Home Socrate al caffè ‘Socrate al Caffè’, la memoria di Alfonso e l’importanza della poesia nelle parole di Filippo Trotta ed Enzo Ragone

‘Socrate al Caffè’, la memoria di Alfonso e l’importanza della poesia nelle parole di Filippo Trotta ed Enzo Ragone

In occasione della giornata mondiale della poesia che si terrà il prossimo 21 marzo, gli studi di Radio Rcs75 questa mattina hanno avuto come ospiti il giornalista e poeta Enzo Ragone e il presidente della Fondazione Alfonso Gatto, Filippo Trotta

Alfonso Gatto - Intervista a Flippo Trotta e ad Enzo Ragone

Nel corso della mattinata di Socrate al Caffè, gli studi di Radio Rcs75 questa mattina hanno avuto come ospiti il giornalista e poeta Enzo Ragone e il presidente della Fondazione Alfonso Gatto, Filippo Trotta. Si è dunque parlato non solo di poesia, ma anche di uno dei più grandi poeti italiani del ‘900, il salernitano Alfonso Gatto.

 «Se queste giornate possono servire? Diciamo che possono servire perché comunque c’è un’attenzione internazionale intorno ai temi della poesia, ma il discorso intorno alla poesia è proprio il problema verso l’attenzione verso di essa. Noi viviamo in un Paese di poeti, navigatori e santi. Poeti perché ne abbiamo mezzo milione per i quali spesso poesia è tutto ciò che significa “scrivere” punto e a capo».

Inizia così l’intervento di Enzo Ragone, che rimanda al fatto che al giorno d’oggi, tutti, si sentono un po’ poeti.

Il presidente della Fondazione Alfonso Gatto, nonché nipote del poeta salernitano, replica poi sulla medesima scia, «A me piacerebbe una giornata dedicata ai poeti, più che alla poesia. Ci sono tanti che scrivono poesie, ma di poeti ce ne sono pochi». 

Si entra però nel vivo dell’intervista parlando di Alfonso Gatto e della sua figura, così importante, spesso poco conosciuta come meriterebbe.

Filippo Trotta tiene a precisare che i salernitani conoscono e ammirano Alfonso Gatto, ricordiamo come ogni giorno venga riscontrato l’interesse continuo di migliaia di persone che leggono i versi sulle pareti e sui muri del centro storico, iniziativa promossa dalla Fondazione stessa. C’è dunque grande interesse, grande rispetto.

«Nel centro storico Alfonso Gatto è un contemporaneo, ci sono tante persone che lo ricordano. Però, e lo dico con amarezza», sottolinea Trotta, «c’è un ritardo delle istituzioni sulla figura di Alfonso Gatto, che secondo me è più grave del cittadino comune». 

La Fondazione, insieme ad Enzo Ragone, a tal proposito sta portando avanti numerosi progetti, tra i quali è stato ricordato quello portato avanti insieme al poeta italiano Valerio Magrelli. Un progetto innovativo, in collaborazione con il Comune di Salerno e con Scabec, che riguarda l’istituzione di una scuola di poesia contemporanea dedicata ad Alfonso Gatto.

«Questo sarebbe il modo migliore per ricordare Gatto», afferma il poeta Enzo Ragone, che sottolinea anche l’importanza di credere pienamente in questo progetto.

Si è dunque discusso delle iniziative messe in atto dalla Fondazione Alfonso Gatto per cercare di ridare attenzione alla poesia e per avvicinare i giovani a questa meravigliosa forma d’arte.

«Vogliamo insegnare a leggere la poesia, vogliamo che la poesia sia anche patrimonio dei giovani perché la Fondazione sta avviando anche un progetto, che si concretizzerà verso maggio in maniera più evidente, che coinvolge giovanissimi poeti internazionali. Vogliamo tenere viva la poesia e il rapporto con potenziali lettori e giovani poeti».

Un’altra iniziativa messa in campo è quella dedicata ad una serie di incontri che si terranno a maggio nel centro storico di Salerno, tre giorni dedicati non solo alla poesia, ma anche allo scambio culturale.

Afferma, infatti, Filippo Trotta: «Infine tre giorni di incontri, nel centro storico di Salerno, durante i quali verranno qui dodici poeti, tra cui molti giovani, provenienti dall’Est Europa e dall’Ucraina, per portare una testimonianza di ciò che oggi significa essere poeta in uno Stato in Guerra, sotto le bombe. Si vedrà come si stia evolvendo la poesia per questo scontro generazionale tra ragazzi che vivono in un Paese come l’italiano e chi invece da bambino o ancora oggi vive in uno Stato di Guerra».

Nel corso dell’intervista, il poeta e giornalista Enzo Ragone ha inoltre letto alcune poesie tratte dal suo ultimo libro.

Ascolta qui l’intervista completa e le poesie scritte, nonché lette, da Enzo Ragone.