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Universiade 2019, il bilancio del medagliere e…dei volontari!

by Giovanna Naddeo

A poche ore dalla cerimonia di chiusura dell’Universiade 2019, è tempo di tirare le somme di questi dodici giorni all’insegna dello sport e dell’entusiasmo.

L’Italia conclude l’avventura sportiva universitaria collocandosi al sesto posto nel medagliere di questa edizione campana: 15 gli ori (l’ultimo arrivato qualche ora fa dalla pallanuoto maschile), 13 gli argenti e 16 i bronzi, per un totale di 44 medaglie.

La prima medaglia d’oro in assoluto è arrivata proprio dalle pedane della scherma dell’Università di Salerno grazie a una strepitosa Erica Cipressa, fiorettista veneta delle Fiamme Oro.

La stessa Cipressa è riuscita a conquistare l’oro anche nel fioretto a squadre, insieme alle compagne Camilla Mancini e Martina Sinigalia.

Eppure, le competizioni sportive non sono state l’unica “faccia della medaglia” di questa olimpiade universitaria.

C’è l’Universiade degli atleti, delle medaglie, delle vittorie e delle sconfitte, e poi c’è l’Universiade di migliaia e migliaia di volontari, spesso coetanei e colleghi di studio, provenienti da 79 Paesi come Iran, Inghilterra, Cina e Stati Uniti. Ragazzi appassionati di sport che, dietro le quinte, hanno lavorato affinché tutto andasse per il meglio.

IL RACCONTO DEI VOLONTARI

«L’Universiade, un’esperienza cosmopolita che porterò sempre con me» dichiara Luigi Rinaldi, volontario presso il PalaUnisa di Baronissi.

Luigi Rinaldi

«Mi sono occupato del controllo delle armi prima delle competizioni schermistiche, mansione dalle grandi responsabilità. Grazie a questa esperienza mi sono appassionato alla scherma a tal punto che, dopo l’estate, credo che seguirò un corso per diventare tecnico effettivo addetto al controllo di sciabole e fioretti, così da partecipare anche ad altre competizioni».

Valentina Palumbo

«Personalmente, mi sono occupata dell’infodesk di scherma presso il Grand Hotel Salerno, village dove hanno alloggiato gli atleti delle squadre di pallavolo e di scherma» racconta la volontaria Valentina Palumbo.

«Scontato dirlo, è stata una esperienza veramente bellissima. Da subito mi ha sorpreso positivamente in quanto dal primo momento ho trovato dei compagni in gamba con cui si sono creati dei bei rapporti di amicizia, grazie alla sinergia tra tutti noi siamo stati in grado di far fronte anche alle difficoltà logistiche che si sono presentate sempre con il sorriso sulle labbra. Conoscere atleti internazionali e confrontarmici su vari fronti costantemente, mi ha permesso di arricchire me stessa ed apprezzare valori e culture che difficilmente avrei conosciuto altrimenti. Di tutti questi giorni mi porto dietro sicuramente dei fantastici ricordi, delle nuove amicizie che coltiverò sicuramente e dei nuovi insegnamenti di cui farò tesoro».

«Come volontaria in questa Universiade ho fatto parte del team mbs (media and broadcasting) presso lo stadio Arechi di Salerno» così Roberta Palumbo. «È stata un’esperienza molto divertente ed entusiasmante che mi ha permesso di conoscere atleti internazionali e avere un team affiatato fin da subito con cui condividere i compiti assegnati ed anche momenti emozionanti a bordo campo come la semifinale maschile Italia-Giappone. Posso solo dire che è un’esperienza che ricorderò con il sorriso sulle labbra».

«Il 3 luglio è iniziata il mio impegno all’Universiade2019, un’esperienza unica che sapevo mi avrebbe arricchito non solo dal punto di vista curriculare permettendomi di entrare a far parte di una perfetta “macchina organizzativa”» afferma Raffaella Bergamo.

Raffaella Bergamo

«Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro di persone estremamente valide che con massimo impegno hanno fatto sì che tutto andasse per il meglio, spronando anche noi, piccoli lavoratori, a dare il massimo!  Ed è proprio questa la più bella e solida idea che porterò con me da questa esperienza: lo sport è unione, coesione, aiuto reciproco per raggiungere il massimo risultato. Ringrazio chi ha voluto, e si è impegnato affinché tutto ciò potesse avvenire nel nostro bellissimo territorio campano con l’augurio che tutto ciò venga ricordato non solo come pizza e spaghetti, ma anche come ragazzi, e persone con tanta voglia di crescere!»