Nuovo appuntamento con la rubrica “Fashion Files“. Io sono Maya è questo è il mio mondo!
Fashion Files: L’alta moda è quasi sempre collegata ai grandi stilisti e alle case di moda più affermate, ma con il passare del tempo e con una società in continua evoluzione si avvicinano a questo mondo anche altri campi, come quello di cui parlerò oggi: il tatuaggio che diventa haute couture. Uno dei suoi massimi esponenti Marco Manzo, è stato infatti tra i primi che ha avuto l’intuizione del tatuaggio come accessorio moda.
Ovviamente i suoi lavori sono quanto più lontano può esserci dai soliti tribali, cuoricini o stelline che tanto hanno fatto tendenza soprattutto negli anni passati, ma si ispirano agli antichi merletti a tombolo e alle trine che spesso compaiono sulle tele di Boldini.
L’artista, nel 2015, ha presentato una mostra al museo Maxxi dal titolo Tatuaggi d’haute couture, nella quale ha “abbellito” le sue modelle con tatuaggi che rappresentavano decorazioni ed ornamenti attingenti ad epoche storiche e filosofiche di ogni tempo, facendole sfilare in abiti neri con scollature e spacchi vertiginosi, così da metterne in evidenza la schiena e le gambe. L’artista poté vantare anche della collaborazione di Gattinoni che per l’occasione creò tre abiti da sera.
Possiamo affermare che Marco Manzo, con i suoi lavori, riesce a ridisegnare le linee del corpo e ad attenuarne i difetti. In varie interviste si è più volte definito come un sarto che conosce alla perfezione le misure di ogni sua cliente, riuscendo così a valorizzarne i punti forti, realizzando pezzi unici che arrivano a risultati simili a quelli sartoriali difficili da replicare.
In comune con i più bravi sarti non ha solo il potere di migliorare il corpo del singolo individuo, ma anche le tempistiche di lavorazione, che variano dalle 35 alle 100 ore, ovviamente a seconda della soglia del dolore dei suoi clienti.
Piaciuto questo articolo? ti aspetto per il prossimo appuntamento con Fashion Files su Radio Castelluccio!
A cura di Santa Cicatelli
