Home Attualità L’avvocata Stefania De Martino a Socrate al Caffè: “La violenza viaggia più veloce della legge”

L’avvocata Stefania De Martino a Socrate al Caffè: “La violenza viaggia più veloce della legge”

Ospite del talk di stamattina, da sempre in campo contro la violenza di genere

by Maria Luisa Rescigno

Ospite quest’oggi a “Socrate al caffè” su Rcs75 l’avvocata Stefania De Martino, che sul dibattito attorno alla declinazione al femminile delle professioni tradizionalmente attribuite all’uomo ha un’opinione netta: «Avvocata è un termine che esiste nel vocabolario, sfatiamo questo mito,» dice. «Per anni tutti i mestieri sono stati declinati solo al maschile. I numeri sono cambiati, e vanno cambiati anche la testa e il linguaggio. Io sono un’avvocata, non mi offendo se mi chiamano avvocato, però vorrei che i miei colleghi non si offendessero se vengono chiamati ‘avvocata’.»

Stefania De Martino lavora affinché le donne sappiano di avere qualcuno su cui contare, soprattutto grazie all’attività svolta in sinergia con i centri antiviolenza della città e con le scuole del territorio, perché il supporto è il primo passo in momenti di grande isolamento come quelli di abuso. E sono sempre più le donne che si mettono in gioco, professionalmente o per vocazione, per rovesciare una narrazione tutta maschile della storia. «È la storia stessa ad essere maschilista,» afferma l’avvocata. «Se noi siamo da pochi anni “sul mercato” è per questo, perché sono pochi anni che abbiamo fatto conquiste rilevanti – non dimentichiamo che fino a pochi anni fa non potevamo neanche andare a scuola o separarci dai mariti.»

Cambiano le epoche – in positivo, come dichiara De Martino – ma anche la violenza cambia, si evolve, diventa più variegata, subdola e sofisticata; ciononostante, manca un apparato legislativo solido che tuteli le vittime di ogni tipo di violenza. A questo proposito, De Martino dice: «Il legislatore non riesce a stare al passo con i cambiamenti sociali e culturali, in un mondo che cresce in violenza – in tutti i settori e in tutte le fasce d’età.»

In particolare, in questo periodo storico è soprattutto la violenza digitale ad essersi evoluta. Revenge porn, molestie, hacking – questi sono solo alcuni dei rischi a cui è esposta l’utente media del web. «Il mondo digitale è enorme. Non siamo tutti Chiara Ferragni, che ha dalla sua parte un team di avvocati che si occupano di tutto,» afferma l’avvocata. «Noi poveri umani invece non sappiamo qual è il rischio e dobbiamo tenere gli occhi aperti. Il legislatore, però, deve iniziare ad intervenire perché non possiamo affidarci solo alla polizia postale.»

Nei recenti casi di violenza, De Martino sottolinea quanto sia stata cruciale l’indifferenza della comunità – come nel caso di Anna Borsa, di cui tutto il paese già conosceva le vicende di stalking prima della tragedia. «Chiunque può denunciare, e l’ho fatto anch’io,» afferma. «Le forze dell’ordine sono dei presidi che servono alla comunità, non sono qui per punirci.»