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Google Analytics illegale in Italia, Gen Z la generazione di imprenditori

by Giuseppe Noschese

Cultura Digitale, cosa cambia questa settimana. 

Mentre la GenZ ridefinisce la cultura del lavoro, in Italia il Garante della privacy accusa Google Analytics di appropiarsi illegalmente dei dati personali degli utenti. 

Intanto, alla nascita del Metaverse Standards Forum ci sono grandi assenti, tra cui Apple che sembra essere troppo impegnata a realizzare il suo progetto top secret di AR. 

E ancora, uno sguardo sul florido mercato gaming-moda che raggiunge cifre sempre più alte. 

Questo e tanto altro nella Carrelata Digitale. Che fai leggi?

Il Garante italiano della privacy vieta l’utilizzo di Google Analytics 

Il 23 giugno è stato emanato dal Garante italiano della privacy  il provvedimento che vieta l’uso dei cookie di Google Analytics. Dall’indagine del Garante è emerso che i gestori dei siti web che utilizzano Google Analytics raccolgono, mediante cookie, informazioni sulle interazioni degli utenti con le singole pagine visitate e i servizi proposti. 

In particolare, Google Analytics viene accusato del trasferimento di dati personali in maniera inadeguata ponendoli a rischio di essere consultati dalle autorità USA. 

Il Garante Italiano non è l’unico a porre limitazioni a Google, lo hanno già fatto anche quello francese e quello austriaco. 

“Le imprese devono valutare di dismettere questo strumento perché non è chiaro se si possa usare nell’ Unione Europea – spiega Anna Cataleta, avvocato esperto di privacy – dovrebbero fare come la PA italiana che sta dismettendo Google Analytics.”

Ci sono alcune soluzioni proposte per ovviare a questo problema, ma alcune di esse non funzionano o sono inefficaci. 

Ad esempio, utilizzare un plugin per il browser per bloccare i cookie di Google Analytics non è una soluzione valida, poiché i dati possono ancora essere raccolti tramite altri metodi. Inoltre, l’utilizzo di una versione di Google Analytics anonimizzata non garantisce che i dati personali non vengano raccolti. 

È importante che le aziende che utilizzano Google Analytics comprendano appieno le leggi sulla privacy e prendano le misure necessarie per conformarsi ad esse. 

Noi abbiamo proposto delle alternative.

Alternative a Google Analytics

ShinyStat 

ShinyStat è un servizio di analisi web che consente ai siti web di raccogliere e analizzare dati di traffico e di utilizzo del sito. Offre una serie di funzionalità, tra cui la raccolta di dati sulle visite, le pagine visualizzate, il tempo trascorso sul sito, le fonti del traffico, le caratteristiche dei visitatori e i dati demografici. 

Mette a disposizione un piano free e uno a pagamento che offre funzionalità di analisi avanzate, tra cui l’analisi dei dati geolocalizzati, l’analisi dei percorsi di navigazione, l’analisi dei social media e l’integrazione con Google Analytics.

Matomo un piano con prezzi di circa 17 euro al mese

Matomo (precedentemente conosciuto come Piwik) è un’applicazione di analisi web open-source che si differenzia da altri strumenti perché mette l’utente al centro offrendo la possibilità di avere il pieno controllo dei dati raccolti e della loro gestione.

I dati raccolti vengono visualizzati in report e dashboard personalizzabili che consentono di monitorare il rendimento del sito web e di prendere decisioni informate sulle strategie di marketing e di sviluppo del sito. 

Inoltre, Matomo offre funzionalità avanzate di analisi come il monitoraggio degli e-commerce e la possibilità di essere ospitato in modalità self-hosted. 

Simple Analytics 

Simple Analytics fa della privacy il suo principale punto di forza. A differenza delle altre piattaforme garantisce che i dati raccolti non vengono utilizzati per scopi pubblicitari o venduti a terze parti. Inoltre, offre un’interfaccia semplice e intuitiva e un prezzo accessibile: meno di 10 euro al mese.

Fathom Analytics 

Fathom Analytics si concentra sulla privacy e non raccoglie dati personali o informazioni sull’identità degli utenti. Non utilizza cookie di tracciamento e garantisce che i dati raccolti non vengano utilizzati per scopi pubblicitari o venduti a terze parti.

L’interfaccia è semplice e intuitiva e il prezzo accessibile con abbonamenti a partire da circa 12 euro al mese. Inoltre, Fathom Analytics  è un’applicazione open-source e utilizza la crittografia SSL che garantisce la sicurezza dei dati raccolti e gli permette di essere ospitato su un proprio server.

Plausible Analytics circa 5 euro al mese ed è di tipo open-source 

Plausible Analytics è una valida alternativa per coloro che cercano un servizio di analisi web che si concentri sulla privacy, sulla leggerezza e sulla semplicità, offrendo al contempo funzionalità complete e prezzi accessibili. 

Essendo open-source e personalizzabile, Plausible Analytics consente agli utenti di avere il pieno controllo sui propri dati e di adattare il servizio alle proprie esigenze specifiche. Inoltre, offre integrazioni con altre piattaforme come WordPress e JAMstack. Il prezzo accessibile, 5 euro al mese, lo rende un’opzione conveniente per le piccole e medie imprese o per i siti web che non hanno un budget elevato per l’analisi del loro traffico.

Parse.ly

Questa piattaforma offre una soluzione completa per la comprensione dei dati di navigazione dei propri siti web, fornisce informazioni dettagliate e analizza il contenuto delle pagine web per aiutare editori e marketer a migliorare le prestazioni dei siti web e a comprendere meglio il target di riferimento. 

Parse.ly si integra con diversi sistemi di gestione dei contenuti e grazie a un’API aperta, gli utenti possono facilmente monitorare i propri dati e integrarli in altre applicazioni per un’analisi ancora più profonda.

Si può usare liberamente su WordPress, mentre per usi aziendali è necessario richiedere un preventivo personalizzato.

Fonti cybersecurity360.it | wired.it

La Gen Z sta ridefinendo l’idea di lavoro

Il rapporto “Small Business State of Mind” commissionato da Microsoft e condotto da Wakefield Research nel 2022 ha esplorato le tendenze e le motivazioni degli imprenditori di piccole dimensioni negli Stati Uniti. I risultati del rapporto mostrano che la generazione Z sta riscrivendo il modello di lavoro tradizionale.

“Abbiamo assistito a molta re-immaginazione durante la pandemia e molta trasformazione digitale, che penso abbia davvero spinto ciò che vediamo come un po’ un boom dell’imprenditorialità”, ha affermato Travis Walter, vicepresidente della vendita al dettaglio di Microsoft Store.

Stando ai risultati dell’indagine, infatti, quasi due terzi dei giovani americani hanno avviato o hanno intenzione di avviare un’attività in proprio. Infatti, solo nel 2021, gli americani hanno presentato oltre 5,4 milioni di richieste per avviare una nuova attività.

La GenZ, e, cioè, i nati tra il 1997 e il 2012, sta plasmando il futuro delle piccole imprese

I risultati del sondaggio mostrano che il 91% dei proprietari di piccole imprese della Gen Z lavora in orari non convenzionali al di fuori delle 9:00-17:00 e l’81% dei proprietari di piccole imprese lavora durante le vacanze rispetto al 62% dei proprietari di piccole imprese in generale. 

Tuttavia, questo fenomeno si distingue nettamente dalla Hustle Culture: quella mentalità imprenditoriale e di lavoro che enfatizza la dedizione, la perseveranza e l’impegno nell’ottenere successo. La GenZ critica fermamente questa cultura del lavoro nota per incoraggiare le persone a lavorare duramente e in modo instancabile per raggiungere i loro obiettivi, spesso a discapito del loro benessere personale e della loro vita privata. 

Il rapporto evidenzia, inoltre, una crescente tendenza verso l’investimento in attività socialmente utili, con il 50% degli imprenditori della generazione Z che considera questo una priorità per il proprio business.

Fonti blogs.windows.com | br.atsit.in

Nasce il Metaverse Standards Forum, ma Apple non c’è

Microsoft, Epic Games, Meta e altre 33 aziende hanno creato un gruppo chiamato Metaverse Standards Forum per promuovere standard aperti e interoperabili per la realtà aumentata e virtuale, geospaziale e per la tecnologia 3D. 

L’organizzazione lavorerà su eventi hackathon e su strumenti di prototipazione per supportare standard comuni e sviluppare una “terminologia coerente” per conformare tra loro i vari metaversi in arrivo. 

Tra i membri fondatori ci sono importanti entità pre-metaverso come il World Wide Web Consortium (W3C), Nvidia, Qualcomm, Sony Interactive Entertainment e Unity, oltre a quelle più recenti come Lamina1, una startup di pagamenti blockchain co-fondata da Neal Stephenson. 

Tuttavia, alcuni grandi nomi come Apple, Niantic e Roblox sono assenti, ma potrebbero unirsi in seguito.

Per spiegare l’assenza di Apple al varo del Metaverse Standards Forum c’è un importante fattore da tenere in considerazione: Apple è solita unirsi ad altri gruppi industriali solo quando ne intravede un tornaconto che, in questo caso, evidentemente non c’è stato. Inoltre, stando ad alcune voci di corridoio, l’assenza dell’azienda di Cupertino è spiegata dal fatto che sta lavorando a un visore AR/VR in modalità molto riservata. 

Infine, molti ritengono che il reale interesse dell’azienda guidata da Tim Cook sia da individuare nella realtà aumentata, più che in quella virtuale. 

A confermarlo è lo sviluppo degli Apple Glasses, un prodotto parte di una vera e propria rivoluzione virtuale di Apple che, secondo Blumberg avverrà in tre fasi: la prima si avrà il prossimo anno, con il lancio dei Visori AR/VR, la seconda sarà imperniata sull’ambizioso progetto Glasses, sempre nel corso del prossimo anno, mentre la terza, di cui non si conoscono al momento le date, vedrà al centro le Lenti a Contatto AR.

Fonti macitynet.it | tuttotech.net

Carrellata Digitale

Fissare in alto i post su Instagram. 

Instagram ha annunciato una nuova funzione che permette agli utenti di fissare i post nella parte alta della propria bacheca, simile alla funzione già presente su Facebook. 

Il CEO di Instagram, Adam Mosseri, ha spiegato come questa nuova funzionalità sia stata creata per dare più flessibilità ai creatori di contenuti

La funzione è stata testata in aprile, ma è stata resa disponibile per tutti gli utenti solo nelle prime settimane di giugno

Per utilizzare questa funzione, gli utenti devono selezionare il post desiderato e cliccare sui tre puntini in alto a destra, scegliere “fissa nel tuo profilo” e controllare che il post sia stato fissato correttamente nella parte alta della bacheca. 

Sarà inoltre possibile fissare fino a tre Reels.

Fonti igersitalia.it | teamworld.it

TikTok lancia gli avatar digitali

Dopo Snapchat e i suoi Bitmoji, Apple e i suoi Memoji , Facebook e i suoi Avatar , TikTok sta entrando nel mercato degli avatar animati con i suoi TikTok Avatars.

Gli utenti possono personalizzare i loro avatar con una vasta gamma di acconciature, accessori, piercing e trucco, per creare un avatar che rifletta il loro look e stile personale. 

La creazione di un avatar avviene all’interno dell’app e la procedura è semplice. TikTok ha dichiarato che si tratta della prima versione degli avatar e che la formula continuerà ad essere migliorata nel corso degli aggiornamenti per rappresentare tutti gli utenti.

Fonti ansa.it | cybeout.com

TikTok debutta nella programmazione in abbonamento. 

TikTok sta lanciando una serie comica in abbonamento chiamata #Pearpop, condotta dal creator Jericho Mencke. 

La serie sarà trasmessa esclusivamente sulla piattaforma di eventi live di TikTok al costo di 4,99 dollari. 

Questa mossa rappresenta un nuovo passo per TikTok nella programmazione in abbonamento e se lo spettacolo avrà successo potrebbe diventare un modello per future produzioni sulla piattaforma

Inoltre, questo potrebbe portare a un aumento delle opportunità di monetizzazione per i creator di TikTok come un tempo accadeva su YouTube.

Fonte identitadigitale.srl

Amazon vuole i migliori influencer in esclusiva

Amazon Live sta offrendo migliaia di dollari a tutti quei TikToker e YouTuber che accetteranno di lavorare esclusivamente per il suo servizio. In alternativa, Amazon ha già considerato l’integrazione di Twitch nella funzione.

Che cos’è Amazon live?

Amazon Live è un servizio di streaming offerto da Amazon che consente ai venditori di promuovere i loro prodotti tramite trasmissioni in diretta (simili alle televendite, ma online). 

Il servizio è attualmente disponibile solo negli Stati Uniti, ma dovrebbe essere lanciato anche in Europa e in Italia durante l’Amazon Prime Day 2022.

Con Amazon Live, le aziende e i creatori di contenuti possono costruire un canale di streaming in diretta per “vendere” i propri prodotti. Gli utenti possono accedere a Amazon Live tramite il menù a tendina presente sulla pagina principale di Amazon.com e scegliere tra i vari creatori di contenuti disponibili. 

Per vendere su Amazon Live, è necessario far parte del programma “Amazon Influencer Program” che richiede un alto livello di engagement con la propria utenza su altre piattaforme social. Una volta all’interno del programma, gli influencer guadagneranno una percentuale su ogni vendita effettuata tramite le loro trasmissioni in diretta.

Fonte hubstrat.it

Microsoft, videogame tra le riunioni di lavoro su Teams

Teams, non più solo una piattaforma per lavorare, ma anche per fare rete e socializzare. 

Il colosso americano ha iniziato a sperimentare giochi veloci come il Solitario per consentire ai colleghi di giocare l’uno contro l’altro durante le pause tra le riunioni. 

Lo annuncia The Verge: la società prevede anche l‘arrivo di spazi virtuali in Teams, in cui i colleghi possono fare rete e socializzare. Questa mossa si inserisce nel contesto del progetto Mesh di Microsoft, un ambiente a cui si potrà accedere attraverso varie piattaforme, come visori Hololens, PC e console, sia per lavorare sia per divertirsi. 

Inoltre, Microsoft sta continuamente migliorando la qualità di Teams con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, per esempio per eliminare disturbi come l’eco e il riverbero durante le conversazioni.

Fonte ansa.it

PayPal consentirà il trasferimento di criptovalute a wallet esterni. 

PayPal, uno dei principali giganti dei pagamenti online, ha annunciato che consentirà ai clienti selezionati negli Stati Uniti di trasferire criptovalute dai loro account a portafogli ed exchange esterni. 

La funzionalità consente agli utenti di trasferire criptovalute supportate su PayPal, spostare criptovalute da PayPal a indirizzi crypto esterni, inclusi exchange e portafogli hardware e inviare crypto ad altri utenti PayPal in pochi secondi senza fee o costi di rete. 

Jose Fernandez da Ponte, SVP e direttore generale di blockchain, criptovalute e valute digitali di PayPal, ha affermato in un comunicato stampa: 

“A partire da oggi [7 giugno], PayPal supporta il trasferimento nativo di crypto  tra PayPal e altri wallet e exchange. Questa funzione è stata costantemente classificata dagli utenti come uno dei miglioramenti più richiesti da quando abbiamo iniziato a offrire l’acquisto di criptovalute sulla nostra piattaforma.”

PayPal ha offerto per la prima volta agli utenti la possibilità di acquistare, vendere e detenere criptovalute alla fine del 2020. Inoltre, la società ha acquisito Curv, una società di sicurezza criptovalute, nel marzo dell’anno scorso e sta esplorando il lancio di PayPal Coin, la propria stablecoin.

Fonte it.cryptonews.com

Gaming e moda una coppia che vale miliardi di dollari

Gaming e moda, un matrimonio fortunato che funziona sempre meglio. 

La liaison inizia in Cina nel 2018 quando ci fu la corsa nel gaming dei brand della moda e del lusso: 

  • Chanel lanciò il Coco Game Centre, un pop up che portava videogiochi arcade a tema Chanel in alcune boutique; 
  • Hermès propose su WeChat un gioco legato all’ippica;
  • Due anni fa Jeremy Scott disegnò una capsule Moschino ispirata ai Sims 4, celebre gioco di ruolo, che poi diventò un’espansione del gioco stesso.

Altri marchi, come Louis Vuitton, Valentino, Marc Jacobs, Prada, Chanel e Dior hanno scelto, invece, di associarsi a multiplayer come League of Legends e Animal Crossing. 

In questi casi la formula è proporre ai giocatori-clienti degli stili per personalizzare il proprio avatar, che possono essere speciali make up, ma anche abiti o accessori, con cui giocare e presentarsi agli altri utenti.

Gucci e Ferragamo, invece, hanno lanciato vere e proprie release di game originali: Gucci con Gucci Arcade e Ferragamo con Enigmail.

I motivi per cui negli ultimi tre anni la moda si è appassionata ai giochi? 

Sono divertenti, coinvolgenti, immersivi, amati dalle generazioni più giovani e sono uno strumento di marketing ad alto potenziale di conversione. Lo afferma l’ultimo Consumer Insight di Altagamma-Bcg. 

Ma a rendere l’overview ancora più interessante sono i dati che ci arrivano dal recente report di Newzoo. 

Se quest’anno il mercato globale dei videogiochi toccherà i 175,8 miliardi di dollari, arriverà a 218,7 miliardi nel 2024. La crescita media? Giusto il 9%. Oggi nel mondo i giocatori sono oltre 3 miliardi, aumentati del 5% nell’ultimo anno; il primo mercato in assoluto è la Cina, con una quota del 25,9% del totale, seguita dagli Stati Uniti con 24,2%.

Un parallelismo interessante è che si tratta proprio dei due Paesi che trainano anche il mercato del lusso.

Fonte ilsole24ore.com