Da Babbo Natale alla Befana agli elfi lavoratori, le mille sfaccettature di uno dei periodi dell’anno più affascinanti
Pranzi infiniti con i parenti, scambi di regali e tombolate. Nell’immaginario collettivo di noi italiani, soprattutto dei meridionali, il Natale ha da sempre assunto queste caratteristiche. Tuttavia, costumi e usanze legate al giorno più atteso di dicembre non sono tutte uguali e possono variare all’interno dello stesso paese.
La magia natalizia in Italia
Molti attendono con trepidazione il giorno dell’Immacolata per addobbare l’albero, ma una rapida ricerca in internet rivela che in Puglia, ed in particolare a Bari, sia consuetudine allestire l’abete il 6 dicembre, festa di San Nicola. Anche i cittadini di Milano si distinguono per l’eccezionalità della loro usanza: luci, stelle e palline vengono tirate fuori dai loro imballaggi polverosi il 7 dicembre, il giorno in cui si celebra Sant’Ambrogio, il patrono della città.
Pare che anche Babbo Natale abbia il suo bel da fare per riuscire ogni anno a superare la concorrenza. In alcuni comuni della penisola, infatti, San Nicola e Santa Lucia donano dolciumi o giocattoli ai più piccoli. Per fortuna, chissà quale regolamento magico che disciplina le norme in fatto di consegna dei regali, ha ben chiarito che ogni benefattore ha una sola notte a disposizione per elargire i proprio doni: se al vecchio Babbo è spettata la notte tra il 24 e il 25 dicembre, Nicola può muoversi liberamente tra il 6 e il 7 dicembre ed, infine, la cara Lucia può disbrigare i propri compiti tra il 12 e il 13 dicembre.
Per chi è alla ricerca di borghi surreali e tradizioni particolarissime, invece, va segnalata la splendida usanza di Candelara, un piccolo paesino in provincia di Pesaro, dove durante i fine settimana dell’avvento, tutte le luci artificiali vengono spente e sostituite da migliaia di candele. Le fiammelle dei piccoli ceri, col loro bagliore caldo e denso, contribuiscono a creare un’atmosfera incredibilmente incantevole.
Il Natale nel resto del mondo
Usi bizzarri e abitudini singolari caratterizzano in vario modo tutte le nazioni.
In Ungheria, ad esempio, è un dovere degli adulti decorare l’albero alla vigilia di Natale, lasciando ignari i bambini che la mattina successiva, felicemente sorpresi, potranno sgranocchiare biscotti di marzapane e dolcetti di cioccolato e nocciole, utilizzati come ornamento.
La fama di San Nicola ha raggiunto anche la Slovenia, dove, tuttavia, gli è stato affibbiato il nomignolo di “nonno Gelo”. Qui usi e costumi non differiscono da quelli più diffusi in Italia, eccezion fatta per le realistiche esposizioni dei presepi viventi: le scene più famose sono quelle installate presso la grotta di Postumia e nella piazza centrale di Lubiana.
Spostandosi molto più a nord, precisamente in Danimarca, si incontrano dei veri patiti delle festività dicembrine. I danesi , infatti, hanno dato vita a dei veri brand associati ad intere linee di prodotti di design natalizio. La sera della vigilia, prima della cena luculliana, tutta la famiglia si riunisce intorno all’albero, intonando canzoni ed esibendosi in una danza in cui tutti si tengono per mano. Leggenda narra, inoltre, che Babbo Natale distribuisca i regali con l’aiuto di un gruppo di “Nisse”, ossia di minuscoli elfi dispettosi.
Il caldo natalizio del Portogallo
Resta da chiedersi cosa accade in paesi più caldi. Un’occhiata ad alcune guide turistiche del Portogallo, porterà all’attenzione dei più curiosi una tradizione inusuale: la notte del 24 ci si riunisce nella Casa das Bananas o Bananeiro per bere un bicchiere di liquore accompagnato proprio da una banana. L’origine di questa usanza si riconduce ad una sera della vigilia di circa 40 anni fa, quando un gruppo di amici si riunì nella taverna di un uomo che, durante il giorno, lavorava come fruttivendolo: sfruttando la sua duplice attività, l’uomo ebbe l’idea di servire i suoi drink al liquore con della frutta, dando consapevolmente inizio ad una consuetudine intramontabile.
Ogni angolo del mondo ha le proprie usanze e i propri modi di festeggiare. L’importante è stare in compagnia e gioire di qualche attimo di serenità.
