Home Spettacolo Da prete ad attore. Pio Luigi Piscicelli si racconta

Da prete ad attore. Pio Luigi Piscicelli si racconta

by Benedetta Gambale

Giovanissimo, Pio Luigi Piscicelli è seguito sui social già da migliaia di fans ma, nonostante il suo incredibile successo, continua ad avere la testa sulle spalle. Un ragazzo umile e talentuoso che ha dimostrato di avere una bravura indiscussa ricoprendo il ruolo di Toni nella fiction di Rai1Braccialetti Rossi“; molti lo hanno notato anche nel film dei Manetti Bros,Song ‘e Napule“. Ma oltre al cinema, una delle sue più grandi passioni rimane il teatro. Sabato 14 aprile, alle ore 21.00, sarà in scena al Teatro delle Arti a Salerno con “Il Dottor Futuro“, nel ruolo dello scienziato Siniscalchi.

  • Sicuramente è lì che hai potuto far conoscere il tuo talento. Raccontaci un po’ della tua esperienza nella fiction “Braccialetti Rossi” di Rai1.

Lavorare nella fiction di Braccialetti Rossi è stata un’esperienza straordinaria. È durata tre anni. Abbiamo avuto un successo enorme, inaspettato! All’inizio era nato tutto per gioco. Ma già dal secondo anno, grazie al riscontro positivo, abbiamo iniziato a sentire molto di più il peso della responsabilità. Il terzo anno, poiché eravamo già pronti, siamo riusciti a trovare un nostro equilibrio. Un successo dato dal fatto che raccontavamo la realtà, tutto ciò che succede quotidianamente negli ospedali non solo d’Italia ma di tutto il mondo. In questi tre anni ho avuto modo di conoscere ragazzi molto competenti ed un regista bravissimo, Giacomo Campiotti. Avevo di fronte a me un’alchimia perfetta, più di quello non avrei potuto desiderare.

  • Il pubblico, fin da subito, si è innamorato di Toni, il tuo personaggio. Come mai?

Beh, perché era un personaggio che rompeva un po’ gli schemi, quello divertente, comico … diciamo che rompeva in tutti i sensi!

  • Come è cambiata la tua vita con il successo e gli impegni cinematografici?

La mia vita è cambiata perché il successo è stato immediato, non graduale, ma abbastanza drastico. All’inizio mi sentivo un po’ disorientato perché mi sembrava tutto molto strano. Certo, con gli studi a volte mi ritrovo a dover recuperare programmi molto vasti… però mai arrendersi, ce la facciamo sempre.

  • Giovanissimo, hai alle spalle già molte esperienze attoriali e puoi essere da esempio per gli altri giovani che come te amano questo mondo. Hai 18 anni, ma come ti sei avvicinato alla recitazione? Cosa ti ha spinto ad intraprendere questo percorso?

È un percorso un po’ particolare. Quando ero piccolo, volevo fare a tutti i costi il prete. Ero affascinato dalle figure sacre, di Gesù e della Madonna. Un giorno, con un amico e mia cugina pensammo: “Ma perché non facciamo un film sulla passione di Cristo?”. Io curavo la regia, mia cugina era la Madonna e l’altro ragazzo un centurione romano. La spalliera del letto la facemmo diventare una croce, la corona di spine era fatta con un pacco di merendine chiuso con delle mollette e da lì mi si è aperto un mondo. A 13 anni, dopo l’esame di terza media, ho iniziato il mio percorso attoriale.

Il consiglio che mi sento di dare, nonostante la mia giovane età, è quello di non sentirsi mai arrivati ma di impegnarsi costantemente, di essere tenaci e di non dare mai niente per scontato. Bisogna pensare che un grande talento ha sempre bisogno di passione e di studio per poter crescere e migliorare.

  • Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sono molto scaramantico! Per il momento ho fatto vari provini cinematografici, bisogna solo aspettare la risposta!