Il festival di Sanremo spacca. Anzi, il festival di Sanremo viene spaccato… e mi vengono i brividi brividi brividiiii.
Record di ascolti, canzoni piacevoli, sensibilizzazione di temi importantissimi, i Pooh, le mani di Gianni Morandi, i CUGINI DI CAMPAGNA (ne sentiremo parlare).
C’è da dire, però, che non è stato tutto rose e fiori, scusate, metafora sbagliata. Blanco, pseudonimo di Riccardo Fabbriconi, ospite della prima serata, a metà della sua esibizione ha cominciato a distruggere i fiori posizionati sul palco, calci, calci e che calci. Dall’ira funesta del pelide Achille si è passati all’ira molesta dello stolto Blanco. Un gesto totalmente insensato che ha (forse) macchiato la carriera del giovane cantante. Non è stato il primo a compiere un gesto simile, infatti nel 2001 il chitarrista del gruppo “Placebo”, al termine della sua esibizione distrusse il suo strumento, scagliandolo con violenza contro una cassa. Ieri, il pubblico ha avuto la stessa reazione di oltre un decennio fa, fischi su fischi. Quello dei Placebo fu spiegato come atto rivoluzionario, mentre quello di Blanco ha rappresentato probabilmente un gesto di rabbia, infastidito per via di problemi tecnici che non gli hanno permesso di sentire la sua voce in cuffia. La cosa più grave è la risposta, quando Amadeus gli chiede “spiegami il significato”, lui risponde “Non mi sentivo, ho cercato comunque di divertirmi”. Distruggere per divertirsi è una cosa inammissibile. E tu, caro Blanco, hai distrutto molte cose, oltre a distruggere tutto il palco, hai distrutto i cuori di chi ti sostiene e di chi crede in te. Divertimento non è fare ciò che si vuole.
Amadeus ha poi spiegato, questa mattina, che il cantante si è scusato e che era molto dispiaciuto dell’accaduto, infatti proprio il cantante, questa mattina sul proprio profilo Instagram ha pubblicato una lettera di scuse. “Ti ho messo in lacrime come la mia mamma”, quindi, caro Riccardo, valeva proprio la pena far piangere una madre?
Detto ciò, per sicurezza, ho tolto i fiori dal mio balcone.
