Home Sport Silvia Scalia si racconta. Oro nei 50 dorso alle Universiadi 2019

Silvia Scalia si racconta. Oro nei 50 dorso alle Universiadi 2019

by Benedetta Gambale

Simpatia, tenacia e determinazione. Silvia Scalia, oro nei 50 dorso femminili alle Universiadi 2019 di Napoli, tiene alto il nome dell’Italia. In un tempo minimo di 27”92 riesce ad imporsi sulle avversarie facendo esultare gli italiani della piscina Scandone. Un ritorno in gara molto positivo, una prova superata per affrontare con maggiore sicurezza i Campionati Mondiali in Corea.

Di seguito l’intervista a Silvia Scalia che ha espresso la sua felicità per un successo non programmato!

Grande traguardo raggiunto alle Universiadi 2019, un momento di orgoglio e gioia. Qual è stata la preparazione sportiva dietro questa vittoria?

Grazie mille. La preparazione in realtà non era focalizzata su queste gare infatti tra un paio di settimane parteciperò ai Campionati mondiali in Corea. Le Universiadi erano una tappa di passaggio che mi è servita molto a fare un’ulteriore esperienza a livello internazionale e anche come verifica della preparazione in vista dei mondiali.

Che bagaglio porti a casa dopo le Universiadi 2019?

Come bagaglio mi porto sicuramente dietro più consapevolezza dei miei mezzi e capacità di concentrazione su più gare anche ravvicinate. È stata un’esperienza fantastica poter gareggiare in casa, abbiamo sentito molto il calore ed il supporto del pubblico che ci è venuto a tifare.

Questa vittoria è un punto alto della tua attività agonistica, ci vuoi raccontare se lungo il tuo cammino hai dovuto affrontare anche momenti difficili e di sconforto e in che modo sei poi riuscita a superarli?

Momenti difficili ne ho avuti in passato e forse solo da un paio d’anni sono riuscita a trovare un equilibrio nella mia vita sportiva e non. Dopo il liceo ho nuotato un anno in un college americano, poi mi sono spostata a Busto Arsizio, poi Roma e i risultati non erano granché, anzi ho più volte pensato di smettere. Dall’anno scorso sono tornata di nuovo a Busto e devo dire che la determinazione nell’andare avanti e nell’impegnarmi in allenamento sta dando i risultati che speravo. Anche iscrivermi all’università devo dire che mi ha aiutato molto. Per come sono fatta io, avere un impegno diverso al di fuori del nuoto mi ha portato beneficio anche come sportiva.

Ti abbiamo visto risoluta, combattiva e pronta a salire sul podio. Quale consiglio ti senti di dare a chi si sta affacciando al nuoto (o in linea generale allo sport) e a chi intende conseguire questi traguardi?

Il mio consiglio è quello di non demordere mai perché, come dicevo prima, momenti difficili capitano nella carriera di qualsiasi sportivo. Metterci sempre testa e cuore porta risultati incredibili, sembra una frase fatta ma davvero il “segreto” per me è mettere il 100% di testa in quello che fai e non farti distrarre da niente e nessuno.

C’è uno sportivo che è per te un modello da seguire?

Non c’è uno sportivo che seguo in particolare, ovviamente ammiro tutti i professionisti con cui ho la fortuna di lavorare e competere.

Per il futuro, continuerai a specializzarti sul dorso o hai in mente di provare a cimentarti in altri stili di nuoto?

No, purtroppo il dorso è l’unico stile che so fare! Mi sarebbe piaciuto avere qualche possibilità nei misti ma la mia rana è davvero pessima.

Torni a casa con l’oro tra le mani! Quali sono i tuoi progetti futuri?

Per adesso ho qualche giorno per potermi godere questi risultati! Poi partiremo per il collegiale pre-mondiale a Tokyo e infine ci aspetta l’ultimo impegno della stagione: i mondiali in Corea, appunto.