Home Musica Le canzoni del mese – MAGGIO 2019

Le canzoni del mese – MAGGIO 2019

by Lucido Peduto

Maggio 2019. Cari alieni, le temperature sono al di sotto delle medie stagionali e Greta Thunberg non è ancora fiera dell’operato umano. Se dovessimo riassumervi in poche parole questi ultimi trenta giorni, dovremmo riportare i seguenti enunciati: “tutto è diventato una barzelletta che non fa più ridere”“la fiducia è ai minimi storici”; “Mark Caltagirone non esiste”. La rubrica “Le canzoni del mese”, però, torna. Indomita, cerca di risollevare gli animi, stabilizzare i metereopatici, distrarre da fenomeni di costume magnetici e vuoti.
Del resto, si sa, le canzoni non provocano delusioni e, addirittura, esistono. Ci scelgono, ci sposano. Si tatuano. Esattamente come Simone Coppi.
Per i più coraggiosi, qui per il confronto con maggio dello scorso anno.

 

Michelle Hunziker – MICHKERE

Parliamoci chiaro. Questo poteva -e doveva- essere un rispettabile articolo di satira musicale. Poi è arrivata Michelle Hunziker ed è diventata lei stessa satira musicale. Poco c’entra Striscia La Notizia -carta di credito Visa a parte-, molto J-Ax.
Se tra noi ci fosse ancora Carmelo Bene, qualche esistenzialistico dubbio sarebbe forse stato rivisto. La stessa credibilità di Sfera Ebbasta è stata messa in discussione.

 

 

Elisa, Carl Brave – Vivere Tutte Le Vite

Quando qualcuno vi dice che la vostra personalità si caratterizza per una forte componente egoreferenziale, procedete con sicurezza riportando le gesta dell’eroico Carl Brave. Nella nuova “Vivere tutte le vite” infatti cita se stesso, così, un po’ a caso, come se non stesse affatto cantando con Elisa.
A uno che di cognome fa Coraggio, però, gli si perdona un po’ tutto.

 

 

LIBERATO – GUAGLIÒ (CAPRI RDV Ep.01)

Di Capri Rendez-Vous è stato già scritto di tutto, per quanto tutto non comprenda ancora l’identità di Liberato. Nessuno, però, sembra aver colto il fine culturale ultimo dello sconosciuto cantante, il suo scopo finale, ovvero scardinare ogni riferimento religioso riconosciuto a maggio e arrivare infine a sostituire la dicitura “mese della Madonna” con “mese di Liberato”.
Intanto che le Guappe Scritture si compiono, ecco cinque nuovi brani correlati videograficamente tra loro per ingannare l’attesa. Se alla fine non vi emozionate su “Niente”, siete delle persone discutibili.

 

 

Sergio Sylvestre – Parolacce

Avremmo potuto attribuire notevoli meriti al buono e grande Sergio Sylvestre soltanto per il leggins dorato che indossa con disinvoltura nel videoclip di “Parolacce” o per la scelta dell’autore del suddetto brano, ovvero Alessandro Mahmoud.
A conquistare l’ascolto, però, è la leggera effervescenza del brano, che non sgomita per rimanere in testa eppure riesce ugualmente a farsi ricordare, tra un dito medio e l’altro.

 

 

Alvaro Soler – La Libertad

Come Smithers liberava i cani, l’estate libera Alvaro Soler.
Un male? Un bene? Nell’incertezza, una tradizione rispettata anche a maggio 2019.

 

 

Irene Grandi – I passi dell’amore

In tutta franchezza, Irene Grandi dell’estate non sa che farsene e, ascoltando “I Passi Dell’Amore” lo si capisce davvero bene.
Delicatezza, distanza dalle tendenze, frammenti di verità.

 

 

Francesco Gabbani – E’ Un’Altra Cosa

Intenzionato più che mai a concorrere per il vertice della classifica dei singoli più azzeccati per la bella stagione, Francesco Gabbani canta “E’ un’altra cosa”.
Talento immutato del cantante è descrivere con il consueto tono allegro quelle due o tre contraddizioni che, se ci pensassi seriamente anche solo per un attimo, ti farebbero tirare una decisa craniata alla parete.

 

 

Thegiornalisti – Maradona y Pelé

Tommaso Paradiso deve aver percepito il raggiungimento di uno status di credibilità pari alla parola di Papa Francesco, altrimenti “Maradona Y Pelé” mica si spiega.
La canteremo ugualmente senza vergogna alcuna? Ça va sans dire.

 

 

Fiorella Mannoia – Il senso

Uno dei problemi più preoccupanti della Nazione risiede probabilmente nel fatto che ci si è interrogati troppo sulle idee politiche di Fiorella Mannoia, dimenticando che invece a fare canzoni ha sbagliato raramente.

 

 

Halsey – Nightmare

Se il gradimento si esprimesse esclusivamente in emoji, “Nightmare” di Halsey meriterebbe solo quelle che raffigurano bombe, fiamme, scintille, mine, esplosioni varie. Anche qui la necessità di creare un sottofondo estivo non sembra rientrare tra le priorità in agenda, ma ciò non si configura affatto come un problema. Una hit manifesto.

 

 

Delmoro – Dove Siamo Finiti

Arriverà quel momento dell’estate in cui, saturi di tormentoni, avrete bisogno di un brano con cui fare bella figura tra le genti.
Eccolo.

 

 

Io mi sento a disagio – Celeste Gaia

Tanto tempo fa voleva che il suo lui si chiamasse Carlo, ed ora con “Io Mi Sento A Disagio” Celeste Gaia ci spiega perché non proprio tutto è andato secondo i piani.
L’acronimo del titolo è IMSAD. Un lustro di Fedez che tenta giochi di parole archiviato con cinque sole lettere.

 

Tove Lo – Glad He’s Gone

Le prime frasi del ritorno di Tove Lo sintetizzano con estrema precisione il motivo per cui non si può non venerarla: “I’ve got a girlfriend / She’s got a boyfriend”.
Ministro per le pari opportunità subito.

 

Calcutta – Due Punti

Quando Calcutta era nessuno, quando l’indie era tutto fuorché una tendenza definita, quando dicevi it-pop e qualcuno googlava ciò che ancora non indicizzava risultati, proprio allora pochi avrebbero compreso che, in prospettiva, si era al cospetto di una forma espressiva quasi dadaista.
Tra segni ortografici esplicitati e diffusa insensatezza esistenziale, maggio 2019 ci annuncia che l’estate di Calcutta non è come quella di tutti gli altri.

 

Katy Perry – Never Really Over

Atterrare di nuovo nell’immaginario color caramella di Katy Perry significa rivivere le glucosidiche emozioni di “California Girls” e proiettarsi in un futuro dove “Witness” subisce la medesima damnatio memoriae che già fu di “Artpop”.

 

 

Buona (Cattiva) Sorte – Tiziano Ferro

Il ritorno del cantautore di Latina più popolare della Penisola è ritmato e meno melodico di quanto ci si aspettasse. Tiziano Ferro vuole dimostrare molti meno anni rispetto a quelli che ha, vuole farsi promotore dell’importanza dell’età che ci si sente dentro. E noi, che gli vogliamo bene, fingiamo di dimenticare che, se andasse a Uomini e Donne, parteciperebbe al Trono Over.

 

 

Caterina Caselli – Nessuno mi può giudicare (Lost Frequencies Remix)

Caterina Caselli sta ai Lost Frequencies come Raffaella Carrà sta a Bob Sinclar, ovvero niente, ma il risultato è ugualmente cosmico.
Dulcis in fundo alla sua massima espressione.

 

Concludiamo la carrellata di brani relativi a maggio 2019 con una piccola perla di bellezza. Nessuna introduzione è necessaria, tantomeno superflui commenti a margine.
Questo è un momento di vita vera che rimanda a molto più di quello che rappresenta. La musica è solo il meraviglioso mezzo espressivo utilizzato.

Buon ascolto!