Home Musica LE CANZONI DEL MESE: GENNAIO 2018

LE CANZONI DEL MESE: GENNAIO 2018

by Lucido Peduto

“Le canzoni del mese” è una nuova rubrica della sezione satira di Radio Castelluccio dal titolo indubbiamente troppo fantasioso che si porrà l’indomito fine di scandagliare coraggiosamente i brani in uscita durante i vari mesi dell’anno riproponendone una selezione tutt’altro che casuale. Le vostre playlist ringrazieranno.

Gennaio ricopre, in senso musicale, non poca importanza: innanzitutto anticipa Sanremo e aiuta a capire quali saranno i brani che sopravvivranno o meno alla kermesse, in più potenzialmente accenna i ritmi che potranno accompagnarci durante il nuovo anno e, infine, ci lascia in preghiera a chiedere ad un’entità superiore che non ritorni d’improvviso un nuovo remix di “Despacito”.
Il mese di gennaio del neonato 2018 ha avuto, in più, l’imponente responsabilità di allontanarci gradualmente dal tormento(ne) Coez e dalle classifiche di fine 2017 grondanti di flop, recap, lamentele sul conteggio degli streaming e cascate di commenti a riguardo.

Un grintoso Coez enumera ironicamente le copie vendute prima del successo de “La Musica Non C’è”

 

            NO ROOTS – Alice Merton

I’ve got not roots, but my home was never on the ground

Se San Silvestro vi aveva lasciato con la voglia di una canzone un po’ indie e un po’ dance, con un basso catchy ed un argomento che non fosse prettamente amore e cuoricini, gennaio è stato il mese che vi ha sicuramente soddisfatto.
Alice Merton, la cui sintesi bio- e discografica è la citazione di cui sopra, ha vissuto in giro per l’Europa e l’Oltreoceano e, sebbene sia al primo singolo, sembra avere già un sound parecchio riconoscibile in entrambi i continenti. La donna dei due mondi.
“No roots” ha raggiunto i nostri confini soltanto recentemente. Il suo debutto risale addirittura a dicembre del 2016 e noi non possiamo fare altro che compiacerci ancora una volta del meraviglioso tempismo italiano.
Vincitrice dell’European Border Breaker Award, nel nostro Bel Paese è stata anche ospitata da Fazio, fortunatamente prima che Betta Lemme annullasse totalmente la credibilità del criterio di scelta degli ospiti musicali a Che Tempo Che Fa.

 

            WORLD GONE MAD – Bastille

“Bright” è uscito su Netflix il 22 dicembre 2017 e, oltre alla presenza d’eccezione di Will Smith, ha sorpreso soprattutto per la colonna sonora che conta, tra gli altri, anche Sam Hunt, Camila Cabello, alt-J, Rag’n’Bone Man. Il brano correlato da videoclip è stato però “World Gone Mad” dei Bastille. Tra una scena apocalittica a sinistra e un crollo di macerie a destra, il tutto è sembrato ben adattarsi alla videografia della band britannica, ricordando soprattutto “Pompeii”.
Frase simbolo: “You don’t wanna f*ck with us: British to the very last”, che lasciamo volentieri a posteri e detentori di certificato Cambridge l’ardire di tradurre, se possibile senza scatenare permalosità varie o guerre mondiali.

 

            IDGAF – Dua Lipa

Sebbene sia ancora vivo in tutti gli amanti del pop l’incontenibile entusiasmo per “New Rules”, il 12 gennaio i fan di Dua Lipa ed anche i devoti tutti della musica commerciale hanno dovuto contenere l’infarto ed esultare come nulla fosse per l’uscita del nuovo singolo “IDGAF”. Acronimo di un’allegra espressione angolofona che esprime supremo disinteresse, il brano è accompagnato da un videoclip non poco interessante che vede la cantante coreografare insieme a due corpi di ballo che si alternano, con a capo del secondo addirittura l’alter ego dell’artista, finendo poi con il ballare entrambi in sincrono.
(Questa descrizione volutamente confusa è in realtà soltanto una esortazione implicita alla visione del suddetto video).

La voglia di chiedere a Madonna un parere su Dua Lipa rimarrà in ogni caso per sempre un sogno proibito.

 

           SCUSA SE NON HO GLI OCCHI AZZURRI – Francesca Michielin

Avevamo già trattato “2640” e preso anche in considerazione questa canzone, travolti dalla meraviglia di una perla tutta italiana. Allo stesso tempo, abbiamo dovuto riconoscere che, in un articolo sulle canzoni simbolo di questo mese, non potevamo non citare nuovamente questa giovane artista, insieme alla gratitudine per lo sconsiderato abuso di *crema alle nocciole di nota azienda italiana* che comporta.

 

           DA SOLA / IN THE NIGHT – Takagi & Ketra feat. Tommaso Paradiso, Elisa

Proprio mentre meditate sul senso dello slash che divide la prima parte del titolo dalla seconda, noi ci chiedevamo invece quanto ci mancasse la coscia prominente e lo sternocleidomastoideo di Tommy Paradise.
Pochissimo.
Takagi & Ketra sembrano intanto ormai avere la ricetta dell’hit perfetta, dato che qualsiasi cosa producano sembra funzionare. In questo caso anche l’associazione con le atmosfere anni ’80 del videoclip paiono, nel complesso, creare un gradevole effetto nostalgia che “’90 Special” di Italia 1 può solo mettersi da parte a giocare con i Tamagotchi. Punto interrogativo solo per l’immotivato entusiasmo di Elisa scatenatosi, d’improvviso, al cospetto di un asciugacapelli.

 

           THE GOOD SIDE – Troye Sivan

Troye Sivan è quello che in Italia si definisce elegantemente un perfetto sconosciuto. Oltreconfine, invece, gode di una moderata popolarità, probabilmente conseguente al suo essere anche youtuber. Un Michele Bravi estero, si potrebbe dire.
“My! My! My!” che, ci teniamo a specificare, non è un brano d’inneggiamento alla cleptomania, è il primo singolo del suo nuovo progetto. Il secondo singolo invece, puramente promozionale, è “The Good Side”. Già indicabile come perla del nuovo anno, sembra quasi una canzone uscita fuori dalla colonna sonora di “Call Me By Your Name”.

 

           NON È DETTO – Laura Pausini

Quanto l’abbiamo attesa? Il tempo sembrava essersi dilatato all’infinito quando, d’un tratto, tutto è arrivato ad una conclusione. “Non è detto”, scritta da Niccolò Agliardi, è un brano che si apre alle possibilità della vita e dell’amore,  che, stando a quanto detto, sembrerebbero essere innumerevoli, quindi quanto le luci proiettate su Barbara d’Urso a Pomeriggio 5.
Sebbene dalle varie anteprime sembrasse soltanto un testo da puntata de “Il Segreto”, abbiamo dovuto felicemente ricrederci. Profondità, maturità artistica, concretezze varie si distribuiscono abbondantemente su una ballad adeguatamente apprezzata anche dalle radio.
Speriamo, però, che nell’album, fuori a marzo, ci sia anche un po’ di sana e immotivata dance. Tamarra, se possibile.
Bentornata Laura!

 

           ME STAJE APPENNENN’ AMÒ – Liberato

Più che del brano, house più house delle canzoni house dei primi 2000, rilevante è il videoclip e il monologo iniziale.
Non aggiungesi nulla per non rovinare la sorpresa.

 

           LA PRIMA VOLTA – Negramaro

Accantonato il libro contenente tutte le figure retoriche italiane con cui avete centellinato minuziosamente ogni canzone di “Amore che torni”, la consapevolezza vi sarà sicuramente giunta improvvisa: con i Negramaro testo e parole sono un valore relativo, solo l’ascolto con l’anima porta al vero significato del tutto.
Stesso discorso vale, ovviamente, anche per “La prima volta”, singolo per il quale ci siamo addirittura permessi una descrizione seria in maniera appena sufficiente.

 

           JOANNE (Piano Version) – Lady Gaga

Probabilmente a Stefani Joanne Angelina Germanotta la versione album di Joanne non sembrava adeguatamente struggente quando ha preso la decisione di divulgarne una versione piano su youtube.
Il risultato è doppiamente distruttivo a livello emotivo. Astenersi cardiopatici, amorevolmente consigliata per i cinici.

XO XO Gossip Girl Joanne.

 

           CARA ITALIA – Ghali

Parentesi indie italiana con Ghali il quale, dopo aver ricevuto la benedizione di MDF ad Amici ed aver anticipato questo suo nuovo brano in una nota campagna pubblicitaria, può certamente dire di aver raggiunto la consacrazione. “Cara Italia” è un pezzo ipnotizzante e leggermente meno trap di quelli che già conoscevamo. Apprezzabile in maniera cosmica il verso “Quando mi dicon vai a casa rispondo sono già qua”, fonte di indubbio cosmopolitismo ed, inoltre, anche di ricovero immediato per Salvini e seguaci.

 

Per Gennaio è tutto, ma siamo certi che anche febbraio, Festival compreso, ci regalerà grandi soddisfazioni ed infinite occasioni di incontenibile irritamento.
Buon ascolto!