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Socrate al Caffè: il viaggio di Manlio Castagna

Autore, regista, critico: una carriera da esploratore

by Maria Luisa Rescigno

Secondo ospite dell’episodio di oggi di Socrate al Caffè con Giovanna Di Giorgio su Rcs75 lo scrittore, regista, sceneggiatore e critico cinematografico Manlio Castagna, che della letteratura e della comunicazione con le generazioni più giovani ha fatto la sua vocazione e professione.

Risale all’anno scorso il debutto dall’altro lato della cinepresa con il documentario “Il viaggio degli eroi”, dedicato alla vittoria dell’Italia ai mondiali del 1982, presentato a Cannes, approdato poi al cinema con un evento speciale in più di cento sale a giugno 2022, e disponibile gratuitamente sulla piattaforma streaming Raiplay. «Se avessero detto a quel bambino di otto anni che avrebbe raccontato l’impresa che ha visto in televisione a casa dei parenti, non ci avrebbe creduto,» dichiara.

Manlio Castagna comincia dal fantasy per ragazzi, precisamente dalla trilogia di Petrademone, che è stata tradotta in molte altre lingue, tra cui lo spagnolo, il ceco e il russo. «È la saga che ha sorpreso di più sia me che gli editori,» afferma Castagna. «Ho da poco parlato con gli editori, e mi hanno detto che con l’edizione economica siamo all’ottava riedizione.»

È da qui che parte una ricerca continua, che affonda nei generi e nella cronaca, come nel caso del recente romanzo “La notte delle Malombre”, che racconta della tragedia ferroviaria di Balviano, risalente al 1944. Una scrittura, quella dell’autore, che parla ad un pubblico molto diverso per età.

Sono tre gli aneddoti che Manlio Castagna cita parlando dell’importanza della lettura per un autore che si trova, per la natura di ciò che scrive, in costante contatto con nuove generazioni in costante cambiamento. «Un ragazzino originario del Pakistan mi disse che non amava leggere, e quando gli chiesi perché mi rispose che forse non aveva incontrato il libro giusto. La sensazione più bella è stata quando questo ragazzino mi ha poi mandato un selfie su Instagram con in mano un libro horror per ragazzi e mi ha detto non solo di aver finalmente incontrato il libro giusto, ma anche che avrebbe voluto incontrarne altri,» racconta.

«Un ragazzino di 13 anni di Pescara, rimasto affascinato da Petrademone, mi disse chiaro e tondo: “Manlio, se non scrivi il prossimo volume lo scrivo io”,» aggiunge inoltre.

Un tema molto importante è quello dell’affrontare il lutto in giovane età. E proprio di questo parla il suo terzo aneddoto: «Un ragazzo mi scrisse su Instagram “Manlio, mia mamma è morta un’ora e mezza fa, e vorrei tanto essere sotto l’albero di Pietrademone”. Questo messaggio mi ha fatto capire l’importanza e la responsabilità che hanno gli autori.»

Il segreto della produttività di Manlio Castagna è la disciplina: sveglia all’alba, tutti i giorni, per scrivere. «La scrittura è un mestiere come tutti gli altri,» dice, «solo che tocca a te darti degli orari e dei ritmi per farla funzionare in questo senso.»

Tanti sono i progetti in cantiere per l’autore: un altro romanzo, da lui definito ancora una volta diverso da ciò che ha scritto sinora e per questo molto stimolante, progetti cinematografici derivanti dai suoi scritti, e anche originali. E poi, andrà alla conquista di ancora un altro mezzo narrativo: il fumetto.