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LE CANZONI DEL MESE: SETTEMBRE 2018

by Lucido Peduto

Le “Canzoni Del Mese” giunge infaticabile al round di settembre, con la stessa determinazione di chi prosegue con anacronismo e follia nella compulsiva pubblicazione social delle proprie foto vacanziere come un qualsiasi Gianluca Vacchi.
Canzoni di settembre quindi, ma anche di lesto transito. Poche opere musicali si rivelano così memorabili, molto invece sembra  destinato a ingiallire e cadere alla prima brezza gelida di un New Music Friday qualunque.

Frattanto che l’abbassamento delle temperature diventi realtà, che tweet del mese sia.

SPOILER: l’ipotetica collaborazione Cremonini ft. Ultimo si intitolerebbe Santander

 

Nina cried power – Hozier

Hozier è passato da un album rivelazione di rilevante portata -più di dieci tracce- ad un EP.
Un EP con quattro canzoni.
Si potrebbe ipotizzare un singolare caso di spending review, se non fosse che le proposte appena citate hanno il valore di un intero album.
La qualità conta più della quantità. Una perla che affermerebbe certamente anche Francesca Cipriani.

“Nina Cried Power”, che inaugura questo viaggio playlistico ne Le Canzoni Del Mese, è ciò che non ci si aspettava da chi è esploso con un brano come “Take Me To Church”. Se infatti quattro anni fa le atmosfere cupe tipiche dell’interprete irlandese erano enfatizzate da un’amara ironia tutta da parafrasare, il nuovo brano svolta le autoriali intenzioni dark in ritmi molto più concitati. La tematica trattata, non a caso, trova anch’essa evoluzione rispetto al passato.
“Nina Cried Power”, come da suggerimento nel titolo, evidenzia l’attivismo propagato da nomi storici della musica in decenni di lotta ai diritti a favore delle minoranze. Il potere della protesta è quello di Nina Simone, omaggiata nel titolo, ma anche di James Brown, Joni Mitchell, Bob Dylan, John Lennon.
La voce che accompagna Hozier è quella di Mavis Staples, leggenda del soul.

L’EP, dal titolo omonimo al primo singolo distribuito, è carico dei già sperimentati e mai banali riferimenti cristiani e dei suoni già incontrati nel primo lavoro. I restanti brani sono “NFWMB”, “Moment’s Silence (Common Tongue)”, “Shrike”.

 

La Mia Casa Alla Fine Del Mondo – Marco Sbarbati ft. Erica Mou

Qualcuno di voi potrebbe aver deciso di intraprendere un avventuroso periodo di ferie proprio a settembre e, addirittura, essere ritornato a casa con un non indifferente carico di dolce malinconia.

Marco Sbarbati e Erica Mou possono distribuirvi la dolcezza e la pacca sulla spalla di cui avete bisogno. Soprattutto se, in vacanza, non ci siete andati proprio.
Il patto è immaginare una casa alla fine del mondo.

 

Confusianesimo – Caparezza

Caparezza, che conosce magnificamente il significato della parola originalità, prosegue indomabile nel suo processo di somiglianza a nessuno con il nuovo brano estratto dal suo album “Prisoner 709”.
In “Confusianesimo” l’immaginario è quanto più dissacrante possibile: l’artista ipotizza l’adesione a più culti contemporaneamente, proprio come se stesse scrivendo la sceneggiatura di una puntata a caso della settima stagione di American Horror Story.
Il motivo di tale peculiare scelta -come riportato nel testo- è la “volontà di un culto da osservare per essere liberi di privarsi della propria libertà“.
Non serve molto altro per affermare che la capa di questo artista, oltre che -rezza, come da suffisso originale, è anche un affascinante loco di creazione artistica che oscilla tra la meraviglia e l’amaro e scettico distacco. In off topic, rimembriamo che loco in spagnolo significa pazzo e il crossover concettuale bilingue può dirsi rapidamente completato.

Il risultato, certo, non è altro che l’adorazione della confusione, ma ciò rende il tutto ancora più epico.

 

Sogni tra i capelli – Malika Ayane

Dalla confusione alla contemplazione, nelle canzoni di settembre c’è spazio anche per una canzone da risveglio pigro.
Malika Ayane si circonda di tempi musicali omogenei, costanti, diametralmente opposti a quelli di “Stracciabudella” e comunque non annoia mai.
Una dolcezza irresistibile, nel momento più appannato e onirico della giornata.

 

Mariners Apartment Complex – Lana Del Rey

A settembre si è palesato anche un nuovo brano di Lana Del Rey che, nella prevedibilità più totale, si è rivelato esageratamente adeguato a tutte le tristezze che incomberanno durante l’inverno venturo.
Apocalissi e tragedie varie diventano una evenienza sopportabile, addirittura necessaria, all’ascolto di “Mariners Apartment Complex”. Fraintendimenti fastidiosi (“they mistook my kindness for weakness”) e tormenti sentimentali espressi in metafore da guardia costiera (“you’re lost at sea, then I’ll command your boat to me again”) giustificheranno l’ammaliante traghettata che intraprenderete nel nuovo territorio narrativo dell’artista.
Casomai necessitaste di eventuali approfondimenti gradirete anche i dieci minuti del secondo singolo, “Venice Bitch”.

Lana Del Rey ci ha ormai abituato alla profondità della tristezza, al suo fascino decadente, meno immediato, come fosse un delicato sottofondo assai adatto ad accompagnare le affermazioni di LuigiDiMaio.

 

New York – TheGiornalisti

Nell’odierna contemporaneità la massa impazzisce per l’allegra cricca Tommaso Paradiso e TheGiornalisti.
Le donne amano Tommaso Paradiso, gli omosessuali amano Tommaso Paradiso e i bambini cantano le canzoni di Tommaso Paradiso. Le nonne, pure loro, più che chiedere tramite lo schermo televisivo il motivo per cui il barbuto frontman non si toglie gli occhiali da sole –che po pare chiù nu bellu uaglione- non trovano proprio altro da rimproverargli.
Gli haters diranno: “Hanno ucciso l’indie!”
I frequentatori dell’arguta filosofia del web risponderanno: “Come hanno potuto uccidere qualcosa che non esiste?”.
I realisti diranno: “La colpa è di internet.”

Il loro nuovo singolo è “New York”.

Youtube Italia dixit.

 

 

Qué vendrá – Zaz

Una parentesi d’oltralpe per fingere di aver definitivamente ritirato le ostilità nei confronti dei cugini francesi.
O, preferibilmente, per ascoltare qualcosa di nuovo di Zaz, celebre qualche anno fa per “Je Veux”.

 

Kiwi – Calcutta

L’indie non esiste, però Calcutta sì. Molti sostengono che questi due elementi sono intrinsecamente legati, altri invece ritengono che il successo indiependente sia il risultato di altri processi, estranei ai personaggi che questo mondo ha distribuito alla nostra nazione.
Ma un mondo che non esiste può ugualmente distribuire delle genti?
Bisognerebbe interpellare gli arguti filosofi del web, di cui sopra.

Quanti quesiti cui rispondere.
Mondo cane.

 

Quelli che restano – Elisa, Francesco De Gregori

La delicatezza fatta canzone è difficile da descrivere quando ogni parola potrebbe potenzialmente non riportare adeguatamente la grandezza dei compositori.
“Quelli che restano” di Elisa Francesco De Gregori è un brano quasi senza tempo, forte di fascino astratto e atmosfera raffinata.

Se piovesse il tuo nome – Elisa

Elisa nel suo prossimo album non collaborerà soltanto con il principe, ma anche con Calcutta. Il pioniere dell’indie ha infatti prestato la sua penna nel brano “Se piovesse il tuo nome”, con esiti quantomai riconoscibili. Il tappeto musicale si distirbuisce tra pianoforte e archi, descrivendo una criptica storia d’amore che addirittura manca delle giuste dediche in fatto di canzoni. Ci si chiede se i due amanti avessero provato anche con i Modà.
Con tutti i dubbi del caso -non siamo ai livelli de “L’Anima Vola”-, l’incipit del ritornello si fa piacevolmente ricordare.

 

Tutta la vita – Gazzelle

“Tutta la vita” conferma che Gazzelle è proprio quell’amico che mal sopporti, a cadenza ciclica- e che di tanto in tanto ti accorgi di non considerare affatto-, ma con cui ti trovi spesso d’accordo.

E quindi finisci con il mal sopportarlo ulteriormente.

Uomini che amano le donne – Alessandro “Alo” Casini

Intanto, iniziato XFactor, abbiamo già delle soddisfazioni.

Satira sociale, verità occulte smascherate, motivetto facile.
Un probabile tormentone, assimilazione graduale permettendo.

Salmo – 90min

Pronto Soccorso, siamo già morti

Con un lirismo a dir poco ermetico, Salmo dimostra, come altri pochi rapper in circolazione, che la parola può essere uno strumento quantomai efficace e necessario per abbattere i luoghi comuni dei tempi attuali.
Che provochi o meno una transitoria emicrania, a esclusiva discrezione del grado di sopportazione di ritmi serrati, siamo al cospetto di un pezzo hip-hop di nervosissima
qualità.

 

Mistica – Vasco Brondi

Ascoltare “Mistica” di Vasco Brondi è, manco a dirlo, un’esperienza mistica. Come ogni volta che si ascolta Vasco Brondi. Scadere nella banalità a volte significa dire una verità condivisa.

Le parole dell’autore:

“‘Mistica’ è un pezzo particolare e credo diverso da tutto quello che ho fatto fino ad ora perché ogni volta che dopo lunghe pause mi rimetto a scrivere canzoni mi ritrovo sempre da un’altra parte. ‘Mistica’ va già in un’altra direzione anche rispetto a Terra, ed è la storia di questa ragazza mondana e mistica che viaggia e che cerca, è la storia della sua ricerca, geografica e spirituale. In mezzo ci sono anche tracce di due poetesse che amo: Patrizia Cavalli e Isabella Leardini. Mi piace che questo pezzo abbia mantenuto una sua leggerezza e che vi sia un grande contagio di musica elettronica, anche perché la “musica elettronica” è nel testo, nel ritornello, nell’invocazione di questa ragazza mondana e mistica.

Shallow – Lady Gaga, Bradley Cooper

Lady Gaga e Bradley Cooper, dalla vetta inarrivabile della loro partecipazione congiunta come protagonisti nel film “A Star Is Born”, hanno finalmente rilasciato una delle canzoni che rientreranno nella colonna sonora della pellicola.

Molto si potrebbe scrivere, ma l’invito all’ascolto è da ritenersi obbligatorio soprattutto per l’inattesa capacità interpretativa di Cooper e la vocalizing part di  Gaga, emotivamente devastante.

Fall on me – Andrea Bocelli, Matteo Bocelli

Matteo Bocelli, accompagnato dal ben più celebre padre, è la conferma che la mela non cade mai lontana dall’albero. Con una impostazione arieggiante e classica, “Fall On Me” è il brano adatto a purificare anima e udito.

Tra l’altro, Bocelli junior è anche un modello dalla rilevante cerchia di amicizie, o almeno così narra la parte rosa del web.

 

Mala – Elettra Lamborghini

Cos’altro dire, se non dulcis in fundo.

Appuntamento a ottobre!
Buon ascolto!