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Socrate al Caffè, intervista a Gaetano Gevonese

Gaetano Genovese, meteorologo e responsabile degli eventi scientifici di 3B Meteo, ospite a Socrate al Caffè, il programma condotto da Giovanna Di Giorgio, per parlare degli eventi estremi che hanno colpito l'Emilia Romagna

Gaetano Genovese - Socrate al Caffè

L’Emilia-Romagna continua a lottare e a fare i conti con i danni causati dagli eventi climatici estremi che hanno interessato vaste zone della Regione. Insieme al meteorologo e responsabile degli eventi scientifici di 3B meteo, Gaetano Genovese, si è cercato di esaminare cosa sia accaduto da un punto di vista prettamente meteorologico.

«C’è stato un perdurare di un ciclo di bassa pressione sul Mediterraneo centrale, un’ampia zona di maltempo che ha favorito il durare delle precipitazioni per molto tempo. Parliamo quindi di circa 48 ore di pioggia continua e di circa 300 mm di pioggia caduti in zone particolarmente soggette a rischio alluvionale. La Romagna, di per sé, è un territorio particolarmente esposto a questo rischio. La pioggia intensa per tante ore quindi su un territorio particolarmente fragile ha fatto sì che ci sia stata questa catastrofe ambientale».

Comprendere se l’intensificarsi di questi fenomeni estremi sia legato al tanto discusso cambiamento climatico è un’operazione complessa ma, come spiega Genovese:

«Di certo possiamo dire che con un clima e una temperatura globale così calda, c’è maggiore energia e maggior vapore acqueo. Questi eventi vanno ad intensificarsi, soprattutto sulle zone a rischio alluvione. Ad oggi non possiamo dire che questo evento è ascrivibile al cambiamento climatico, appunto bisogna investigare e a ripescare dati  storici di quelle zone. Di certo due eventi estremi così intensi nella stessa zona in 15 giorni è qualcosa che fa accendere un campanello d’allarme. Senza dubbio l’evento potrebbe centrare nelle dinamiche negli eventi futuri metereologici».

La situazione è simile anche in numerose altre regioni, come la stessa Campania.

«La crisi climatica è già attuale, ed è un dato incontrovertibile. Bisognerebbe avere maggiore attenzione, attuare delle strategie che vanno un po’ a cercare di mitigare quello che sta accadendo, per cercare di riadattarsi».

Ma si può agire per contrastare questa situazione? La soluzione potrebbe risiedere nella speranza verso le generazioni future.

«Sicuramente siamo sempre in tempo per fare meglio di quanto facciamo. Anche con 3B Meteo, ad esempio, stiamo facendo molta formazione, anche nelle scuole. Cerchiamo di sensibilizzare i più giovani verso tematiche legate alla meteorologia e alla climatologia. La cosa che notiamo è che le nuove generazioni sono molto più attente rispetto alla popolazione un po’ più avanti con gli anni. Si spera appunto che un domani, da qui a breve, questi giovani prendano in mano la situazione anche dal punto di vista politica, ossia per eleggere vincitori attenti a queste tematiche».

Ascolta l’intervista completa di Giovanna Di Giorgio a Gaetano Genovese sul Canale YouTube di RCS75.