Home Cultura Una piuma è fatta per volare: incontro con l’autore Marco De Simone

Una piuma è fatta per volare: incontro con l’autore Marco De Simone

by Benedetta Gambale

Una piuma è fatta per volare è un adattamento poetico, teatrale e musicale de La piuma, l’ultima opera di Giorgio Faletti, scrittore e attore italiano che ci ha lasciato nel 2014. Abbiamo avuto modo di intervistare l’autore di questo atto unico, Marco De Simone, che ci ha raccontato di come la danza della piuma conduce lo spettatore verso la scoperta, sempre sorprendente, delle variopinte sfumature dell’umanità. Silenziosa e leggera, la piuma viene travolta dall’avarizia, dall’odio, dalla meschinità, dall’ingiustizia, dalla sofferenza, ma continua imperterrita il suo viaggio alla ricerca di chi possa scoprire nel suo delicato candore una speranza di bellezza e di vita.

Stai preparando uno spettacolo che farà rivivere un grande personaggio italiano, Giorgio Faletti. Come è nata l’idea di adattare, a teatro, la sua opera “La piuma”?

La piuma è un’opera pubblicata postuma e consiste in una raccolta di appunti, testi, idee che Faletti stava concependo. È un work in progress proprio per la costruzione di uno spettacolo teatrale. Il libro è un breve racconto, una favola morale, come è stata definita. Fin da subito si capisce che è un racconto diviso per scene, per immagini. Leggendolo per la prima volta – mi è capitato tra le mani casualmente – mi sono subito fatto un’idea scenica. Ho saputo dell’ intenzione di Faletti di fare di questo testo un’opera teatrale dalla moglie Roberta Bellesini. Durante il nostro incontro, la Bellesini ha subito capito in che direzione voleva andare la mia idea e mi ha dato il suo beneplacito per procedere in questo lavoro.

Che emozioni provi ad avere il privilegio di portare in scena l’opera di un autore così rilevante?

Sicuramente è una grande responsabilità! Anche perché, insomma, io ho 24 anni… Nasco come musicista, diplomato al conservatorio in chitarra classica, la mia prima idea era quella di realizzare uno spettacolo musicale. Leggendo il testo, l’idea delle musiche che avrebbero potuto accompagnare queste scene è nata subito in me, anche perché abbiamo di fronte un testo molto delicato e leggero. Ma se le musiche sono una parte fondamentale di questo spettacolo, allo stesso modo non ho voluto sacrificare i dialoghi che sono estrapolati dal testo stesso. Io sono l’autore sia delle musiche che dell’adattamento teatrale, ampliato con qualche nuovo personaggio e scena per dare un’idea completa di questo testo che può raccontare tanto. Uno spettacolo in potenza che, purtroppo, la prematura scomparsa di Faletti ci ha privato della sua realizzazione finale. Ho provato a farmi carico di questo onore e di questo onere di raccontarlo con le mie parole e le mie note.

Quali sono gli ostacoli che hai incontrato nella realizzazione di questo progetto?

Dal punto di vista organizzativo è stato, all’inizio, complicato. Sono comunque ai miei esordi e stiamo parlando di un mondo in cui bisogna andare alla ricerca di contatti e di sponsor che ti supportino nella realizzazione di un progetto comunque importante. Per fortuna abbiamo avuto delle risposte molto positive e fin da subito hanno creduto in noi: è un progetto fatto da giovani che sono sulle ali dell’entusiasmo.

Quando ci sarà il debutto de Una piuma è fatta per volare?

Il debutto sarà il 26 gennaio 2018 al Teatro delle Arti, a Salerno. Tra un mese ci sarà il primo comunicato stampa, partirà la pubblicità grafica e verranno create le pagine social, di cui oggi non possiamo fare a meno. Lo spettacolo, inoltre, è realizzato con la Compagnia dell’Eclissi di Salerno di cui faccio parte. Una compagnia amatoriale dove amatoriale, ci tengo sempre a sottolineare, non per forza è sinonimo di approssimazione. Si fa teatro perché si ama farlo.

Quale consiglio daresti a tanti altri giovani che, come te, vogliono intraprendere questa strada artistica?

Il teatro è un’esperienza vitale. Spesso ripeto che il teatro dovrebbe avere un suo ruolo decisivo nelle scuole. Già dalle elementari è fondamentale per imparare a relazionarsi con gli altri e per scoprire se stessi. Nel mio piccolo, ho avuto a che fare con persone molto timide, ed anche con seri problemi relazionali, che grazie all’esperienza teatrale sono esplose. Non dobbiamo essere e diventare tutti attori o registi. Ma è vitale entrare a contatto con questo mondo, anche se costituirà solo un passaggio, come tanti passaggi possono esserci nella nostra vita. Non per forza tutto quello che raccogliamo nella nostra formazione poi diventa funzionale alla nostra professione, però, il teatro può essere una di quelle cose che contribuisce a formarci in maniera unica.