Home Cinema L’eterno Federico Fellini compie 100 anni: il regista dalle pellicole intramontabili!

L’eterno Federico Fellini compie 100 anni: il regista dalle pellicole intramontabili!

by Rossella Pisaturo

Il prossimo 20 Gennaio 2020, ricorre il centenario della nascita del celebre regista Federico Fellini, autore di opere intramontabili: “Otto e ½”, “La dolce vita”, “Roma città aperta”, “Amarcord”.

Nasce da una famiglia di umili origini a Rimini il 20 gennaio 1920, sin dall’adolescenza coltiva la sua passione per il disegno fumettistico. Dall’età di 16 anni inizia ad avvicinarsi al mondo cinematografico, girando in cerca di cinema nelle strade della sua città. Nel 1939 conquista Roma, dedicandosi al giornalismo ed esordisce sulla famosa rivista Marc’Aurelio come disegnatore satirico. Tre anni dopo si propone come sceneggiatore, ma la vera svolta della sua carriera arriva dall’incontro con Roberto Rossellini nel 1945, con il quale collabora per il capolavoro di “Roma città aperta”. Nel 1950, invece, si dedica alla regia con “Luci del Varietà” guadagnandosi la fama d’essere un visionario narcisista e malinconico, generando così via un filone di fantarealismo unendo il suo realismo magico e onirico.

Con “Le notti di Cabiria” arriva a vincere l’Oscar come miglior film straniero, ma la sua iconicità la raggiunge negli anni sessanta con l’opera che, più delle altre, non è passata mai di moda: “La dolce vita”. Protagonista di quest’ultimo è Marcello (Marcello Mastroianni), un giornalista che scrive per un rotocalco articoli mondani, attratto costantemente dalla ricerca della bella vita, attratto dalle belle donne, scostante ed instabile nelle sue relazioni, passando con cinismo ed indifferenza da una relazione all’altra. Il terzo episodio è caratterizzato dall’arrivo di un’attrice prorompente Sylvia (Anita Ekberg), e dalla celebre scena del bagno nella Fontana di Trevi.

Marcello, come here! Hurry up!

Anni dopo, l’attrice Anita Ekberg rivela:

Quel film esiste per quella scena pazzesca. E in quella scena c’eravamo io e Marcello. Più io, in verità, che lui. Ero bellissima. Lo so!

Fellini continua la sua collaborazione con l’attore Marcello Mastroianni, gli da modo di accrescere la sua fama rendendolo protagonista di un’altra opera “Otto e ½”. Questa volta Marcello interpreta Guido Anselmi, un affermato regista in cerca del suo spirito creativo inaridito che non riesce a dar luce al suo nuovo progetto cinematografico, attraversando una profonda crisi esistenziale nel suo rapporto con le persone e i fantasmi del suo passato. La pellicola trascorre portando in confusione lo spettatore, rendendo indistinguibili: fantasie, flashback di ricordi passati e fatti reali. Guido, in una notte cupa e romantica, si rifugia nel sorriso della dolce e accogliente Claudia (Claudia Cardinale), la porta nelle strade, ormai vuote, del set e cerca in ogni modo di narrarle la storia che non riesce a mettere su carta: quella di un uomo triste e solo, in cerca della sua musa ispiratrice che dia salvezza per la sua anima, ma la “ragazza, giovane ed antica, bambina e già donna, dai capelli lunghi e con il vestito bianco” non può dar via d’uscita, se non è il personaggio solitario stesso a cambiare, perchè il problema è dentro di lui, lui “non sa voler bene”.

Perché non è vero che una donna possa cambiare un uomo.

Questo tipo no, non è capace. Questo vuole prendere tutto, arraffare tutto, non sa rinunciare a niente; cambia strada ogni giorno perché ha paura di perdere quella giusta, e sta morendo, come dissanguato.

Una scena che mira a salvezza e redenzione del personaggio:

Guido ammette tutto. Lui non sa voler bene. Ed è proprio la mancanza del sentimento più puro nella sua vita ad aver creato quella frustrante confusione che albergava nella sua mente. Ed è stata lei, Claudia, ad aprire i suoi occhi, gli occhi di chi, come Guido e come Fellini, svolge una professione che con la vista ha molto a che fare. E’ stata lei, con la sua purezza e innocente ingenuità, ad aver fatto trovare la luce a quell’artista malinconico che passeggiava in un set abbandonato. Il cambiamento è possibile, adesso che si è giunti alla conoscenza del problema.

Nel 1993 Federico Fellini riceve l’Oscar più importante di tutti, quello alla sua carriera, e muore il 31 Ottobre dello stesso anno, lasciando un’eredità immensa al Cinema Internazionale, spingendo intere generazioni di cineasti a specchiarsi e farne un’icona impareggiabile.