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L’area archeologica di Pompei è sempre più tecnologica

by Mario Marrazzo

L’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano ha appena concluso una missione con 25 grandi aziende italiane che, a Pompei, hanno incontrato alcune startup del Sud per lo sviluppo di tecnologie innovative.

Le grandi aziende coinvolte

– ACI, Amadori, Aria Spa, Banca Mediolanum, BPER Banca, Bticino, Ferrovie dello Stato Italiane, Gruppo Enercom, Gruppo Hera, Inail, Janssen, Leonardo, MIPU, Mooney, Movyon, Parmalat, Poste Italiane, Q8, Rai Way, Smartpaper, Sogei, Terna, TIM, Unicoop Firenze, Unipolsai - sono state accolte da Gabriel Zuchtriegel, Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei. Hanno ammirato le bellezze degli scavi ma anche gli interventi tecnologici tra cui il progetto “RePAIR”, acronimo di Reconstruction the past, la prima applicazione tecnologica d’avanguardia utilizzata per la ricostruzione fisica di manufatti archeologici, in gran parte frammentati e di difficile ricomposizione, illustrato dal prof. Marcello Pelillo, coordinatore del progetto e professore di Intelligenza artificiale all’Università Ca’ Foscari Venezia

Le aziende hanno incontrato inoltre sette startup del Sud Italia:

Tobe, che permette, tramite proiettori a LED Li-Fi e contenuti multimediali direttamente dallo smartphone, di rivivere lo storico concerto che i Pink Floyd tennero a Pompei nel 1971; Develhope, software house e scuola per competenze digitali siciliana; GipsTech, che fornisce avanzate tecnologie di localizzazione indoor e le relative applicazioni; AMV Idea Lab, startup siciliana che ha realizzato un chatbot (assistente turistico virtuale) per organizzare la vacanza con l’Intelligenza Artificiale; Sense Square, che monitora e permette di analizzare la qualità dell’aria tramite l’utilizzo di diversi sensori nell’ambiente; Messagenius, un’app di messaggistica sicura enterprise; Coderblock, la piattaforma SaaS per la creazione automatizzata di mondi virtuali e metaversi.

«Negli ultimi anni il Parco Archeologico di Pompei ha conosciuto una forte accelerazione sul fronte dello sviluppo tecnologico e rappresenta un esempio di innovazione aperta unico nel suo genere in Italia – afferma Alessandra Luksch, Direttore dell’Osservatorio Startup Intelligence – Il progetto Smart@Pompei ha portato allo sviluppo e all’applicazione, all’interno del parco, di tecnologie per il controllo delle presenze, per la sicurezza, per la conservazione dei beni».