La piattaforma di messaggistica resta però chiusa, non esisterà la funzione di ricerca delle Community che resteranno private.
“Con il lancio di oggi, ci siamo spinti oltre permettendo alle persone di comunicare non solo con gli amici e con i contatti più stretti, ma anche con tutte le diverse community che fanno parte della loro vita – spiega Mark Zuckerberg– Costruiremo funzioni di messaggistica comunitaria anche per Messenger, Facebook e Instagram”.
La differenza tra i gruppi e le Community è che in queste ultime sono abilitate all’invio dei messaggi (chiamati “Avvisi”) solo gli amministratori. Gli iscritti, i membri dei singoli gruppi aggiunti, possono solo leggere le chat, senza commentare. “In questo modo, si eviteranno comunicazioni superflue o sovraccarichi”, spiega WhatsApp precisando che, come nelle chat singole e nei gruppi, le conversazioni delle comunità sono protette dalla crittografia end-to-end, in modo che nessun utente, al di fuori delle stanze possa accedere ai messaggi.
Per fare un esempio, in ambito scolastico potrebbe servire per mettere in contatto contemporaneamente tra loro amministratori, studenti, genitori magari appartenenti a tre gruppi diversi per scambiarsi in un unico “super-gruppo” comunicazioni importanti su attività, orari, criticità e molto altro. Un utilizzo simile di Whatsapp come una bacheca potrebbe essere adottato anche in ambito aziendale o anche tra enti e organizzazioni.
Anche le funzioni all’interno dei gruppi, che formano la Community, verranno implementate: sarà possibile reagire ai messaggi con emoji, inviare file fino a 2 Gb e fare chiamate vocali coinvolgendo fino a 32 persone.