Home Musica Panoramica Big Sanremo 2018: tra sorpresa e attesa

Panoramica Big Sanremo 2018: tra sorpresa e attesa

by Lucido Peduto

Renzo Rubino

Giovanni Caccamo
The Kolors
Renzo Rubino
Lo stato sociale
Annalisa
Noemi
Ermal Meta con Fabrizio Moro
Diodato e Roy Paci
Nina Zilli
Le Vibrazioni
Mario Biondi
Max Gazzè
Luca Barbarossa
Elio e Le Storie Tese
Decibel
Enzo Avitabile con Peppe Servillo
Ron
Red Canzian
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico 

In apertura di questo articolo, dopo il suo sudatissimo predecessore contenente le nostre ipotesi sanremesi, non potevamo che manifestare in tutto il suo contraddittorio splendore la lista ufficiale dei partecipanti al 68° Festival della canzone Italiana. Immaginate pure lussuosi tappeti rossi e sottofondi celebrativi per le grandi occasioni.

Le espressioni di cortese rassegnazione da parte di Federico Russo e Claudia Gerini rispecchiano lo stato d’animo di molti

Ne abbiamo parlato. Ci abbiamo creduto. Abbiamo dovuto sopportare molto, prima, sorprenderci d’improvviso, poi e, infine, arrenderci alla disarmante evidenza: siamo di fronte alla selezione meno pediatrica degli ultimi anni.
Ciò, da una parte, vuol dire che il buon Conti Carlo ci aveva rapidamente abituato alla formula talent + contentino dei giovani + contentino dei meno giovani + star internazionale / Big davvero big.
Dall’altra parte ci riporta ad un’evidenza importante: negli anni addietro alcune categorie erano effettivamente state accantonate, soprattutto quella cantautoriale: elegante, raffinata, e per questo di non giovane fattura. Che la maturità artistica non coincida con la maturità liceale lo sappiamo bene.
Dal buon Baglioni Claudio, in ogni caso, ci aspettavamo davvero tutto, ma la verità è che è perfino riuscito ad andare oltre ogni umana predizione.
In un discorso meramente anagrafico, i numeri, o meglio le età, non conforterebbero i millenials come forse neanche gli elettori del movimento 5 stelle, che citiamo così, a caso. La media dei partecipanti è infatti di cinquant’anni.
Carlo Conti, a confronto, ha messo in gara dei minorenni.

Riassumendo metaforicamente il tutto: a sinistra Sanremo 2017, a destra Sanremo 2018

Il cantante più giovane è Giovanni Caccamo (27 anni) che, date le sue fantastiche collaborazioni (tra cui Carmen Consoli e Franco Battiato) sembrerebbe comunque paradossalmente mimetizzarsi senza problematica alcuna tra la rimanenza pregeriatrica in gara.
La cantante meno giovane è Ornella Vanoni, da noi fortemente desiderata e da noi soltanto inserita tra i possibili partecipanti. Speriamo, come molti, che non sia Virginia Raffaele a presentarsi sul palco dell’Ariston.
Concludiamo comunque il mero discorso anagrafico ricordando semplicemente che siamo ben lieti di avere un’importante presenza artistica che si distribuisce bene tra i 40 e i 60 anni, un po’ meno di avere delle discutibili presenze under 30.

Diodato che reagisce alla sua partecipazione a Sanremo 2018 nello stesso modo in cui noi abbiamo metabolizzato la lista di tutti i partecipanti

Il discorso artistico è pressoché inutile da affrontare. Chi, durante gli scorsi anni, esordiva con un titanico “MA CHI?!” di fronte ai nomi dei partecipanti sanremesi dovrà quest’anno necessariamente sentirsi appagato. I concorrenti sono difatti nella stragrande maggioranza dei casi conosciuti e con vendite importanti alle spalle. Del resto possiamo solo immaginare –ma mai capire- come si sia sentito Luca Barbarossa durante gli ultimi tempi a vendere un quindicesimo di quello che vende Riki Marcuzzo from Amici16. We can only imagine.

Menzioniamo in più un Premio Speciale “Popolarità Nazionale”, categoria “Eccezione” con medaglia d’oro ex aequo tra Diodato, Lo Stato Sociale e Renzo Rubino. Anche fare Sanremo Giovani, Big, essere indie o tra le simpatie di Fazio può non essere sufficiente.

Noi non giudichiamo in base ai like, ma considerando le postproduzioni fotografiche.

Preferiamo, a questo punto, farla breve. Nell’indiscutibile asserto per cui senza brani è possibile affermare ben poco, è indubbio che la carta di intrattenimento –o di assopimento- nel Festival del divino Baglioni stia tutta proprio nella canzone. Probabilmente a metà tra metrica, melodia e capacità di suscitare chissà quali auliche emozioni.
Auguriamo a voi, ma anche un po’ a noi, di non assistere al festival della ninna nanna. Già la si immagina stagliarsi all’orizzonte, l’Eminflex, come sponsor principale.

Non dimentichiamo, in battuta finale, la questione Eurovision. Il divino (sì, sempre Baglioni Claudio) non ha rilasciato particolari affermazioni a riguardo, ma il problema sarebbe, nella schiettezza più estrema, chi ci portiamo?
Roby Facchinetti con Riccardo Fogli?
Rimpiangiamo già Emma Marrone e il suo discutibile stato di eleganza a Copenaghen nel 2014.

Sì, Emma, ci mancherai a Lisbona 2018.

Cu tuttu lu core, tutta la capu e puru tutta la cataratta, buona attesa a tutti!