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Socrate al Caffè – Intervista al sindaco di Salerno Enzo Napoli

by Giovanna Di Giorgio

“Il testamento biologico non è una cosa che si fa a cuor leggero e chiarisco che non è eutanasia ma la volontà di chi lo sottoscrive ad avere un trattamento, nella fase terminale della sua esistenza, che restituisca a chi sta per morire la sua dignità, senza inutili accanimenti terapeutici”: così Vincenzo Napoli ai microfoni di Socrate al Caffè. Il sindaco di Salerno, città che tra le prime ha istituito il Registro comunale delle disposizioni anticipate di trattamento, ha già pure firmato le sue Dat. “Io l’ho fatto con scienza e coscienza e credo che altrettanto possano fare i cittadini”.

Il primo cittadino, nella chiacchierata radiofonica con Giovanna Di Giorgio, si è pure lasciato andare a una “confessione” personale: “Come fiduciario della mia dichiarazione di fine vita ho scelto un amico e non mia moglie, donna alla quale sono assolutamente legato e che amo. L’ho fatto perché ho voluto liberala da una decisione che va assunta in quelle circostanze, non ho voluto gravare su di lei il peso di una determinazione che però è una mia volontà – ha detto – Se mia moglie si determinasse a fare altrettanto, le chiederei di non essere io il suo fiduciario”.

Napoli, nel sottolineare come Salerno sia “particolarmente attenta ai diritti civili”, ha ricordato pure la possibilità offerta ai cittadini di dichiarare, ritirando la nuova carta di identità elettronica, la propria volontà sulla donazione degli organi. E, nel secondo anniversario della sua morte, ha rivolto anche un pensiero a Marco Pannella, “personaggio emblematico e paradigmatico” che, “nelle luci e nelle ombre, ha dedicato la vita al culto dei diritti civili”.

Infine, un accenno al Salerno Pride 2018, in programma dal 24 al 26 maggio, e alle polemiche che lo stanno accompagnando: “Mi sembrano polemiche sterili, inutili infruttuose. Salerno è una città accogliente, liberale, civile, tollerante e senza paraocchi ideologici, una città libera che rispetta tutti e ciascuno”. E ancora: “La città offre ospitalità a tutti qualora questi tutti si pongano con criteri di legittimità, intelligenza compostezza e decoro”.

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