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Socrate al Caffè – Federico Conte spiega il lodo Conte bis

by Giovanna Di Giorgio

Il lodo Conte bis sulla prescrizione. A Socrate al Caffè, ai microfoni di Giovanna Di Giorgio, ne parla l’artefice, il deputato di Leu Federico Conte. “Abbiamo trovato un compromesso, ma nel senso alto, nobile del termine”, afferma. E spiega: “Abbiano fatto uno sforzo enorme di mediazione politica per cercare di trovare una norma che attenuasse gli effetti distorsivi della Legge Bonafede”. E ancora: “Questa norma così strutturata tiene insieme due esigenze: libertà ed uguaglianza”.  Già, perché Conte rigetta i dubbi sulla incostituzionalità della norma come lesiva del diritto di uguaglianza, riservando trattamenti diversi all’imputato assolto in primo grado da quello invece condannato. “C’è una riflessione da fare: ci sono altre norme che utilizzano una differenziazione perché la Corte Costituzionale insegna che il principio di uguaglianza può essere derogato quando la deroga è motivata secondo il principio di ragionevolezza e secondo altri equilibri e interessi contrapposti”.

“Il principale merito del lodo – continua – è che ha spostato l’asticella della discussione a un livello più alto rispetto alla precedente norma. Contrastare la riforma Bonafede senza una proposta alternativa avrebbe significato consolidarla. Il muro contro muro non avrebbe portato a nulla, se non un beneficio alle opposizioni”. Conte, infine, si dice ottimista sulla tenuta del Governo: “Credo che andrà avanti, anche perché la posizione di Renzi sulla prescrizione ha fatto distrarre l’attenzione dalla cosa più importante che abbiamo fatto, il disegno di legge delega sulla riforma del processo”. E conclude: “La causa del decorso del tempo del processo non è la prescrizione ma il cattivo funzionamento del processo.  Da lì bisognava partire, ma abbiamo iniziato dalla coda anziché della testa”.

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