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LE CANZONI DEL MESE: MAGGIO 2018

by Lucido Peduto

La tracotanza musicale del mese di maggio ha costretto gli ignari utenti dell’ambito ad una resistenza smodata.
I “New Music Fridays” sono stati quindi veri e propri bombardamenti melodici atti sia ad anticipare la bella stagione che verrà sia a ricordarci che è proprio questo il mese in cui si affollano affannosamente le pubblicazioni-salva-oblio.

Resta quel che resta Pino Daniele

La prima pubblicazione del mese di maggio ha, in realtà, un riconoscibile sapore di eterno.
È questa la sensazione che accompagna chiunque ascolti la voce di Pino Daniele. Non v’è eccezione per “Resta quel che resta”, singolo distribuito nelle radio per promuovere il concerto-evento dal titolo “Pino è” organizzato per il 7 giugno allo Stadio San Paolo di Napoli. Una lunghissima lista di artisti accompagnerà il pubblico tra i brani indimenticabili dell’artista scomparso prematuramente, in diretta tra l’altro anche su Rai1.

Resta quel che resta. Anche ciò che sembra essersene andato per sempre.

 

This is America – Childish Gambino

Non si può affermare affatto che il mese di maggio appena trascorso sia stato sereno dal punto di vista sociale e politico.
A dare valore a questo fastidioso dato di fatto è arrivato dall’altra parte dell’Oceano anche Childish Gambino con la dissacrante “This Is America”.
All’anagrafe Donald Glover, egli annovera nel suo curriculum attività (realmente effettuate – ciao Giuseppe Conte) di produttore, autore tv e rapper. Utilizza il nome d’arte già citato esclusivamente per la carriera musicale e, benché sembri di essere al cospetto di un ego dal multitasking incontrollato, un punto di vista equanime ci costringe ad un regime di non poca serietà.
“This Is America” è, non a caso, molto più di un brano e di un videoclip buttati nel web a promozione delle capacità del cantante. È, piuttosto, uno scatto sociale contemporaneo che riporta, con la schiettezza necessaria, la condizione di una precisa comunità -quella afro- e, più in generale, anche quella di un’intera ormai assuefatta a determinate notizie.
L’immagine dell’artista che, dopo un numero indefinito di atrocità ed episodi di violenza gratuita tratti tra l’altro da casi di cronaca, balla nell’indifferenza sulle auto ben esemplifica il tutto.

“This is America: don’t catch you slippin’ up”

 

Intostreet, Je te voglio bene assaje – Liberato

Volo di ritorno in Patria con atterraggio partenopeo per il maggior propagatore di lingua napoletana dei nostri tempi.
Liberato, la cui identità è ancora paragonabile a quella di Elena Ferrante, ha rilasciato proprio durante questo mese di maggio ben due brani in due giorni consecutivi, poco prima del suo live sul lungomare napoletano.
Al di là delle informazioni di servizio, non è possibile continuare a soprassedere circa l’originalità che regna nei riguardi dell’intero progetto.
L’anonimato, la scelta musicale, i testi contemporanei. Tutto sembra dettato dal caso e nulla lo è. I videoclip trasportano l’ascoltatore direttamente tra le strade napoletane con un’immediatezza fulminea difficilmente paragonabile a qualsiasi altro esempio simile nel panorama musicale non solo italiano.
Per quanto sembri rilevante, che ce ne frega chi è Liberato quando quello che è solo un’idea ultimata a tavolino riesce a diventare un vero e proprio prodotto culturale?


 

Fall in line Christina Aguilera feat. Demi Lovato

Il comeback più atteso è stato senza dubbio alcuno quello di Christina Aguilera. “Accelerate”, scritto tra gli altri anche da Kanye West, ha rotto il ghiaccio, seguito poi dal singolo promozionale “Twice” e dalla collaborazione con Demi Lovato per “Fall In Line”.

Due donne, entrambe vittime di abusi, hanno alzato -in tutti i sensi- la loro voce contro una società che ancora tace dinanzi alle pretese del patriarcato.
Il vissuto personale incontra il microfono e lo schermo. E si sente.

Potete approfondire anche qui.

 

Italiana J-Ax&Fedez

Ringraziando una capacità di raziocinio non precedentemente rilevata, questa volta zero riferimenti ad esami comprati all’università.


 

Essere Semplice – Diodato

Diodato punta, ancora una volta, sulla capacità di sintesi emotiva della sua penna. E ci riesce.
Attendendo una collaborazione con Levante, perché anche la cronaca rosa vuole la sua presenza nella musica, possiamo ritenerci ugualmente soddisfatti.

“Vorrei davvero essere semplice
ma so che è stupido considerato che non fa parte di me.”

Un inno di accettazione della propria complessità.

 

Fotografia – Carl Brave, Francesca Michielin, Fabri Fibra

Se oltreoceano ci sono Sia+Diplo+Labyrinth (“Genius”, “Audio”), il corrispettivo italiano è composto, forzando non poco l’immaginazione, da Carl Brave+Francesca Michielin+Fabri Fibra.
Videoclip d’autore di simpsoniana ispirazione, “Fotografia” è contenuto nel nuovo album dell’artista indie, dal giocoso titolo “Notti Brave”, contenente tra l’altro un numero rilevante di collaborazioni.
Tormentone -poco tormentato- dell’estate che verrà.

Notevole quanto Francesca Michielin si stia rivelando allegramente adatta a supportare/essere supportata dai cantanti dell’indiependenza nostrana.

Stracciabudella – Malika Ayane

Vi siete mai stracciati le budella per vedere quanto amore avete nel corpo e nel sangue e nel cuore? Avete mai cercato le parole e la musica per dirlo?

Una deriva descrittiva leggermente splatter per Malika Ayane che ritorna, in un ritmo quasi ipnotico, con “Stracciabudella”.
Titolo oltremodo emblematico su base elettronica tamburellata da percussioni simil-cubane.

“Se si può desiderare,
io pretendo già.”

Paracetamolo – Calcutta

L’unico artista che ha fondato la sua credibilità nel non-sense che, paradossalmente, appartiene al quotidiano, ritorna a distribuire verità occulte e dissacranti.

“Lo sai che la Tachipirina 500
Se ne prendi due
diventa 1000?”

Avanguardia.

Quando ho incontrato te – Cosmo

Cosmo riesce a mettere in ballata qualsiasi tristezza, lasciando ugualmente la sensazione di non averne snaturato il dolore.

Ergo:
non ricordo come stavo quando mamma ha lasciato papà,
non ricordo quand’è che mi hai dato il numero,
però speriamo spunti fuori qualche bel ricordo.

Nudo Integrale – Coma_Cose

Citano mai a caso De Gregori, Celentano, Battisti. Riescono in giochi di parole come neanche i campioni di “Reazione A Catena” e non mancano mai di riempire i loro testi con l’adeguata toponomastica milanese.
Può riuscire tutto ciò in declinazione un po’ rap, un po’ cantautorato, un po’ elettronica?
I Coma_Cose lo fanno.

Mi parli piano – Emma

L’amore, che a maggio fa un po’ allergia a causa del contesto ad altissima diffusione di up-tempo, a volte può anche rappresentare un contenuto di differenza rispetto agli elegiaci versi che narrano del sole/nel mare/io e te/a ustionarci sulla battigia di agosto.

“Mi parli piano” è un bel centro per Emma.

 

Non ti dico no – Boomdabash feat. Loredana Bertè

L’hype per questo brano era giustificabilmente alle stelle. Il risultato, tuttavia, organizzato nella consueta struttura Boomdabash con strofa dialetto e strofa inglese (che pare ugualmente dialetto) e ritornello dell’ospite, lascia leggermente insoddisfatti.
Loredana Bertè non dà il contributo reggae sperato, mentre la band non fa molto per cercare di proporre qualcosa di diverso.
La si ascolterà certamente, non fosse che per scelta altrui.
La mina inesplosa di una doppia negazione inevitabilmente ignorata molto prima che la si collochi nel mare delle affermazioni.

 

Non so – Urban Strangers

Un testo che rimembra quanta meraviglia abbiano ancora da diffondere gli Urban Strangers.

 

Pensare troppo mi fa male – Federica Abbate feat. Marracash

La sempre assente percezione di adeguatezza dello stare al mondo firmata Federica Abbate incontra nuovamente Marracash (ne avevamo parlato già qui).
Non si aggiunge nulla di nuovo ai lavori già pubblicati dalla coppia, ma la menzione è d’obbligo, nella speranza che la penna di Federica raggiunga presto la diffusione che merita.

 

Cosa ci siamo fatti – Briga

Disclaimer: Briga non ha scritto il titolo di questa canzone dedicandola a Dolcenera e alla sua deriva trap.
Il ritorno del caro Mattia, off-topic a parte, suona come una proposta antecedente alla sua partecipazione ad Amici.

La quattordicenne che convive dentro ciascuno di noi può dirsi soddisfatta.

 

Dolcenera – Un altro giorno sulla terra

Appena citata, Dolcenera ha distribuito numerosi interrogativi tra le genti, le quali si chiedono il motivo dell’EP di trappate da lei rivisitate battezzandolo nel nome di “Regina Elisabibbi”.

Tralasciando questa sezione da TSO, la cantante leccese è fortunatamente tornata sui suoi passi con la pubblicazione del potente singolo “Un altro giorno sulla Terra”.
Percussioni, fiati, rimandi tribali e, non per ultimi, fiumi di moscow mule.

Nero Bali – Elodie, Michele Bravi, Guè Pequeno

La concorrente vera di “Italiana”, di cui sopra, è “Nero Bali”. Con un ritmo creato appositamente per il trimestre rovente per antonomasia, Elodie riesce a salvarsi dall’oblio con l’aiuto di Michele Bravi e l’immancabile partecipazione del rapper di circostanza Guè Pequeno.

A questo brano il merito di aver diffuso la notizia dell’anno: Elodie è l’unico essere umano in circolazione ad avere voglia di vestirsi bene in casa.

 

Due Destini – Tiromancino e Alessandra Amoroso

Il brano compie diciotto anni, e per l’occasione vede anche un ospite d’eccezione, ma non sempre la maggiore età è sinonimo di maturità.

 

Uffa – Galeffi

“Uffa.
Che presa a male.”

A volte rivolgo pensieri carichi di curiosità nei riguardi dei produttori di alcune canzoni.
Si sentono al cospetto del genio o del controverso gusto di un’intera generazione?

“Uffa.”

Kashmir-Kashmir – Cesare Cremonini

A Cesare Cremonini il merito di averci dato una delle canzoni più ballabili degli ultimi secoli e, in più, averci avvicinato alla definizione di mujaheddin.

“Kashmir-Kashmir”. Un immigrato che ha “perso il paradiso” e deve pure farsene una ragione nel luogo in cui è arrivato, perché l’Europa è così: cerca il diavolo negli occhi degli altri.
In compenso, però, ha imparato le canzoni di Pharrell.

Appuntamento a giugno!

Buon ascolto!