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Inter: “A CONQUISTAR LE STELLE”

Milan sconfitto, l'Inter conquista la seconda stella

by Umberto Sole

Era il lontano 2012 quando Brandao gela al 92’ minuto San Siro con il goal che vale il pareggio per il Marsiglia con conseguente eliminazione dell’Inter dalla Champions League. Da quel giorno, la squadra di Milano ha trascorso 7 anni lontano dal palcoscenico più importante d’Europa. Dopo 7 anni di purgatorio, l’Inter, il 20/05/18 dopo aver superato nello “spareggio” Champions la Lazio, ritorna A RIVEDER LE STELLE.

“A RIVEDER LE STELLE” è stato il claim della campagna abbonamenti del 2018/2019 proprio a simboleggiare il “ritorno” nella competizione europea. “Un viaggio in una selva oscura, immersa in un buio che nutre la paura. La paura di non trovare più la retta via.” Nel caso dell’Inter, proprio la via della Champions.

Dal 2018, l’Inter si è sempre qualificata nella massima competizione targata UEFA. Con Antonio Conte, il cammino in Europa è stato tutt’altro che “stellare”. Durante la sua gestione, la squadra meneghina non è mai riuscita a superare il primo turno del torneo (i gironi). C’è da dire che in una delle debacle europee, l’Inter, retrocedendo in Europa League è riuscita ad arrivare fino in fondo alla competizione, senza alzare però, alcun trofeo. La gestione Conte, nonostante abbia portato uno scudetto ed una finale di Europa League non è stata delle più memorabili, i continui “mal di pancia” del tecnico, accompagnati dalle continue richieste esose alla società sono state soltanto il preludio dell’effettivo abbandono da parte di Antonio della “nave Inter” che per suo parere stava per affondare.

 

IL PIACENTINO VOLANTE

L’abbandono di Conte ha portato alla corte di Steven Zhang, Javier Zanetti,  Dario Baccin, Alessandro Antonello, Piero Ausilio e dulcis in fundo Giuseppe Marotta, mister Simone Inzaghi, allenatore “gavettato” in casa Lazio. Dalle “ceneri” di una squadra con una situazione finanziaria difficile, Simone Inzaghi e tutta la dirigenza Inter sono stati in grado di costruire una squadra capace in tre anni di raggiungere una finale di Champions League e di vincere 2 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane e un campionato di Serie A. Sostenibilità. Se si vende si compra, o addirittura non si compra affatto. I parametri zero dell’era Inzaghi sono numerosi: si parte da Hakan Chalanoglu, passando per Henrikh Mkhitaryan, Andrè Onana, Juan Cuadrado, l’olandese Klassen ed in fine Marcus Thuram – Taremi e Zielinski gli ultimi in ordine cronologico, non ancora ufficializzati – . L’oro in economia.

La squadra dello scudetto numero 19 – quello di Conte – ha pesato alle casse nerazzurre la bellezza di 300 milion di euro. Il tricolore è stato cucito sul petto grazie agli approdi a Milano di Lukaku, Barella, Eriksen, Hakimi e Sensi. Quando Simone Inzaghi è arrivato all’Inter, ha dovuto fare i conti con una situazione ben precisa: il saldo fra entrate e uscite dovrà essere pari o addirittura con il segno più. Zero allarmismi per il tecnico piacentino che come detto in precedenza, insieme alla dirigenza ha costruito una squadra di primissimo livello, seppur in economia. Il 2021/2022 è stato chiuso dall’Inter con circa 100 milioni di saldo attivo. L’anno seguente il saldo in attivo è stato di circa 20 milioni. Quest’anno il saldo è stato chiuso in pari.  GESTIONE OTTIMA.

Come non parlare della figura di Inzaghi, tecnico che di “mal di pancia” non ne ha mai sofferto. Per Antonio Conte una buona dose di Buscopan potrebbe far effetto.  In 3 anni di gestione, squadra, società e tifosi sono diventati un tutt’uno – come sempre dovrebbe essere -.

A settembre nessuno auspicava che l’Inter si sarebbe trovata campione d’Italia a cinque giornate dalla fine cannibalizzando il campionato con un gioco mai visto sulle sponde nerazzure del naviglio. Probabilmente nessuno auspicava che l’Inter potesse vincere lo scudetto. 11 volti nuovi nell’estate 2023 sono stati acquistati dall’Inter, molti a parametro zero, altri a pochi milioni di euro, salvo lo “strappo alla regola” Pavard. Questi “volti nuovi” non hanno entusiasmato molti intenditori di calcio che hanno immaginato un’Inter posizionata tra la terza e la quinta posizione in campionato.

 

TE L’HO PROMESSO DA BAMBINO

Le lacrime di Lautaro e compagni sotto la curva nord quando il Milan si aggiudicava il diciannovesimo scudetto sono il punto di partenza della cavalcata che ha portato i nerazzurri ad essere la prima squadra nella storia ad aggiudicarsi il titolo proprio in una stracittadina. Milan battuto per 1 a 2, scudetto raggiunto, seconda stella conquistata. Da “RIVEDER LE STELLE” a “CONQUISTARE LA SECONDA STELLA”. Brava Inter!

“E’ vero, ci sono cose più importanti di calciatori e di cantanti…ma dimmi cosa c’è di meglio”