani.

 

Lucia Odierna